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Redazione del CorrieredelWeb.it
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Mostra: CARLO LEVI "IL VOLTO DEL NOVECENTO"
Sede espositiva: Palazzo Mauro de Andrè, viale Europa, 1 - Ravenna
Periodo: dal 30/08/2013 al 16/09/2013
Organizzazione: Associazione Culturale Il Cerbero
Orario: tutti i giorni dalle 19.30 alle 23.30
Informazioni: Palazzo Mauro de Andrè tel. 335 8151821 e-mail: info@ilcerbero.it
Mostra e catalogo a cura: Silvana Costa
Patrocinio: Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna.
Ingresso: Gratuito
Inaugurazione:
venerdì 30 agosto 2013 ore 19.00 Palazzo De Andrè, Ravenna
CARLO LEVI "IL VOLTO DEL NOVECENTO" è la mostra a cura di Silvana Costa che inaugura a Ravenna negli spazi del Pala De Andrè venerdì 30 agosto alle 19.00.
Oltre 100 opere a partire dagli ani 20 fino agli anni 70 descrivono la personalità del pittore, scrittore e pensatore (politico) Carlo Levi considerato tra i più significativi narratori del Novecento. Una raccolta unica, un ampio e ricercato campionario di opere tra pittura, scultura e monotipi per raccontare l'intellettuale e l'artista, curata attraverso una ricognizione attenta sui collezionisti privati del nostro territorio che ha coinvolto il nuovo spazio Museale C.U.BO Centro Unipol Bologna, che ha all'interno una ricca collezione dedicata al Novecento di cui di circa 50 opere di Carlo Levi, e realtà analoghe come il museo MAGI900 di Pieve di Cento (FE), l'archivio Cagli di Roma, la Fondazione Carlo Levi di Roma che conserva una raccolta di 800 dipinti del Maestro e un archivio di manoscritti e di materiale documentario sull'artista.
Un mostra che è anche la celebrazione dei 50 anni dalla scesa di Levi in politica, era il 1963 infatti quando per dare peso alle sue inchieste sociali sul degrado generalizzato del paese, e mosso dal desiderio di contribuire a modificare una politica stratificata su un immobilismo di conservazione di certi diritti acquisiti anche illegalmente, Levi passa dalla teoria alla pratica e, convinto dagli alti vertici del partito comunista, incomincia a svolgere politica attiva. Candidato a un seggio senatoriale, viene eletto per due legislature Senatore della Repubblica.
Il vasto gruppo di opere esposte vuole condurre il pubblico sia all'abilità artistica e pittorica dello scrittore che raccontava anche attraverso le linee energetiche che compongono un'opera, sia essa bidimensionale o tridimensionale, la capacità dell'uomo di essere testimone e protagonista degli eventi politici culturali del suo tempo, sia effettuare un'indagine accurata del personaggio storico che se da un lato fu un sostenitore delle regole, dall'altro si espresse come innovatore per caldeggiare quei cambiamenti necessari a migliorare la condizione del paese.
Nato a Torino, il 29 novembre 1902 (morirà a Roma il 4 gennaio 1975) in una famiglia ebraica della borghesia torinese, fin da ragazzo dedica molto del suo tempo alla pittura. Nel periodo degli studi universitari, per il tramite dello zio, l'onorevole Claudio Treves (figura di rilievo nel Partito socialista), conosce Piero Gobetti che lo invita a collaborare alla sua rivista La Rivoluzione liberale e lo introduce nella scuola di Felice Casorati intorno alla quale gravita l'avanguardia pittorica torinese.
Queste amicizie saranno determinanti per scegliere un percorso che nonostante la laurea in medicina, Levi dedicherà all'arte e alla passione politica maturando la sua consapevolezza artistica a Parigi dove aveva uno studio, città che gli permetteva di contemplare e incontrare artisti antichi e contemporanei, guardando alle esperienze europee postimpressioniste. Fece parte del gruppo dei Sei di Torino e, in netta antitesi al più vieto accademismo del Novecento, elaborò nelle sue opere (ritratti, nature morte) un acceso e vibrante linguaggio espressionista che rimase costante, seppure piegato a più esplicite istanze realistiche, nella sua successiva produzione che si allarga anche al paesaggio. Ma la sua sua opera più importante è forse quella che lo vede vestire i panni dello scrittore; Cristo si è fermato a Eboli che Einaudi gli pubblica nel 1945, nata dai ricordi di confinato in Lucania, è il ritratto morale, sociale, ma soprattutto poetico di una gente e di un paese, il racconto veridico e pur favoloso di un viaggio alle origini della civiltà, compiuto a contatto di quelle misere popolazioni. La risonanza che avrà il romanzo mette in ombra la sua attività di pittore: ma la stessa pittura di Levi sarà influenzata da quel soggiorno diventando più rigorosa ed essenziale e fondendo la lezione di Modigliani con un sobrio, personale realismo.
La mostra, patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna, è stata realizzata con il contributo di: AGENZIA RITMO, CLUB DEL SOLE, CONSAR-GRAR, COPURA, IDROEXPERT, MOVITER STRADE CERVIA, NADEP, PENTAGRAMMA ROMAGNA, S.P.M. CONSULTING, SIDAC GRUPPO ACMAR, STUDI DI SERVIZI ALLE IMPRESE.
Immagine: Ragazza in poltrona, olio su tela, 1961 (C.U.BO Centro Unipol Bologna)
70. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA
la Biennale di Venezia 2013
"ISTINTOBRASS"
Il film documentario sulla vita di Tinto Brass
Alla 70a edizione della Mostra del Cinema di Venezia un film documentario su Tinto Brass. Nel cast anche Helen Mirren, Sir Ken Adam, Gigi Proietti, Franco Nero, Adriana Asti, Serena Grandi e molti altri.
Si chiama "Istintobrass" il film documentario sulla vita di Tinto Brass che sarà presentato alla 70a edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
Realizzato dal regista Massimiliano Zanin, assistente alla regia e sceneggiatore di Brass da più di dieci anni, il documentario è scritto, oltre che da Zanin e da Caterina Varzi, anche dallo stesso Brass che ha fortemente voluto questo lavoro, collaborando oltre che alla scrittura anche alla ricerca di materiale inedito e alla scelta degli attori e critici cinematografici intervistati.
Il documentario racconta un Brass inedito, dagli anni della formazione a Parigi alla Cinématèque Francaise al fianco di Roberto Rossellini, Henri Langlois e Joris Ivens con altri giovani cineasti come Bresson, Godard, Truffaut, fino agli albori della Nouvelle Vague. Poi il ritorno in Italia e i primi capolavori come "Chi lavora è perduto", "La vacanza", "L'urlo", "Col cuore in gola". Il rapporto con Dino de Laurentiis, Alberto Sordi, Silvana Mangano. La scoperta di un grande attore come Gigi Proietti e i selvaggi e avventurosi film in società con Franco Nero e Vanessa Redgrave.
Un Tinto politico, un cinema anarchico, innovativo, sperimentale e pieno di invenzioni linguistiche che si esprimevano soprattutto grazie al montaggio geniale elaborato in seguito alla collaborazione con Ivens e Rossellini ed al lavoro di archivista alla Cinématèque.
Un cinema quasi dimenticato che il documentario si occuperà di riportare alla luce attraverso il racconto di quattro fra i più importanti critici cinematografici, prima di passare alla vita privata di Tinto, al rapporto speciale con la moglie Tinta e con i tanti attori che con lui hanno collaborato.
E poi ancora i primi grandi successi di pubblico, il cinema sul potere di Salon Kitty e Caligula e l'approdo al cinema erotico con La Chiave che ne decretano un enorme successo presso il pubblico internazionale, via via fino ad arrivare all'oggi, al Brass personaggio mediatico e alla sua iconografia del piacere voyeuristico ormai sedimentata nell'immaginario del pubblico attraverso i racconti di Gigi Proietti, del premio Oscar Helen Mirren, dell'attore feticcio Franco Branciaroli, di Serena Grandi, di Franco Nero e del due volte premio Oscar Sir Ken Adam.
Tinto Brass
Uno dei personaggi più controversi, originali e amati del cinema italiano.
Il regista più censurato della storia. Un anarchico della pellicola, uno sperimentatore geniale, un inventore di sogni. Un vero grande artista. Questa è la sua storia.
Il regista Massimiliano Zanin
Veneto, una laurea in Sociologia, da ormai 15 anni vive a Roma. Nel 1999 incontra Tinto Brass che lo sceglie come uno dei giovani registi del progetto "Corti circuiti erotici", con il film "Rapporti Impropri". L'amicizia e il rapporto con Brass, per il quale diviene lo sceneggiatore di fiducia, si approfondiscono negli anni successivi. In tutti i film realizzati al fianco di Brass scrive la sceneggiatura mentre sul set lavora come assistente alla regia. Parallelamente si occupa della produzione al fianco di Mario Di Biase storico organizzatore anche di Bertolucci, Fellini, Pasolini; e di Enzo Sisti, produttore esecutivo della maggior parte dei film americani girati in Italia.
70. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica
La Biennale di Venezia 2013
Venezia Classici, Documentari
Credits
Un film di Massimiliano Zanin
Scritto da Tinto Brass, Caterina Varzi, Massimiliano Zanin
Una Produzione Think'o Film + Wave
Con Tinto Brass, Helen Mirren, Gigi Proietti, Franco Branciaroli, Serena Grandi, Adriana Asti, Franco Nero, Manlio Gomarasca, Bonifacio Brass, Gianni Canova, Marco Giusti, Yuliya Mayarchuk, Marco Muller, Sir Ken Adam.
Fotografia Luca Giberti, Timoty Aliprandi
Montaggio Alessandro Calevro
Regia Massimiliano Zanin
Durata 105 min
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