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lunedì 10 settembre 2012

I COLORI DAL MONDO - Rassegna Internazionale d'Arte Contemporanea


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Grazie                                  I COLORI DAL MONDO

                                                                Rassegna Internazionale d'Arte Contemporanea

                                                                         22 sett. – 3 ott. 2012

Il mondo raccontato da 37 artisti italiani e stranieri attraverso la pittura, la scultura, la fotografia, l'arte digitale, l'installazione, il video.

L'evento, ideato e curato da Eva Czerkl, con inaugurazione sabato 22 settembre alle ore 18 presso l'ex "Convento dei Minimi" di Roccella Jonica (RC), si propone come una finestra aperta sull'odierna creatività nel nostro territorio e in altre latitudini, in un percorso a suo modo avventuroso tra stili, tecniche, livelli di esperienza, filosofie, generazioni e provenienze geografiche diverse.

Una collettiva che trascende il significato di esposizione di gruppo e diventa messaggio, affermazione, presa di coscienza, dialogo che supera le barriere di lingua, razza e religione.

In questo senso l'arte, universalmente considerata come uno dei linguaggi tra i più efficaci sul piano della comunicazione, diventa terreno comune su cui trovare un senso e un segno positivo che unisca gli uomini.

Per l'occasione sarà proiettato il video dell'artista multimediale olandese Maria Korporal "La notte dell'armonia" ispirato a una poesia di Marcia Théfilo, poetessa e antropologa brasiliana.

Ospite speciale della manifestazione il giornalista, scrittore e pittore Aldo Manganaro, che presenterà in via eccezionale due opere inedite della nuova serie "Ombre", destinate alla sua prossima personale.

Artisti: 
Amélie Beaudroit (Francia) - Giulio Bellutti - Véronique Brosset (Francia) - Filippo Capperucci - Liliana Condemi - Mariella Costa - D.S. Rane (India) - Marò D'Agostino - Angelo De Francisco Mazzaccara  - Masri Hayssam (Libano) - Janos - Maria Karzi (Grecia) - Renata Kevi (Lituania) - Maria Korporal (Olanda) - Bozena Krol Legowska (Polonia) - Matteo Lausetti - Fabrizio Loiacono - Manal Mahasseb (Egitto) - Catherine Manchester (Nuova Zelanda) - Aldo Manganaro - Mahmoud Menaysy (Egitto) - Angelo Merante (Angelus Novus) - Dina Montesu - Penelope Oakley (Inghilterra) - Omar Olano (Uruguay) - Maria Pia Pascoli - Adolfo Picano - Tamara Ramos (Usa) - Petra Schepens (Belgio) - Rosa Spina - Pippo Spina - Tan Jia Hui (Singapore) - Claudia Tejeda (Germania) - Valérie Telesca (Francia) - Alba Rita Trombini - Sabatino Nicola Ventura - Elena Vichi

 

Catalogo: Palladino Editore. Testo introduttivo e intervento del critico d'arte Lara Caccia.

Durata mostra:  22 sett. – 3 ott. 2012

Inaugurazione:  sab. 22 sett. Ore 18

Sede: ex "Convento dei Minimi", Roccella Jonica (RC)

Orario apertura:  10.00 – 13.00 / 16.00 – 19 (inclusi festivi)

Info: tel. (+39)0964.863322

Organizzazione: e-mail eva.czerkl@alice.it / (+39) 3484929415

Ingresso libero.

In collaborazione con il Comune di Rocella Jonica.

 

 

 

 



iI COLORI DAL MONDO - Rassegna Internazionale d'Arte Contemporanea

                                  I COLORI DAL MONDO

                                                                Rassegna Internazionale d'Arte Contemporanea

                                                                         22 sett. – 3 ott. 2012

Il mondo raccontato da 37 artisti italiani e stranieri attraverso la pittura, la scultura, la fotografia, l'arte digitale, l'installazione, il video.

L'evento, ideato e curato da Eva Czerkl, con inaugurazione sabato 22 settembre alle ore 18 presso l'ex "Convento dei Minimi" di Roccella Jonica (RC), si propone come una finestra aperta sull'odierna creatività nel nostro territorio e in altre latitudini, in un percorso a suo modo avventuroso tra stili, tecniche, livelli di esperienza, filosofie, generazioni e provenienze geografiche diverse.

Una collettiva che trascende il significato di esposizione di gruppo e diventa messaggio, affermazione, presa di coscienza, dialogo che supera le barriere di lingua, razza e religione.

In questo senso l'arte, universalmente considerata come uno dei linguaggi tra i più efficaci sul piano della comunicazione, diventa terreno comune su cui trovare un senso e un segno positivo che unisca gli uomini.

Per l'occasione sarà proiettato il video dell'artista multimediale olandese Maria Korporal "La notte dell'armonia" ispirato a una poesia di Marcia Théfilo, poetessa e antropologa brasiliana.

Ospite speciale della manifestazione il giornalista, scrittore e pittore Aldo Manganaro, che presenterà in via eccezionale due opere inedite della nuova serie "Ombre", destinate alla sua prossima personale.

Artisti: 
Amélie Beaudroit (Francia) - Giulio Bellutti - Véronique Brosset (Francia) - Filippo Capperucci - Liliana Condemi - Mariella Costa - D.S. Rane (India) - Marò D'Agostino - Angelo De Francisco Mazzaccara  - Masri Hayssam (Libano) - Janos - Maria Karzi (Grecia) - Renata Kevi (Lituania) - Maria Korporal (Olanda) - Bozena Krol Legowska (Polonia) - Matteo Lausetti - Fabrizio Loiacono - Manal Mahasseb (Egitto) - Catherine Manchester (Nuova Zelanda) - Aldo Manganaro - Mahmoud Menaysy (Egitto) - Angelo Merante (Angelus Novus) - Dina Montesu - Penelope Oakley (Inghilterra) - Omar Olano (Uruguay) - Maria Pia Pascoli - Adolfo Picano - Tamara Ramos (Usa) - Petra Schepens (Belgio) - Rosa Spina - Pippo Spina - Tan Jia Hui (Singapore) - Claudia Tejeda (Germania) - Valérie Telesca (Francia) - Alba Rita Trombini - Sabatino Nicola Ventura - Elena Vichi

 

Catalogo: Palladino Editore. Testo introduttivo e intervento del critico d'arte Lara Caccia.

Durata mostra:  22 sett. – 3 ott. 2012

Inaugurazione:  sab. 22 sett. Ore 18

Sede: ex "Convento dei Minimi", Roccella Jonica (RC)

Orario apertura:  10.00 – 13.00 / 16.00 – 19 (inclusi festivi)

Info: tel. (+39)0964.863322

Organizzazione: e-mail eva.czerkl@alice.it / (+39) 3484929415

Ingresso libero.

In collaborazione con il Comune di Rocella Jonica.

 

 

 

 

Lorenzo Vannini: Mostra grafica 15.09.2012

 

 Con il patrocinio del Comune di Firenze 


ARTISTI E AUTORI ALLE GIUBBE ROSSE


da sabato 15 settembre a venerdì 28  settembre 2012

 

"RACCOLTA DIFFERENZIATA"

 

Mostra Grafica di Humour satirico

di

LORENZO VANNINI

INTERVIENE

LIDO CONTEMORI

 

 

INAUGURAZIONE sabato 15 settembre ORE 17.00  -  DRINK

 

Info:  Lorenzo Vannini lorzvannini@virgilio.it 333.9982728

                                   Giubbe Rosse, Piazza Repubblica 13/14 - 50123 Firenze

tel.055.212280 – info@giubberosse.it www.giubberosse.it

 

domenica 9 settembre 2012

C'ERO, UNA VOLTA. A LECCE LE FIABE ESPLOSE DI ANNA CARUSO


Negli spazi della E-lite Studio Gallery venerdì, 21 settembre, dalle ore 19 è tempo di fiabe. Dopo il successo ottenuto a Milano nel luglio scorso, la personale di Anna Caruso dal titolo "C'ERO, UNA VOLTA" arriva a Lecce per coinvolgere il pubblico in un viaggio tra favola e realtà, in cui i personaggi delle fiabe, estrapolati e ricollocati all'interno del caos quotidiano delle grandi metropoli, conducono per mano lo spettatore là dove teme di addentrarsi, in quel "luogo" fatto della ricerca del senso dell'io e della collettività, per costruire un possibile lieto fine.

 

Come ha affermato l'artista in una sua recente intervista: Nelle mie fiabe il lieto fine non è mai dichiarato. La conclusione della storia è soltanto suggerita, a volte molto duramente, altre volte velata da amara ironia: in questo modo voglio stimolare lo spettatore affinchè rifletta sulle infinite possibilità di un personaggio, in questo caso specifico, di un luogo, di un messaggio o di un linguaggio. Il fruitore diventa, così, protagonista e attore dell'opera dipinta. Parlare di un lieto fine, dunque, mi è impossibile, in quanto artefice solo parzialmente del processo.

 

La mostra, a cura di Giovanna Lacedra, Claudia Pellegrino & Grace Zanotto, è visitabile fino all'8 ottobre.

 


"Una volta, io ero.

Non un frammento, ma l'intero. Ero il sogno, compatto, che non temeva la realtà.

Ero il cuore di una fiaba. La bambina, la principessa. L'anima. Lo specchio nascosto in ogni stagno. La voce e la visione. L'infrangibile magia di una storia senza tempo.

Percorrevo i sentieri dell'innocenza, cercando luoghi di stupore. Poi, un giorno qualunque di un anno che non c'è, cerca, cerca… cammina, cammina… inseguendo un inganno ho smarrito la strada. Pollicino senza briciole, non l'ho più ritrovata!

Tutt'intorno non era bosco e non era notte. E non era neppure la luce lontana di un tunnel aperto al di là di una tana. Era rumore, piuttosto. Era un eccesso di luci e colori. Un caleidoscopio di vetri e ridondanti fluorescenze. Era un tempo che non abita le fiabe. Era un'altra vastità. Sconosciuta e spaesante. Una dimensione capovolta, nella quale ero piombata all'improvviso. Come catapultata da un singhiozzo della storia. Forse per errore. Forse per capire. Forse per aprire un dialogo tra questo mondo e il mio.

Sullo sfondo di questo frastuono, la mia voce si racconta ancora.
Rotta, come un giocattolo in disuso.

Ma tra i lacerti, ritrovo l'intatto cuore di una fiaba."


Onirismi che si sbucciano tra gli spigoli della contemporaneità. Sono le fiabe esplose di Anna Caruso.

Alice, il Bianconiglio, Cappuccetto Rosso, Biancaneve: solitudini smarrite nell'irrealtà di un mondo che ha perso la capacità di 'sentire'. E se l'arte è soprattutto visione, come affermava Jean Dubuffet, le visioni metropolitane di Anna Caruso si animano di personaggi simbolici, per indagare i vuoti del nostro tempo.

Le fiabe nascono come narrazioni dal chiaro intento educativo, e ciascuna di esse puntualmente si conclude con un lieto fine: Cappuccetto Rosso esce intatta dal ventre del lupo, Cenerentola, calzando a perfezione la sua scarpina di cristallo, riesce a sposare il principe, Biancaneve si libera definitivamente dalla sua matrigna.
Insomma, il buono ha sempre la meglio sul cattivo. Perché nelle fiabe i personaggi sono nettamente divisi tra buoni e cattivi, come in una sorta di etica manicheista. Tra le pagine di Carroll, Perrault o dei Fratelli Grimm i buoni vincono o si salvano, e tutti finiscono per vivere felici e contenti.


Non è esattamente quello che accade nelle opere della Caruso, in cui la trama della fiaba viene interrotta, e la sua eroina viene strappata dal contesto narrativo per essere letteralmente teletrasportata in una
dimensione che non le appartiene. È quel singhiozzo della storia, che come un sussulto sismico la spiazza, la infrange, e la disorienta.


Anna Caruso pone come principale operazione della sua azione pittorica una decontestualizzazione di evidente matrice duchampiana. Cappuccetto Rosso che vaga smarrita col suo cestino tra i cartelloni pubblicitari di una grande città, non è che un ready made: una creatura avulsa dal suo contesto originario e collocata laddove nessuno si aspetterebbe di incontrarla.


La scelta di decontestualizzare proprio le eroine di fiabe popolari, scaturisce dalla sua esperienza nel Cosplay (contrazione delle parole inglesi costume e play), gioco di origine giapponese che consiste nell'indossare costumi di personaggi della cultura manga, degli anime, o delle fiabe. Anna ha iniziato a giocare travestendosi da Alice. E questa Alice ha riportato a galla la bambina che un tempo è stata e che dentro è ancora. In un gioco creativo si è aperto un dialogo tra una donna e la sua innocenza: la bambina delle fiabe ha parlato all'artista in divenire. Fino a quando Anna non ha permesso ad Alice di entrare nel 'quadro'. Alice ha preso cittadinanza oltre la trama della tela, insieme ad una serie di altri eroi ed eroine come lei,
abolendo anche quella netta distinzione tra buoni e cattivi.


Con pennellate di colore acrilico accostate e giustapposte su tele preferibilmente serigrafiche, Anna dà vita ad un mondo dentro al mondo. Adottando una tecnica dinamica costruisce, con grande rapidità,
architetture e anatomie, sovente colte in prospettive grandangolari.


Nei panni di Alice, Anna ha scoperto che l'apparente dissonanza tra quel costume e il contesto urbano può invece simboleggiare l'attuale condizione dell'artista, sempre in qualche modo fuori luogo, baconianamente ingabbiato in una realtà deformante e asfissiante. Ma proprio per questo capace di raccontarla.

 

(dal testo critico di Giovanna Lacedra)

 

 

 

SCHEDA TECNICA

 

Titolo: C'ERO, UNA VOLTA.

Mostra personale: Anna Caruso

A cura di: Giovanna Lacedra, Claudia Pellegrino & Grace Zanotto

Periodo mostra: dal 21/9 al 08/10 - ingresso libero

Vernissage: venerdì 21 settembre ore 19:00

Sede: E-lite Studio Gallery, Corte San Blasio 1C – 73100 Lecce

Orario e giorni apertura: lun-sab 09:00 – 20:00 – ingresso gratuito

Web: www.elitestudiogallery.com

Mail: info@elitestudiogallery.com

Tel: 0832 308126

 

Anna Caruso: www.annacaruso.it

 

Ufficio stampa: FLPress

Flavia Lanza artnews@flpress.eu Flavia.Lanza.Press@gmail.com

Ph: 3409245760

 

MOSTRA PERSONALE DI ELIANA FRONTINI RIETI, STUDIO7 ARTE CONTEMPORANEA 29 SETTEMBRE

Studio7 Arte Contemporanea, Via Pennina 19, Rieti, inaugura sabato 29 settembre 2012, alle ore 18.00, Nuntius Dei, mostra personale di Eliana Frontini, a cura di Barbara Pavan. La mostra è inserita tra gli eventi della 8a Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI sul territorio nazionale.

 

La mostra pone all'attenzione del pubblico il percorso artistico di Eliana Frontini. Dalle magliette inquietanti prodotte nella performance Eliana Frontini next collection del 2005, quando solo ad un attento esame si scopriva che le stampe non erano altro che foto di persone decedute, rifotografate dalle loro lapidi (invece di una firma, portarsi la morte addosso), l'artista propone, dal 2008, gli angeli cuciti, frutto di una profonda catarsi, della ricerca di una sorta di trait d'union tra la realtà terrena ed il cielo. Questi divini messaggeri, bloccati da tenaci cuciture sulla tela, paiono quasi leggiadre farfalle catturate da un ambizioso entomologo, o ex voto abbandonati nel santuario dell'oblio. Silenziosi ed immobili, hanno perso la capacità di svolgere i loro compiti fondamentali: annunciare la salvezza, confortare, custodire, lodare. Nulla hanno dell'empatia degli angeli di Wim Wenders; sono, piuttosto, relitti delle speranze sovrannaturali alle quali l'uomo contemporaneo si affida con sempre maggiore difficoltà. Sulla bilancia l'artista pone il senso di disorientamento dei mortali e la crisi d'identità della spiritualità rivelata; nel mezzo si trova il filo, che tenta di rinsaldare la fiducia in un legame di protezione esclusivo.

Sempre nel 2008 vengono proposti i ricami bianco su bianco, segni zen oppure parole: non più tormento, angoscia e rabbia, ma attesa, concentrazione e desiderio di pace. Un appagamento che si trova solo alla radice dell'uomo, dentro le sinapsi di un sistema che cerca di rendersi immune, di fortificare i propri tracciati, troppo sottili e labili, con una trama di vividi punti bianchi e forti.

Nel maggio 2012 alla Libreria Moderna di Rieti in occasione della collettiva Cities è stato presentato il ciclo Sweet home: questa volta l'artista decide di cucire edifici, fabbricati abbandonati e fatiscenti, cuciti per essere tenuti insieme, perché non crollino del tutto, o forse anche solo perché non se ne perda memoria. Gli architetti dicono ricucire, quando si parla di riqualificazione di un tessuto urbano malato, sfrangiato, e qui il  termine risulta interessante perché evidenzia un'area di intervento, una volontà di fare positivo. Tale far positivo riguarda anche l'individualità di ciascuno di noi, quando a quel manufatto voglia unire un comune destino, perché anche quell'edificio ha un'anima che lo unisce a persone, ed in ciò ha anche una storia: tema questo già affrontato dall'artista nella performance del 2006 Abito in parte ancora forse: 24 fotografie sicure di Eliana Frontini, quando la Frontini ha compiuto una lunga ricerca, rientrando negli appartamenti dove aveva abitato nella sua vita, circa una quindicina, chiedendo semplicemente agli attuali occupanti, che non conosceva, di poter entrare a casa loro e fare delle foto. Tutti hanno acconsentito, e sono stati fatti centinaia di scatti in digitale.

Dei ricami bianco su bianco nell'ultimo progetto presentato in mostra (Nullo die sine linea, il dollaro) viene conservata la ripetizione: lo scrivere la stessa frase per un numero indefinito di volte vuole diventare un mantra, riservato all'artista e a chi osserva il lavoro. Una preghiera, una potente e breve formula sonora e spirituale che ha la capacità di trasformare la coscienza.

 

La mostra sarà visitabile fino al 12 ottobre 2012. Ingresso libero

 

Scheda tecnica:

Titolo:                                                                      Nuntius dei

Artista:                                                                      Eliana Frontini

A cura di Barbara Pavan

Date:                                                                      29 settembre – 12 ottobre 2012

Inaugurazione                                                        sabato 29 settembre 2012 ore 18.00

Sede espositiva:                                          Studio7 Arte Contemporanea

Via Pennina 19 - Rieti

orari:                                                                      ven-sab ore 18-20; dom ore 11-13 oppure su appuntamento

Info:                                                                       cell.3204571689;

email: studio7artecont@gmail.com

Ufficio stampa:                                          studio7

Ingresso libero.

 

sabato 8 settembre 2012

MOSTRA DI ELIANA FRONTINI RIETI, STUDIO7 ARTE CONTEMPORANEA 29 SETTEMBRE

Studio7 Arte Contemporanea, Via Pennina 19, Rieti, inaugura sabato 29 settembre 2012, alle ore 18.00, Nuntius Dei, mostra personale di Eliana Frontini, a cura di Barbara Pavan. La mostra è inserita tra gli eventi della 8a Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI sul territorio nazionale.

 

La mostra pone all'attenzione del pubblico il percorso artistico di Eliana Frontini. Dalle magliette inquietanti prodotte nella performance Eliana Frontini next collection del 2005, quando solo ad un attento esame si scopriva che le stampe non erano altro che foto di persone decedute, rifotografate dalle loro lapidi (invece di una firma, portarsi la morte addosso), l'artista propone, dal 2008, gli angeli cuciti, frutto di una profonda catarsi, della ricerca di una sorta di trait d'union tra la realtà terrena ed il cielo. Questi divini messaggeri, bloccati da tenaci cuciture sulla tela, paiono quasi leggiadre farfalle catturate da un ambizioso entomologo, o ex voto abbandonati nel santuario dell'oblio. Silenziosi ed immobili, hanno perso la capacità di svolgere i loro compiti fondamentali: annunciare la salvezza, confortare, custodire, lodare. Nulla hanno dell'empatia degli angeli di Wim Wenders; sono, piuttosto, relitti delle speranze sovrannaturali alle quali l'uomo contemporaneo si affida con sempre maggiore difficoltà. Sulla bilancia l'artista pone il senso di disorientamento dei mortali e la crisi d'identità della spiritualità rivelata; nel mezzo si trova il filo, che tenta di rinsaldare la fiducia in un legame di protezione esclusivo.

Sempre nel 2008 vengono proposti i ricami bianco su bianco, segni zen oppure parole: non più tormento, angoscia e rabbia, ma attesa, concentrazione e desiderio di pace. Un appagamento che si trova solo alla radice dell'uomo, dentro le sinapsi di un sistema che cerca di rendersi immune, di fortificare i propri tracciati, troppo sottili e labili, con una trama di vividi punti bianchi e forti.

Nel maggio 2012 alla Libreria Moderna di Rieti in occasione della collettiva Cities è stato presentato il ciclo Sweet home: questa volta l'artista decide di cucire edifici, fabbricati abbandonati e fatiscenti, cuciti per essere tenuti insieme, perché non crollino del tutto, o forse anche solo perché non se ne perda memoria. Gli architetti dicono ricucire, quando si parla di riqualificazione di un tessuto urbano malato, sfrangiato, e qui il  termine risulta interessante perché evidenzia un'area di intervento, una volontà di fare positivo. Tale far positivo riguarda anche l'individualità di ciascuno di noi, quando a quel manufatto voglia unire un comune destino, perché anche quell'edificio ha un'anima che lo unisce a persone, ed in ciò ha anche una storia: tema questo già affrontato dall'artista nella performance del 2006 Abito in parte ancora forse: 24 fotografie sicure di Eliana Frontini, quando la Frontini ha compiuto una lunga ricerca, rientrando negli appartamenti dove aveva abitato nella sua vita, circa una quindicina, chiedendo semplicemente agli attuali occupanti, che non conosceva, di poter entrare a casa loro e fare delle foto. Tutti hanno acconsentito, e sono stati fatti centinaia di scatti in digitale.

Dei ricami bianco su bianco nell'ultimo progetto presentato in mostra (Nullo die sine linea, il dollaro) viene conservata la ripetizione: lo scrivere la stessa frase per un numero indefinito di volte vuole diventare un mantra, riservato all'artista e a chi osserva il lavoro. Una preghiera, una potente e breve formula sonora e spirituale che ha la capacità di trasformare la coscienza.

 

La mostra sarà visitabile fino al 12 ottobre 2012. Ingresso libero

 

Scheda tecnica:

Titolo:                                                                      Nuntius dei

Artista:                                                                      Eliana Frontini

A cura di Barbara Pavan

Date:                                                                      29 settembre – 12 ottobre 2012

Inaugurazione                                                        sabato 29 settembre 2012 ore 18.00

Sede espositiva:                                          Studio7 Arte Contemporanea

Via Pennina 19 - Rieti

orari:                                                                      ven-sab ore 18-20; dom ore 11-13 oppure su appuntamento

Info:                                                                       cell.3204571689;

email: studio7artecont@gmail.com

Ufficio stampa:                                          studio7

Ingresso libero.

 

Yvonne Ekman - Piladilibri

Comunicato stampa

 

Yvonne Ekman "PILADILIBRI"

 

Non è la prima volta che Yvonne Ekman sviluppa un progetto artistico cimentandosi con l'universo del libro, impegnando un dialogo tra forma e segno capace di rinnovare i sensi originari della scrittura congiungendo un triangolo aureo ai cui vertici sono significato, sensorialità e senso dell'umorismo.

Nell'opera Piladilibri la Ekman fa però astrazione della parola scritta, che si ritira dalla scena per lasciare il campo all'oggetto libro, al libro in sé: oggi l'artista rileva la perdita di autorità del

testo - nell'era in cui la verità si fa liquida per stemperarsi nell'opinione - e la dissipazione della scrittura che si trasforma in algoritmo nella forma immateriale del libro elettronico o si fa parlato e fluisce come una cascata da radio, tv e smartphone.
Reagendo a questa vertigine melanconica, l'artista richiama il nostro sguardo sull'oggetto libro, nella sua costituzione materiale di deposito solido della memoria, rammentandoci il suo legame con l'umanesimo, elemento costitutivo di quel progetto di conoscenza che ha infuso divinità nelle capacità umane, ponendo l'uomo al centro dell'universo.
Piladilibri non rappresenta il libro singolo, cristallizzato ed immoto, non è un monumento funebre al sapere in esilio dalle tenebre di un futuro acefalo, ma, dinamicamente, una scala di libri, per indicare una possibilità di futuro, un cammino di conoscenza plurale che punta lo sguardo verso il cielo.
Quando cercheranno tracce tra le macerie dell'apocalisse della ragione, i nostri bisnipoti non troveranno né gossip né e-book, evaporati nella loro liquida evanescenza, ma una pila di libri di terracotta destinati – come i vasi della Grecia antica - a testimoniare di nuovo una civiltà possibile.
Silvio Montanaro

Yvonne Ekman di provenienza nord europea, vive e lavora da molto tempo a Roma. Professionalmente si occupa di musica e di ceramica. Come ceramista ha orientato la sua attività verso la scultura elaborando le caratteristiche plastiche dell'argilla. Ha partecipato a laboratori in Francia, Inghilterra e Italia sviluppando un suo stile che coniuga una ricerca sulla forma e sui colori con una sensibilità alle tematiche civili e sociali. Recentemente lavora con la porcellana, paper clay e gres e ha sviluppato un interesse per la Land Art creando alcune installazioni.
Le sue opere sono state esposte in diverse mostre personali e collettive in Italia e all'estero e inoltre sono presenti in raccolte permanenti.

 

Info:

presentazione dell'opera PILADILIBRI di Yvonne Ekman

Inaugurazione: giovedì 13 settembre ore 18.30

Dal 13 al 20 settembre 2012

 

Galleria Opera Unica

Via della Reginella 26, Roma

06.68809645 operaunicaroma@gmail.com

24 ore su 24

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