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lunedì 5 marzo 2012
"CAPOLAVORI DELLA MAIOLICA CASTELLANA TRA 500 E TERZO FUOCO. LA COLLEZIONE MATRICARDI
LA CITTA’ DI TERAMO E LA FONDAZIONE TERCAS
presentano la mostra
“Capolavori della maiolica castellana tra ‘500 e terzo fuoco.
La collezione Matricardi”
3 Aprile-31 Ottobre 2012
Sul sito www.culturaliart.com immagini ad alta risoluzione e cartella stampa
Comunicato Stampa
Dal 3 Aprile al 31 Ottobre 2012 la Pinacoteca Civica di Teramo ospiterà la mostra “Capolavori della maiolica castellana tra ‘500 e terzo fuoco. La collezione Matricardi”.
L’esposizione presenterà al pubblico una selezione di duecentoventi capolavori realizzati tra il Cinquecento e il Settecento, per la maggior parte inediti, provenienti da una delle collezioni più prestigiose e complete nel panorama internazionale. I capolavori rendono omaggio all’enorme valore della manifattura di Castelli, grazie ad un percorso rappresentativo per ogni epoca e per ogni famiglia di artisti, come i Pompei, i Cappelletti, i Gentili e i Grue che, nell’arco dei secoli, hanno reso famosa la maiolica castellana in tutto il mondo. Questi due fattori hanno permesso una rilettura storica, iconografica e scientifica della produzione castellana e dei suoi artisti.
Gli oggetti, tra cui brocche, fiasche, albarelli, chicchere, piatti e piattini, sono stati ordinati in un continuum narrativo nelle sale della Pinacoteca in sequenza cronologica, a partire dalla produzione cinquecentesca, e per gruppi omogenei attribuibili allo stesso autore o alla sua famiglia.
L’esposizione, promossa dalla Città di Teramo e dalla Fondazione Tercas, è a cura della Dott.ssa Paola Di Felice. Si avvale dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e gode di numerosi patrocini, quali il Senato della Repubblica, la Camera dei Deputati, il Ministero per i Beni e le attività Culturali, la Regione Abruzzo, la Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo, la Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici delle Marche, la Sovraintendenza B.S.A.E. Marche e la Provincia di Teramo.
La mostra intende proporre all’attenzione nazionale e internazionale la ceramica della manifattura castellana, dall’inizio del Cinquecento sino alla fine del Settecento, attraverso forme, colori e motivi tipici di questa produzione, magnificamente rappresentata dalla preziosa e ricca Collezione Matricardi, che si posiziona come una delle collezioni più significative, insieme a quelle presenti in numerosi musei internazionali tra cui L’Ermitage di San Pietroburgo, il Victoria and Albert Museum e il British Museum di Londra, il Louvre a Parigi e il Metropolitan Museum di New York.
L’evento espositivo presenta anche un mirabile esempio di collezionismo “illuminato”, con oggetti di alta qualità, collezionati dall’inizio del Novecento. L’Ing. Giuseppe Matricardi, erede di una passione che ha animato tre generazioni, è riuscito a raccogliere un patrimonio artistico di enorme valenza storica e scientifica, la cui attuale consistenza, per la parte riferita alla ceramica castellana, è di circa quattrocentotrenta oggetti d’arte. Le opere, incrementate con l’acquisto di capolavori sparsi in collezioni prevalentemente europee, testimoniano il prezioso apporto del collezionismo privato alla ricostruzione della memoria storica nelle espressioni d’arte e documentano il fermento culturale che animava Castelli e i limitrofi centri produttivi, ricostruendo un’esperienza artistica, unica per qualità espressiva e tecnica adottata.
Un percorso itinerante integra l’evento espositivo: partendo dagli spazi della collezione ceramica di proprietà della Fondazione Tercas nell’antico Palazzo Melatino, carico esso stesso di memoria storica, attraverso il Museo Capitolare di Atri con la sua collezione di ceramica castellana dal XVI al XIX secolo; il percorso si conclude a Castelli, culla dell’arte ceramica. Qui, a spasso nel tempo, tra arcaiche manifatture, antiche botteghe di produzioni e realtà attuali nel solco di una tradizione di eccelsa qualità, si potranno seguire le tracce dell’antica produzione ceramica, senza rinunciare alle suggestioni di stimoli creativi che si attualizzano nei manufatti dell’Istituto d’Arte, dove giovani allievi si cimentano nella realizzazione di ceramiche moderne.
Castelli, piccolo paese che conta appena 1300 abitanti, apparentemente isolato nel cuore delle montagne abruzzesi e incastonato nella roccia del Parco del Gran Sasso, é un centro internazionale di riferimento nella produzione ceramica. Questo centro, abbarbicato al suolo roccioso e alle strade impervie del massiccio, piccolo ma famoso in tutto il mondo, poggia sulla stessa argilla che ha fatto la sua fortuna negli anni. Come nei nove o dieci secoli, quando la presenza dell’argilla insieme a quella dell’acqua (per l’impasto) e della legna (per i forni), consentì ad una comunità di monaci benedettini di cimentarsi nella produzione della ceramica, affidata poi nei secoli all’abilità della popolazione locale. I colori delle maioliche ricordano le tonalità naturali dei luoghi: il verde marcio dei boschi, alle falde del Gran Sasso, assieme a celeste, maganese, arancio e ramina (verde smeraldo).
Oggi, girando per le viuzze di questo piccolo centro, si può ancora ammirare la lavorazione tradizionale, a volte proprio negli ambienti di cinque secoli fa.
Info Utili
Titolo Mostra:
“Capolavori della Maiolica castellana dal ‘500 al terzo fuoco. La Collezione Matricardi.”
Promosso da: Città di Teramo e Fondazione Tercas
Con l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica
Con il Patrocinio di:
Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero per i Beni e le attività Culturali, Regione Abruzzo, Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo, Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici delle Marche, Soprintendenza B.S.A.E. Marche, Provincia di Teramo
A cura di: Paola Di Felice
Sede espositiva: Pinacoteca Civica, viale Bovio, 1, Teramo
Data inaugurazione: 3 aprile 2012
Periodo di apertura al pubblico: 3 Aprile – 31 Ottobre 2012
Ingresso biglietto:
Ingresso: € 5,00
Ridotto: € 3,00 per studenti universitari, gruppi.
Tariffa gratuito: disabili, fino a 12 anni, over 65, giornalisti con tesserino
Informazioni per il pubblico:
Tel: 0861.250873; 0861.24054
info@teramomusei.it
teramo.civicimusei@comune.teramo.it
www.teramoculturale.it
www.teramomusei.it
Agenzia di Comunicazione:
Culturalia di Norma Waltmann
Agenzia di comunicazione
Bologna - Vicolo Bolognetti 11
tel : +39-051-6569105
fax: +39-051-2914955
mob: +39-392-2527126
email: info@culturaliart.com web: www.culturaliart.com
lunedì 27 febbraio 2012
A painting cycle
A PAINTING CYCLE
A cura di Cecilia Canziani e Ilaria Gianni
Nomas Foundation, Viale Somalia, 33 – Roma
8 e 22 marzo |5 e 19 aprile | 3 maggio
8 marzo Jessica Warboys
22 marzo Julia Schmidt
5 aprile Christopher Orr
19 aprile Agnieszka Brzezanska
3 maggio Luca Bertolo
Media partner: Cura. Magazine
Si ringrazia: Wunderkammer – per gli arredi; Azienda agricola Casal del Giglio – per la degustazione
Nomas Foundation, dopo ‘A Performance Cycle’ (2010) e ‘A Film Cycle’ (2011), dedica anche quest’anno una parte della sua programmazione a un ciclo che affronta uno specifico linguaggio dell’arte, declinandolo nelle sue varie sfumature.
‘A Painting Cycle’ si sofferma sulla pittura, il medium che, più di altri, il pubblico non addetto ai lavori associa all’arte tout court, e che sempre più nel mondo del contemporaneo si sta riappropriando di spazio, attenzione, confronto.
Cosa significa lavorare con la pittura oggi? Come si è modificata - se lo ha fatto - confrontandosi con i differenti media che nel secolo scorso gli artisti hanno adottato? E’ possibile parlare di stile, tecnica o utilizzare il termine rappresentazione? Quale è la consapevolezza con la quale si affronta il linguaggio pittorico oggi?
Questi e molti altri sono i temi che il ciclo intende indagare, riconsiderando il campo delle arti visive nella sua complessità odierna e coinvolgendo il pubblico in una discussione dialettica piuttosto che offrendo una soluzione univoca.
Ogni due settimane a partire dall’8 marzo, Nomas Foundation si trasforma di capitolo in capitolo in una quadreria sempre diversa che accoglie conversazioni, incontri, workshop e una biblioteca tematica aperta al pubblico.
Attraverso le loro opere, i cinque artisti invitati offrono differenti prospettive dell’utilizzo del linguaggio pittorico e ne affrontano aspetti specifici e termini chiave nel corso di un incontro pubblico in dialogo con un critico da loro invitato.
Il confronto con la storia della pittura inscritta nel patrimonio culturale di Roma viene tracciata dagli artisti attraverso un dialogo con opere specifiche presenti in città che hanno influenzato il loro percorso pittorico. Queste suggestioni accompagnano idealmente la presentazione e tracciano una mappa virtuale.
Accompagna il progetto un laboratorio sulla pittura dal titolo ‘Progettare un cielo’, condotto dall’artista Alessandro Sarra. Progettare un cielo si articola intorno al percorso espositivo di A Painting Cycle, costruendo un ulteriore punto di vista sul fare oggi pittura, attraverso gli ingredienti piu’ visionari costitutivi della pratica stessa. Gli incontri previsti sono dieci, a cadenza settimanale. Gli appuntamenti avranno luogo presso Nomas, Foundation, lo studio dell’artista, e alcuni musei della città. Sarà possibile seguire questo viaggio-laboratorio sul sito web della fondazione.
Inaugura il ciclo l’artista inglese Jessica Warboys con una selezione di lavori della serie ‘Sea Paintings’ realizzata a Stromboli, insieme all’anteprima di Stone Throat (2011), il film girato sull’isola in autunno. Jessica Warboys sarà in conversazione con Rita Selvaggio, Managing Director presso Galerie Karsten Greve, Parigi.
NOMAS FOUNDATION
Inaugurazione 8 marzo 2012, ore 18.30
8 e 22 marzo |5 e 19 aprile | 3 maggio 2012
martedì – venerdì 14,30 -19.00
Nomas Foundation Viale Somalia 33, 00199 Roma
info@nomasfoundation.com T. +39 0686398381 | +39 3382362095
Press info Manuela Contino press@nomasfoundation.com
martedì 21 febbraio 2012
IL CINEMA DI CARTONE (ANIMATO) - Presentazione e incontro con ROBERTO ORMANNI sabato 25 febbraio ore 17,00 @ Comics Boulevard (Roma)
lunedì 20 febbraio 2012
Invito conferenza stampa: Nuova versione del Portale CulturaItalia - 22 febbraio 2012 , ore 12:00
Si invia per opportuna conoscenza e gradita partecipazione l’invito alla Conferenza stampa di presentazione
della nuova versione di CulturaItalia, il Portale della cultura italiana.
Rimanendo a disposizione per ogni ulteriore informazione
Cordiali saluti
Relazioni esterne dell’Ufficio del Segretario Generale
Arch. Antonia P. Recchia
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel +39 06 6723 2192
Fax +39 06 6723 2705
Email: sg.relazioniesterne@beniculturali.it
Conferenza stampa di presentazione
della nuova versione di CulturaItalia,
il Portale della cultura italiana
Roma, 22 febbraio 2012
Siamo lieti di invitarla alla conferenza stampa di presentazione della nuova versione di www.culturaitalia.it, il Portale della cultura italiana promosso dal Ministero per i beni e le attività culturali, che si terrà il prossimo 22 febbraio al MiBAC, nella sala del Ministro (via del Collegio Romano, 27 – II piano) alle ore 12.00.
Alla conferenza stampa interverranno il Segretario generale del MiBAC, arch. Antonia Pasqua Recchia e il Direttore generale dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, dott. Mario Dal Co.
Tra le novità del portale: la veste grafica e il potenziamento del sistema di ricerca, oltre all’incremento dei contenuti grazie all’adesione di nuovi partner.
Verrà inoltre presentato lo stato dell’arte del progetto “MuseiD-Italia”, nuova sezione di Cultura Italia, dedicata ai capolavori artistici dei musei italiani.
http://www.culturaitalia.it
Informazioni:
Segreteria ICCU, tel. 0649210425, e-mail ic-cu@beniculturali.it
Roma,17 febbraio 20102
Ufficio Stampa MiBAC
Tel. 06.67232261/2
sabato 18 febbraio 2012
la verita e nuda ma sotto la pelle giace l'anatomia
COMUNICATO STAMPA
onepieceart gallery di Olimpia Orsini con takeawaygallery presenta
La verità è nuda; ma sotto la pelle giace l'anatomia # 1 e # 2
Testo critico di Barbara Martusciello
Claudio Abate, Nobuyoshi Araki, Elisabetta Catalano, Mimmo Cattarinich, Giovanni Cozzi, Angelo Cricchi, Sandro Fogli, Irina Ionesco, Nino Migliori, Euro Rotelli, Jan Saudek, Pino Settanni, Alessandro Valeri, Fernanda Veron, Claudio Vitale, Joel Peter Witkin.
La mostra tratta un tema a lungo affrontato nella Storia della Fotografia che si è confrontata con il Corpo e il Nudo adottando scelte linguistiche molto differenti. Tale eterogeneità di sguardo emerge da questa collettiva che, in due tappe espositive, propone opere fotografiche che mettono in scena la nudità attraverso non solo la sensualità delle forme, l'erotismo che si rivela da trasparenze e controluce quanto, piuttosto - seppure tramite questa evidente qualità erotica -, quell'autenticità del carattere, del desiderio e di genere del corpo esibito.
Il titolo dell'esposizione è una citazione da Paul Valéry, scelta da Barbara Martusciello come ideale commento della collettiva, e accompagna la lettura dell'esposizione che trae sostanza poetica proprio dalla ricerca di quella pelle sotto la pelle che la Fotografia sembra celare e allo stesso tempo proteggere sulla superficie delle sue stampe, così come pare siano intenti a fare gli stessi soggetti in esse raffigurati.
In questa prima tappa, che inaugura venerdì 24 febbraio 2012, h 18, otto autori affrontano il tema in questione.
Giovanni Cozzi esibisce una bellezza femminile raffinata e sensuale da cui traspare una dose di enigmaticità; l'ambiguità è la cifra distintiva di Alessandro Valeri, Joel Peter Witkin, Nino Migliori. Nel caso del maestro bolognese, l'ambiguità è forse, parafrasando un vecchio adagio, "solo negli occhi di chi guarda"; nell'opera di Valeri la nudità muliebre è luminosa, un tripudio di magnificenza, omaggio black che pare richiamare alla dualità bene/male; in Witkin il nudo confonde onirico e perturbante; anche nelle immagini di Angelo Cricchi emerge l'indeterminatezza di corpi semivestiti ove si cita l'immaginario sacro assunto a valore simbolico e aprendo a una molteplicità di riferimenti. Irina Ionesco scopre il corpo femminile ma emblematicamente cela ogni riferimento alla sua storia e alla narrazione individuale. Euro Rotelli restituisce con il movimento e la danza una perfezione di corpi a loro agio in una nudità che appare ricerca di originario. Pino Settanni, il maestro di Grottaglie romano d'adozione e definito "un pittore con la macchina fotografica", esplicita, attraverso uno scatto esemplare, una perfezione ideale di matrice classica che egli ha saputo trasformare in materia palpitante e assolutamente reale.
Prima inaugurazione _ # 1: venerdì 24 febbraio 2012, h 18 - fino al 20 marzo
Giovanni Cozzi, Angelo Cricchi, Irina Ionesco, Nino Migliori, Euro Rotelli, Pino Settanni, Alessandro Valeri, Joel Peter Witkin.
Seconda inaugurazione _ # 2: sabato 24 marzo 2012, h 18 - fino al 24 aprile
Claudio Abate, Nobuyoshi Araki, Elisabetta Catalano, Mimmo Cattarinich, Sandro Fogli, Jan Saudek, Fernanda Veron, Claudio Vitale
La mostra è in collaborazione con Takeawaygallery
Testo critico di Barbara Martusciello
Schede di Carlotta Monteverde
one piece art gallery, Via Margutta 53b, 00187 Roma
Tel./fax: +39 06.32.65.19.09 M.1: +39 347 52 07 567; mail: onepieceart@libero.it.
www.onepieceart.com/; takeawaygallery@gmail.com
Orari: da martedì a venerdì 11:00 - 13:00 / 17:00 - 19:30; sabato 10:30 - 13:00
mercoledì 15 febbraio 2012
monotype omaggio a Tapies-LIMONI m. Igor Borozan
Palazzo Margani Sala Margana 03 / 11 marzo ’12
L’intensa attività del maestro Igor Borozan prosegue presentando in tempi record, dopo l’impegno di “Abbozzo Pittorico X Caravaggio” della Fortezza Spagnola a Porto S.Stefano, un inedito volume intitolato Limoni m.Igor Borozan nuovo contenitore della sua produzione pittorica , ceramica e performativa che sarà presentato nell’omonima mostra presso la Sala Margana di Palazzo Margani in Roma. Una produzione quella di Borozan incentrata sull’Abbozzo di cui grande maestro fu Caravaggio, e che pone al centro dell’attenzione il disegno pittorico fin da sempre utilizzato per dare la prima impronta ad un dipinto, segno indelebile impresso sulla tela come concepimento di un pensiero, di un attimo vissuto, sicuramente il più intenso ed autentico dell’intero processo creativo. Ed è proprio per Caravaggio ed in occasione del quattrocentesimo anniversario dalla sua morte che Borozan ha realizzato un’intensa produzione “Sole e Ombra di Caravaggio” unendo idealmente la città di Terni a quella di Porto Ercole luogo della dipartita dell’artista. Un tragico evento questo, descritto all’interno del catalogo dalla critica Dott.ssa Carla Longobardi che ci ha omaggiato così di un prezioso e suggestivo documento storico. L’art performance di Borozan, tratta dall’avvenimento, è di forte impatto visivo, un’installazione urbana composta di due gigantesche camicie raffiguranti una il maestro Caravaggio e l’altra la sua vittima il ternano Ranuccio Tomassoni. Il viaggio prosegue e la “camicia”, liet motiv del maestro Borozan, prende il nome di “Corpus et Aqua”, come un corpo, un involucro, come un contenitore “a perdere”, l’acqua è l’essenza, come la vita che incessantemente score, fluida e soave, talvolta violenta e impietosa. Si tratta di un’inedita installazione temporanea realizzata presso la fontana storica del 1889 nello splendido scenario naturalistico del Parco Termale di San Gemini in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2011promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tra le opere presenti nel nuovo catalogo l’anteprima dei cicli di: omaggio a Diego el Cigala; Anima Ceramicus, Corpus et Aqua; Tre limoni, Omaggio all’architetto palazzine Biscarini.
Questo il link per la visualizzazione on line
http://issuu.com/igorborozan/docs/limon_def
Questi gli orari di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì con orario 11.00/13.00 – 17.00/19:30
Sabato e domenica dalle 10.30/19.30
Info e contatti: Emanuela Sestrieri -Sala Margana Piazza Margana,41 Roma
T. 347 9744932 – 06 6790004 info@salamargana.it
Bat Accademia belle Arti di Terni- Associazione Culturale Via XI febbraio, 43 Terni
T. 0744 402436 info@italianartschool.it
venerdì 10 febbraio 2012
|1969: L'ANNO IN CUI TUTTO E' CAMBIATO|
Giovedì 16 febbraio 2012 alle ore 18.00 sarà inaugurata a Bologna la mostra “1969: l’anno in cui tutto è cambiato”, ideata, realizzata e promossa da ONO Arte Contemporanea con il patrocinio del Comune di Bologna e la collaborazione della Fondazione Cineteca di Bologna.
La mostra, una raccolta di ottanta rare fotografie d’autore, è lente di ingrandimento su quell’anno in cui tutto cambiò, il 1969; un momento decisivo, che segnò il passaggio tra due decenni particolari, rappresentati dagli anni 50 e 60, sinonimi di boom economico, rock’n’roll, amore libero, droghe, antimilitarismo, lotta per i diritti civili e indipendenza, e gli incombenti anni di piombo, il rovesciamento in negativo di benessere e spensieratezza.
Fu’ un anno storico, sia per l’Europa che per l’America, un anno in cui si videro realizzati i sogni del decennio precedente, ma allo stesso tempo il momento in cui si avvertì lo sgretolarsi delle certezze che erano maturate poco prima.
Il percorso visivo e concettuale della mostra documenterà i fatti accaduti su due diversi fronti: Europa e Usa, ovvero gli epicentri culturali, politici, artistici e musicali di questo anno di fermento. Gli otto artisti in mostra sono Andrew Maclear, Baron Wolman, Tom Hanley, Barrie Wentzell, Tazio Secchiaroli, Bill Owens, Robert Altmann, Lisa Law che documentano con fotografie e testimonianze dirette le esperienze e vicende vissute in quell’epoca.
Oltre a ricordare il 1969 come l'anno dell'uomo sulla luna, della nascita di internet, della strage di Charles Manson in cui morì la moglie incinta di Roman Polanski, del primo volo del Concorde, di Pompidou al potere in Francia, Gheddafi in Libia o Hi Chi Min in Vietnam, non bisogna dimenticare il ruolo fondamentale che ha avuto quest’anno per la musica.
Il 1969 fu infatti il momento clou per i grandi raduni musicali che fecero la storia come Woodstock, Altamont Free Concert, Isola di Wight, ma anche l'anno in cui i Beatles decisero di dividere le loro strade, non prima però di registrare i loro ultimi due dischi Let it Be e Abbey Road. I Beatles suonarono il loro ultimo concerto dal vivo sul tetto a Savile Row, John Lennon e Yoko Ono si sposarono e il gruppo si sciolse definitivamente.
Fu un anno di passaggio anche per i Rolling Stones: morì Brian Jones, uno dei fondatori del gruppo, e il concerto di Altamont si trasformò in tragedia. Fu però anche l’anno della pubblicazione di Let it Bleed e del storico concerto storico a Hyde Park. Elvis pubblicò il suo ultimo numero uno in classifica, Suspicious mind, gli Who Tommy, Dylan pubblicò Nashville Skyline, i Led Zeppelin I e II e i Pink Floyd Ummagumma.
La cinematografia americana intanto faceva i conti con Easy Rider, uno dei primi successi fuori dagli schemi hollywoodiani; un viaggio nell’America paranoica e impaurita in cui il “sogno” americano cominciò a svanire.
L’esposizione sarà arricchita, durante il periodo di mostra, da due updates; il primo, previsto per l’8 di marzo, con la presentazione del libro di Ken Regan, All access, edito dalla casa editrice Panini, che raccoglie i migliori scatti del fotografo americano. In quell’occasione sarà anche presente XL Magazine che ha dedicato al libro di Regan un importante servizio nel numero di febbraio.
La seconda sezione sarà inserita il 15 marzo, con opere di Eddie Kramer, colui che documentò il concerto dei Rolling Stones al Madison Square Garden di New York.
Come di consueto la ONO offre un ricco programma di eventi collaterali ad ingresso gratuito, tra i quali spicca la proiezione di un video inedito del fotografo del Guardian Eamonn McCabe che documenta l’Altamont Free Concert in California organizzato dai Rolling Stones il 6 dicembre 1969; erano passati solo quattro mesi da Woodstock, ma l’atmosfera non era più la stessa, la morte violenta di quattro ragazzi durante il concerto chiuse in modo brutale il doppio decennio e la stagione dell’amore, sancendo definitivamente la fine dell’illusione
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