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giovedì 24 novembre 2011

"LA DONNA INDIPENDENTE" DI GIOVANNI OSCAR URSO


Sabato 3 dicembre alle ore 19,30 s’inaugura presso i locali dell’ INDIE STORE "barsport donna" in via riva Reno 100/d a Bologna la mostra fotografica di Giovanni Oscar Urso “La donna indipendente”. Durante il vernissage, alle ore 20.30, si terrà la performance di Sciandra "MAcheRITO INUTILE – atto composito – 1ª parte".
Lo spazio e le opere esposte, 18 per la precisione, hanno un dichiarato intento comune rivolto al mondo femminile. Il progetto di portare una mostra d’arte contemporanea in un negozio ha come intento quello di avvicinare l’arte alla realtà.
Giovanni Oscar Urso è artista sensibile, pronto a cogliere, e talvolta esasperare le contraddizioni del quotidiano. Se si guardano le foto di Giovanni Oscar Urso, si scopre quanta artificiosità e quanta poca realtà sia rappresentata sotto forma di simboli espliciti. L’utilizzo delle bambole e le innaturali posizioni di autoerotismo servono a rappresentare un mondo artificiale in cui, nonostante il nome che vuol dare identità, nessun essere vivente, tantomeno una donna, può riconoscersi. I colori forzati da una saturazione sparata intervengono a suggerire atmosfere d’astrazione. Gli stereotipi, i volti volutamente sfumati o distorti rendono impossibile l’immedesimazione con il reale. L’artista denuncia con forza l’ipocrisia di una certa politica demagogica che fa apparire come possibile e reale un mondo democratico pronto ad accettare la collaborazione dell’altro sesso, ma altrettanto incline a sminuirlo, umiliarlo o sfruttarlo. Le opere di Urso gridano il rischio dell’illusione. Invitano a riflettere sulla qualità delle emozioni, sull’origine del piacere e della soddisfazione, sulla possibilità che scaturiscano dal solipsismo piuttosto che da una vita di relazione. La donna indipendente non esiste come non esiste al di fuori di un rapporto entro cui sappia sviluppare la sua autonomia. La donna indipendente è la speranza di una umanità migliore, che vive inconsciamente in ciascuno di noi.

Informazioni utili:
• Mostra: La donna indipendente di Giovanni Oscar Urso
• Curatore: Marco Testa
• Data: Vernissage 3 dicembre ore 19.30, in mostra fino al 31 gennaio 2012
• Indirizzo: Bologna - INDIE STORE "barsport donna" Via Riva di Reno 100/d
• Ingresso libero
• Orari di apertura: Orario: 9.30 / 13.00 – 15.30 - 19.30. Chiuso il giovedì pomeriggio e festivi.
• Vernissage: Sabato 3 dicembre ore 19.30 con alle ore 20.30 performance di Sciandra “MAcheRITO INUTILE atto composito - 1ª parte”
• Sito: www.giovannioscarurso.com
• Agenzia di comunicazione:
Culturalia - Bologna, Vicolo Bolognetti 11
Tel. 051 6569105 fax 051 29 14955,
info@culturaliart.com www.culturaliart.com

mercoledì 23 novembre 2011

MONICA HALLER - The Veterans Book Project


MONICA HALLER - The Veterans Book Project

a cura di Stefano Chiodi

Nomas Foundation, Viale Somalia, 33 - Roma

Opening 6 dicembre 2011 - Mostra dal 7 dicembre 2011 al 23 febbraio 2012

The Veterans Book Project è una biblioteca di libri che Monica Haller sta costruendo insieme ai veterani delle guerre americane di questi anni. Molti libri sono di soldati, uno è di una madre, un altro del fratello di un militare morto in battaglia, un altro ancora di una donna irachena che ha perso le gambe quando un missile statunitense è atterrato sul suo letto. Sono loro gli autori, loro gli esperti. Muovendo dal dimenticato, dal banale o più esattamente da ciò che non è mai stato registrato nella memoria, Haller chiede ai veterani di superare la retorica e puntare al centro del problema. Una foto scattata con il cellulare, una mail, un’annotazione di un diario, un’amnesia: le risorse sono senza limiti. La biblioteca cresce e prende forma con l’eredità delle guerre.

Haller non è l’autrice dei libri. È colei che compone gli elementi del progetto e la griglia che gli autori possono riempire. L’artista cura lo spazio per i loro esperimenti e fornisce il software editoriale, una piattaforma stabile per questo spesso fragile materiale. L’artista è un’ascoltatrice, una redattrice, una grafica, una testimone. Usa il formato del libro per la sua materialità, per la sua qualità di veicolo di storia e di memoria, per la sua stabilità e mobilità. Otto workshop in un anno hanno prodotto trenta libri e migliaia di copie in circolazione. In un tempo di guerre “infinite”, Haller costruisce una comunità di autori e lettori per creare attraverso i libri discussioni e un continuo scambio di conoscenze sulla guerra.

La biblioteca sarà installata a Nomas Foundation in una reading room che permetterà ai visitatori di immergersi in un universo convulso e frammentario di memorie intrattabili e di immagini sopravvissute. I libri diventano così dispositivi per scoprire i limiti di ciò che può essere veramente immaginato, e dunque visto e sperimentato in termini culturali, del Reale traumatica e non narrabile della guerra. Guerra che Haller vede come il punto nel quale tutte le strategie discorsive o visive vacillano e crollano, dove la rappresentazione è costantemente sfidata dall’incerta, perversa natura dei fatti, la controparte del mondo immaginario pilotato dai media dove tutti noi abitiamo.

Sfidando la nostra capacità di richiamare il passato, costringendoci a concentrarci sull’abisso traumatico che costantemente minaccia il nostro linguaggio e la nostra vita, Monica Haller si pone l’obiettivo di riattivare il potenziale critico dell’arte come un atto di resistenza, un processo dal quale ogni individuo, esperto o meno, artista o meno, connette se stesso ad un contesto e a una comunità, e ritrova la sua capacità di creare storie e rappresentazioni alternative e forse un linguaggio nuovo – un linguaggio che fa posto al trauma, e in ultimo si afferma come un potente fattore di trasformazione per l’esistenza umana.

A questo fine, ogni libro è strutturato per essere un inizio. Studenti e insegnanti saranno invitati a visitare la Nomas Foundation per attivare la mostra, portandola in una nuova direzione attraverso le loro esplorazioni e le loro voci. Le classi possono ricercare, fare presentazioni, progetti video e produrre nuovi libri. Come prolungamenti che si irradiano dalla biblioteca, le loro voci diventano parte di questo mormorio. Il suono cresce.

Il 13 dicembre, alle ore 18, in collaborazione col MACRO, si svolgerà alla presenza dell’artista una tavola rotonda intorno a The Veterans Book Project con la partecipazione di Andrea Cortellessa, saggista e critico letterario, Arturo Mazzarella, storico e teorico della letteratura, Tommaso Pincio, narratore e saggista. La discussione, moderata da Stefano Chiodi, sarà incentrata sui molteplici spunti offerti dal lavoro di Monica Haller, e in particolare sulla relazione con la letteratura di guerra e l'immaginario mediatico, sui problemi teorici connessi alla possibilità di trasformare in esperienza culturale ciò che per definizione, come il trauma, non può essere narrato o rappresentato.

Biografie

Monica Haller è un’artista visiva nata nel 1980 a Minneapolis. Spaziando tra design, video, fotografia e scrittura, la sua pratica si focalizza sui problemi di giustizia sociale, tentando di diffondere informazione amplificando i materiali e le tecnologie che i suoi collaboratori conducono e sperimentano nelle loro stesse vite. Trauma, memoria e comunicazione sono alcuni dei temi del suo lavoro. Monica ha una laurea in Processi di Pace e Studi sui Conflitti conseguita presso il College of St. Benedict e un Master in Arti Visive conseguito presso il Minneapolis College of Art and Design. I suoi lavori sono stati esposti in differenti occasioni dal Festival Les Rencontres d’Arles, in Francia, al Walker Art Center, a Minneapolis, al Rhode Island School of Design (RISD), a Providence, fino alla Biennale 01SJ, Build Your Own World, San Jose. Ha ricevuto numerosi premi per il suo lavoro, incluso una Guggenheim Fellowship e un supporto dal National Endowments for the Arts.

Stefano Chiodi (Roma, 1963) è storico e critico d’arte. Tra i suoi libri La bellezza difficile (2008), Una sensibile differenza (2006), Prototipi (con B. Pietromarchi, 2004); è uno degli autori di Espresso (2000). Ha curato diversi volumi, tra cui i recenti Ai Weiwei, Il Blog (2011); Spazio (con D. Dardi, 2010); Marcel Duchamp. Critica, biografia, mito (2009); Le funzioni del museo (2009); annisettanta (con M. Belpoliti e G. Canova, 2007). Ha curato mostre in spazi pubblici (tra le più recenti ZimmerFrei, MAMbo, Bologna 2011; Giulia Piscitelli, Fondazione Giuliani, Roma 2011; Olaf Nicolai, Galleria Civica di Ferrara 2008; vedovamazzei, MADRE, Napoli 2006), traduzioni, convegni e programmi culturali per Radio3 RAI. Scrive su «il manifesto», «alfabeta2» e altre testate. È condirettore editoriale di www.doppiozero.com. Insegna Storia dell’arte contemporanea al DAMS dell’Università Roma Tre.

NOMAS FOUNDATIONInaugurazione 6 dicembre 2011, ore 18.30

dal 7 dicembre 2011 al 23 febbraio 2012

martedì – venerdì 14,30 -19.00

Nomas Foundation Viale Somalia 33, 00199 Roma

Tavola rotonda: 13 Dicembre h 18,00 – MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, via Nizza, 138

info@nomasfoundation.com T. +39 0686398381 | +39 338236295

Press info Manuela Contino press@nomasfoundation.com

martedì 22 novembre 2011

Recall Giornata informativa del Progetto "Verifica della sicurezza sismica dei Musei Statali" - Roma, 24.XI.2011

Presentazione del progetto di verifica della sicurezza sismica dei musei statali
Stanziati da ARCUS 4 milioni di euro

Giovedì 24 novembre 2011 ore 10.00

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Complesso Monumentale di San Michele a Ripa

Sala Molajoli (1°piano)

Roma, via di san Michele 22

DG PaBAAC- MiBAC

Rapporti con la stampa

Maria Fernanda Bruno

06. 5843.4415 - 339.4532551

mariafernanda.bruno@beniculturali.it

Ufficio di Comunicazione

Giovanni Caprara

06.5843.4437

Giovanni.caprara@beniculturali.it

Limoni m. Igor Borozan

L’intensa attività del maestro Igor Borozan prosegue presentando in tempi record, dopo l’impegno di “Abbozzo Pittorico X Caravaggio” della Fortezza Spagnola a Porto S.Stefano, un inedito volume intitolato Limoni m.Igor Borozan nuovo contenitore della sua produzione pittorica , ceramica e performativa. Una produzione quella di Borozan incentrata sull’Abbozzo di cui grande maestro fu Caravaggio, e che pone al centro dell’attenzione il disegno pittorico fin da sempre utilizzato per dare la prima impronta ad un dipinto, segno indelebile impresso sulla tela come concepimento di un pensiero, di un attimo vissuto, sicuramente il più intenso ed autentico dell’intero processo creativo. Ed è proprio per Caravaggio ed in occasione del quattrocentesimo anniversario dalla sua morte che Borozan ha realizzato un’intensa produzione “Sole e Ombra di Caravaggio” unendo idealmente la città di Terni a quella di Porto Ercole luogo della dipartita dell’artista. Un tragico evento questo, descritto all’interno del catalogo dalla critica Dott.ssa Carla Longobardi che ci ha omaggiato così di un prezioso e suggestivo documento storico. L’art performance di Borozan, tratta dall’avvenimento, è di forte impatto visivo, un’installazione urbana composta di due gigantesche camicie raffiguranti una il maestro Caravaggio e l’altra la sua vittima il ternano Ranuccio Tomassoni. Il viaggio prosegue e la “camicia”, liet motiv del maestro Borozan, prende il nome di “Corpus et Aqua”, come un corpo, un involucro, come un contenitore “a perdere”, l’acqua è l’essenza, come la vita che incessantemente score, fluida e soave, talvolta violenta e impietosa. Si tratta di un’inedita installazione temporanea realizzata presso la fontana storica del 1889 nello splendido scenario naturalistico del Parco Termale di San Gemini in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2011promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tra le opere presenti nel nuovo catalogo l’anteprima dei cicli di: omaggio a Diego el Cigala; Anima Ceramicus, Corpus et Aqua; Tre limoni, Omaggio all’architetto palazzine Biscarini.

Questo il link per la visualizzazione on line

http://issuu.com/igorborozan/docs/limon_def

domenica 20 novembre 2011

incontro con STEFANO CASELLI - disegnatore di Spider-Man sabato 26 novembre ore 17,00 @ Comics Boulevard - Roma


&

presentano

INCONTRO CON L’AUTORE:
STEFANO CASELLI

SABATO 26 NOVEMBRE - ORE 17.00

Presso
“COMICS BOULEVARD”
via dei Latini 31 (Roma, San Lorenzo) - tel. 06.45.50.42.50www.comicsboulevard.com

COMICS BOULEVARD, la libreria della Scuola Romana dei Fumetti a San Lorenzo ospiterà il disegnatore STEFANO CASELLI (Spider-Man, Secret Warriors, Hack/Slash) per un incontro con il pubblico a partire dalle 17,00 di sabato 26 novembre.

STEFANO CASELLI
- Disegnatore. Nasce e lavora a Roma. Dopo aver frequentato la Scuola Romana dei Fumetti, disegna storie brevi per PlayBoy Italia e lavora come “storyboard-artist” per cinema e pubblicità. Viene poi chiamato dalla Marvel per realizzare due storie di Mutant X e Thunderbolts come “fill-in artist”. Da qui continua a collaborare per alcune case editrici americane (Image/Harris Comics). Creatore grafico della miniserie horror Hack/Slash, pubblicata dalla Devil’s Due Publishing, per la quale ha disegnato Defex, G.I. Joe – America’s Elite e Micronauts. Dal 2006 a oggi è in forza alla Marvel e ha realizzato Civil War: Young Avengers/Runaways, Avengers The Initiative, Secret Warriors e infine Amazing Spider-Man. Insieme ai talentuosi disegnatori Riccardo Burchielli (DMZ, Northlanders), Giuseppe Camuncoli (Hellblazer, Amazing Spider-Man), Francesco Mattina (War Machine, Punisher) e al giornalista e sceneggiatore Diego Malara (XL de La Repubblica) ha fondato Italian Job Studio. Insegna presso la Scuola Romana dei Fumetti.
www.stekart.blogspot.com

venerdì 18 novembre 2011

70m2:FOOD MOOD | 3-22/12 | Livorno | Via Poggiali, 10




www.70m2.it | Via Poggiali, 10 | 57125 Livorno | t/f +39 0586 897477

presenta

FOOD MOOD
Cibo e design a tavola

dal 3 al 22 dicembre 2011 | viaggio nella cultura della convivialità
INAUGURAZIONE GIOVEDI 1 DICEMBRE 2011 ore 21
serata speciale su invito | chef: Enrico Sarno | sommelier: Silvia Magrin

Il cibo non solo emana buoni profumi ma anche cultura. Una ricetta tradizionale, la forma del piatto che la contiene ed anche il semplice augurio “buon appetito”: tutto ciò fa parte del patrimonio civile di un popolo. L'atto del mangiare è spesso paragonato ad un rito e come tale dovrebbe essere sempre un gesto carico di senso ed attenzione, un momento di incontro, un convivio appunto.
Lo studio di architettura 70m2 intende esplorare questo vasto tema presentando al pubblico suggestioni multidisciplinari intorno all'anima del cibo. Immagini tratte dal cinema e dalla fotografia, contenuti di libri e musica sull'argomento, faranno da cornice agli accessori per la tavola presenti in mostra e selezionati tra le creazioni di designers che si sono espressi con i migliori risultati in questo campo. Come sempre nello stile di 70m2, l'ambientazione sarà seguita con grande cura ed originalità e si avvarrà di sistemi espositivi non convenzionali basati sul riutilizzo di materiali legati all'industria alimentare.
In una dimensione leggera e divertente, vivacizzata da un calendario di aperitivi e laboratori tematici, saranno offerti al visitatore stimolanti spunti di riflessione.
La serata inaugurale, su invito, sarà affidata alla direzione gastronomica dello chef Enrico Sarno che elaborerà un menù lasciandosi ispirare dalle forme e dai colori degli utensili forniti dalle aziende coinvolte. Una qualificata sommelier, Silvia Magrin, si occuperà invece dell'abbinamento dei vini.

Elenco di alcuni DESIGNERS partecipanti:
A/R STUDIO | AZNOM DESIGN | Agnieszka BAR | Alessandro BUSANA | Odoardo FIORAVANTI | Kåre FRANDSEN | GUMDESIGN | Giulio IACCHETTI | Aïssa LOGEROT | MAEZM | Marco MAGGIONI | Emanuele MAGINI |
Chiara MORESCHI | Lorenzo PALMERI | Matteo RAGNI | Giovanni SCAFURO | Ogata SHINICHIRO | Michele VENISTI Carlo TREVISANI | ZO-loft

Elenco di alcuni FOOD PHOTOGRAPHERS partecipanti: Nando ESTEVA | Francesca MOSCHENI | Andrea ANGELUCCI | Pier Giorgio CORRADIN


Per la stampa:

in allegato scheda tecnica dell'evento, immagini correlate, comunicato stampa in pdf
ulteriori informazioni, materiale fotografico, appuntamenti su richiesta a

Alessandra Dini Hidalgo,
comunicazione@70m2.it




mercoledì 16 novembre 2011

Alessandro Pizzo, Pittore DiVino, espone al Museo Storico della Fanteria di Roma la sua opera “L’inesistente quadratura del cerchio”


Dal 26 Novembre al 14 Dicembre il Museo Storico della Fanteria di Roma ospiterà all'interno della Mostra "Frammenti di storie nella storia" organizzata dall'Epireo Art Gallery in collaborazione con l'Accademia Alexandros, l'opera di Alessandro Pizzo intitolata "L'inesistente quadratura del cerchio".
L'artista attraverso il significato e il valore intrinseco del suo quadro, partecipa ad un evento patrocinato dall'Assessorato alle politiche culturali e dal Centro storico di Roma capitale che s'inserisce nell'ambito delle celebrazioni conclusive del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia:
"L'inesistente quadratura del cerchio rappresenta l'unione del nostro popolo nella condivisione della ricerca del fare qualcosa che non c'è o cercare di aggiustare gli eventi secondo i nostri bisogni, dimenticando ogni tanto le regole. Questo quadro esposto a Torino, a Venezia, a Roma, a Napoli o a Palermo ci farebbe sentire italiani allo stesso modo, per il concetto espresso e per il prodotto usato, il vino."
Con queste parole l'artista spiega come l'essenza di quest'opera unita allo spirito italiano di questa esibizione, creino un legame che si sviluppa attraverso molteplici significati.
A partire dal valore stesso del vino che va ben oltre il suo utilizzo a livello tecnico diventando simbolo puro e semplice di italianità. Espressione della gioia di stare insieme, passione ineluttabile che da sempre allieta le nostre tavole, il vino in tutti i suoi colori e in tutte le sue forme, è una presenza immancabile in ogni casa italiana.
Partendo già da questo importante presupposto, l'opera pone l'accento sulle difficoltà che incombono quando vorremo appunto "far quadrare" le cose nella nostra vita, cercando di costringere, di forzare la realtà dove non è possibile. L'eruzione autentica che ne deriva sia concettualmente che visivamente, è la logica conseguenza naturale di tale impossibilità. La voluta resa del vino che sgorga impulsivamente dai confini in cui viene costretto, è un immagine vitale e costruttiva che vede nei limiti non dei condizionamenti della nostra esistenza, al contrario, un superamento spontaneo delle barriere nell'accettazione più positiva delle nostre capacità.
"L'inesistente quadratura del cerchio" lancia un messaggio di speranza e di ottimismo e la sua anima semplice e genuina lo rende un perfetto "frammento" di vita del nostro quotidiano.


Dott.ssa Marina Rossi


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