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giovedì 26 maggio 2011

Mostra "Io Gabbiano" - Francesco Colella

Comunicato stampa:

Mostra “IO GABBIANO” di Francesco Colella

Passerò/attraverso le onde infuriate le mie ali/non saranno appesantite/volerò/contro la furia del vento in alto/dissolvendomi/sarò tutto sarò niente/verso la luce di Dio./Sarà pace.

(Francesco Coella, Io Gabbiano, raccolta di liriche)

Sala Samonà – Sede Banca d’Italia, Padova dal 10 Giugno 2011 al 26 Giugno 2011 Evento realizzato con la collaborazione della galleria DAMarte di Magenta – Milano.

Verrà inaugurata il prossimo 10 giugno alle ore 18.00, presso la Sala Samonà, nella prestigiosa sede della Banca d’Italia di Padova, la mostra dell’artista marchigiano Francesco Colella dal titolo “Io Gabbiano”.

InvitoFronte

L’evento, organizzato dall’Associazione Uniti per Crescere Onlus di Padova, è dedicata ai bambini con problemi neurologici del Dipartimento di Pediatria “Salus Pueri” di Padova e alle loro famiglie, con l’intento di raccogliere fondi a sostegno delle attività di solidarietà che “Uniti per Crescere” sta realizzando. Un progetto che seduce il visitatore attraverso un percorso in cui il gabbiano diventa icona della caparbia lotta quotidiana di ognuno. Un’iniziativa che, anche e soprattutto, coinvolge il pubblico, insieme all’artista e all’Associazione “Uniti per Crescere”, nell’intento di trasmettere un forte messaggio di solidarietà e civiltà.

Attraverso l’esposizione di venti opere del maestro Colella, presentate dal prof. Pierluigi Rausei, e appositamente create per l’evento, sarà possibile addentrarsi in quella che è stata ed è una tematica tanto cara all’artista: l’eterna lotta dell’uomo per la vita, trasposta nella sua visione del mare in burrasca, del cielo, coperto di nubi ma pur sempre rischiarato da una luce in lontananza, e, sopra a tutto, l’immagine del gabbiano che, con il suo volo vorticoso, sfidando con coraggio ed energia le avversità, racconta l’artista, l’uomo, diviso come è, a metà tra il cielo e la terra, tra il corpo e lo spirito, la speranza e la paura, l’amore e il dolore. Francesco Colella e la sua arte non potevano esprimere in maniera migliore la condizione dei bambini con malattie neurologiche e delle loro famiglie, sostenuti dall’Associazione “Uniti per Crescere”, a cui l’artista donerà parte dei proventi della vendita delle opere esposte in mostra.

La mostra è inserita nella seconda edizione del contenitore culturale estivo "Estate Carrarese".

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Logo Uniti per crescere.jpg
WWW.UNITIPERCRESCERE.NET

ASSOCIAZIONE@UNITIPERCRESCERE.NET

Francesco Colella

“IO GABBIANO”

10 giugno – 26 giugno 2011

opening: 10 giugno h. 18.00

Sala Samonà – Banca d’Italia | via Roma 57 | Padova

info: +39 338 38 12 738 | mail: associazione@unitipercrescere.net

orari d’apertura: mar - dom | 10.30 - 13.00 | 17.30 – 20.30

ingresso libero

a cura dell’Associazione “Uniti per Crescere” Onlus

damarte.jpgtesti critici: prof. Pierluigi Rausei

con la collaborazione di: info@damarte.eu | www.damarte.eu


Giacomo Zaza, Art in between - Galleria Tiziana Di Caro, Salerno - 28/05/2011


Gentile redazione,

Sabato 28 Maggio inaugura la mostra curata da Giacomo Zaza, Art in Between, alla Galleria Tiziana Di Caro, Salerno. Chiedo l'inserimento on line del comunicato stampa.

cordialmente,

ufficio stampa

Michela Casavola

Oderberger strasse 43, Berlin

COMUNICATO STAMPA

Titolo: Art in Between. Viaggio nell'immaginazione fluttuante

Artisti: Olga Chernysheva, Sofia Hultén, Alexey Kallima, Susanne Kutter, Wolfgang Plöger

a cura di: Giacomo Zaza

data inaugurazione: sabato 28 maggio 2011, ore 19.00

luogo: Galleria Tiziana Di Caro

indirizzo: Salerno, via delle Botteghelle, 55 – 84121

info: +39 (0)89 9953141 – info@tizianadicaro.it

orari: dal lunedì al venerdì, dalle 15.00 – 20.00 o su appuntamento

chiusura mostra: venerdì 29 luglio 2011

La galleria Tiziana Di Caro ha il piacere di inaugurare Art in between. Viaggio nell'immaginazione fluttuante una mostra collettiva a cura di Giacomo Zaza, con opere di Olga Chernysheva, Sofia Hultén, Alexey Kallima, Susanne Kutter, e Wolfgang Plöger, sabato 28 maggio 2011 dalle ore 19.00 alle ore 24.00.

Le opere in mostra sono eterogenee in termini di media espressivi: fotografia, installazione, video, disegno sono alcune delle tecniche scelte, con l'obiettivo di presentare l'esperienza di chi si trova nel mezzo. Gli artisti selezionati dimostrano una precisa consapevolezza del mondo in cui vivono, ma lo analizzano da attenti osservatori, più che da interpreti coinvolti. Le opere selezionate commentano vari ambiti del contemporaneo, alle volte in modo sarcastico, altre con sottili metafore, giungendo a risultati mai polemici, ma spesso conturbanti.

La società contemporanea russa è al centro dei lavori di Olga Chernysheva (Mosca, 1962), che presenta una serie di recenti fotografie ed un video del 2003, Russian Museum, in cui, la lettura di importanti quadri presenti nelle collezioni dei musei di San Pietroburg, è alterata dai riflessi continui dei visitatori sui vetri, figure che entrano nella visione dell'opera alterandone la fruizione.

Una miriade di piccoli oggetti, rinvenuti in una vecchia cassetta degli attrezzi sono i "protagonisti" del video Past Particles, di Sofia Hultén (Stoccolma, 1972) le cui immagini si susseguono come in una sorta di assurdo glossario visivo di forme, colori, materiali.

Nel ciclo di foto Closed Party, Alexey Kallima (Grozny, 1969) opera su ritratti di noti vips tedeschi, trasformandoli in grotteschi e stravaganti personaggi che sembrano alienarsi dalla realtà.

In Trilogie der Illusion. Die Maske. Die Täuschung. Die Falle, video di Susanne Kutter (Wernigerode, 1971) del 2010, un ragno, uno scarafaggio ed una farfalla vivono ambienti familiari e casalinghi, come fossero i soli interpreti della quotidianità.

Nel lavoro di Wolfgang Plöger (Munster, 1971) dei semplici neon, sono il supporto su cui sono arrotolate delle pellicole, la cui decodificazione è possibile solo azionando la luce, in un gioco di interpretazioni che non è immediato, al contrario prevede la precisa volontà dell'osservatore. In fine una installazione site specific è composta da una serie di pellicole da 16 mm, su cui è riportata una grafia tremolante e insicura, che attraverso dei proiettori si estende nello spazio, ma continuando a scorrere in modo perpetuo rimane indecifrabile

"Attraverso le vie di una "scena" polifonica del reale e del vissuto, quanto dell'utopico e del sognato […] si varcherebbero le prospettive di un "metabolismo intellettivo" alternativo, che, a detta di Adorno, potrebbe incanalare nel suo processo il lavoro, la coscienza e il linguaggio. Proprio nell'avvento del global network e dell'iperrealtà (Baudrillard), l'arte continua a dare un pensiero, a convocarlo e provocarlo". Giacomo Zaza

mercoledì 25 maggio 2011

Art in between - Galleria Tiziana Di Caro, Salerno

Titolo: Art in Between. Viaggio nell'immaginazione fluttuante

Artisti: Olga Chernysheva, Sofia Hultén, Alexey Kallima, Susanne Kutter, Wolfgang Plöger

a cura di: Giacomo Zaza

data inaugurazione: sabato 28 maggio 2011, ore 19.00

luogo: Galleria Tiziana Di Caro

indirizzo: Salerno, via delle Botteghelle, 55 – 84121

info: +39 (0)89 9953141 – info@tizianadicaro.it

orari: dal lunedì al venerdì, dalle 15.00 – 20.00 o su appuntamento

chiusura mostra: venerdì 29 luglio 2011

La galleria Tiziana Di Caro ha il piacere di inaugurare Art in between. Viaggio nell'immaginazione fluttuante una mostra collettiva a cura di Giacomo Zaza, con opere di Olga Chernysheva, Sofia Hultén, Alexey Kallima, Susanne Kutter, e Wolfgang Plöger, sabato 28 maggio 2011 dalle ore 19.00 alle ore 24.00.

Le opere in mostra sono eterogenee in termini di media espressivi: fotografia, installazione, video, disegno sono alcune delle tecniche scelte, con l'obiettivo di presentare l'esperienza di chi si trova nel mezzo. Gli artisti selezionati dimostrano una precisa consapevolezza del mondo in cui vivono, ma lo analizzano da attenti osservatori, più che da interpreti coinvolti. Le opere selezionate commentano vari ambiti del contemporaneo, alle volte in modo sarcastico, altre con sottili metafore, giungendo a risultati mai polemici, ma spesso conturbanti.

La società contemporanea russa è al centro dei lavori di Olga Chernysheva (Mosca, 1962), che presenta una serie di recenti fotografie ed un video del 2003, Russian Museum, in cui, la lettura di importanti quadri presenti nelle collezioni dei musei di San Pietroburg, è alterata dai riflessi continui dei visitatori sui vetri, figure che entrano nella visione dell'opera alterandone la fruizione.

Una miriade di piccoli oggetti, rinvenuti in una vecchia cassetta degli attrezzi sono i "protagonisti" del video Past Particles, di Sofia Hultén (Stoccolma, 1972) le cui immagini si susseguono come in una sorta di assurdo glossario visivo di forme, colori, materiali.

Nel ciclo di foto Closed Party, Alexey Kallima (Grozny, 1969) opera su ritratti di noti vips tedeschi, trasformandoli in grotteschi e stravaganti personaggi che sembrano alienarsi dalla realtà.

In Trilogie der Illusion. Die Maske. Die Täuschung. Die Falle, video di Susanne Kutter (Wernigerode, 1971) del 2010, un ragno, uno scarafaggio ed una farfalla vivono ambienti familiari e casalinghi, come fossero i soli interpreti della quotidianità.

Nel lavoro di Wolfgang Plöger (Munster, 1971) dei semplici neon, sono il supporto su cui sono arrotolate delle pellicole, la cui decodificazione è possibile solo azionando la luce, in un gioco di interpretazioni che non è immediato, al contrario prevede la precisa volontà dell'osservatore. In fine una installazione site specific è composta da una serie di pellicole da 16 mm, su cui è riportata una grafia tremolante e insicura, che attraverso dei proiettori si estende nello spazio, ma continuando a scorrere in modo perpetuo rimane indecifrabile

"Attraverso le vie di una "scena" polifonica del reale e del vissuto, quanto dell'utopico e del sognato […] si varcherebbero le prospettive di un "metabolismo intellettivo" alternativo, che, a detta di Adorno, potrebbe incanalare nel suo processo il lavoro, la coscienza e il linguaggio. Proprio nell'avvento del global network e dell'iperrealtà (Baudrillard), l'arte continua a dare un pensiero, a convocarlo e provocarlo". Giacomo Zaza

martedì 24 maggio 2011

La Scuola Romana dei Fumetti e Comics Boulevard a Orvieto Comics sabato 28 e domenica 29 maggio



Sabato 28 e domenica 29 maggio per il terzo anno consecutivo si terrà la manifestazione Orvieto Comics, ospite d'onore: Sergio Toppi. La Scuola Romana dei Fumetti e Comics Boulevard non possono mancare, saremo infatti presenti con uno stand e con questi eventi:

Sabato 28 maggio:
Ore 17,00 Incontro con Elisabetta Borseti e presentazione di Sigmur (Freaks Edizioni),
(Palazzo dei Sette, Sala del Governatore).
Ore 18,00 Aperitivo e inaugurazione mostra personale di Mauro Laurenti presso il Magazzino delle Idee (via Loreto 5).

Domenica 29 maggio:
Ore 11,30 Presentazione del portfolio “Donne un mondo da… scoprire” e incontro con Mauro Laurenti – disegnatore di Zagor e Dampyr, (Palazzo dei Sette, Sala del Governatore).
Ore 15.30 Incontro con Elisabetta Borseti e presentazione di Sigmur (Freaks Edizioni),
(Palazzo dei Sette, Sala del Governatore).

Per il programma completo:
www.orvietocomics.com

Ravenna. Tamo, museo interattivo ed emozionante viaggio nel mosaico - La maestosa antichità dei reperti si fonde con l‘apparato iper tecnologico

RAVENNA. Vedere "Tamo. Tutta l'avventura del mosaico" per la prima volta è davvero un'esperienza emozionante.

Il nuovo (e completamente innovativo) progetto espositivo permanente promosso dalla fondazione RavennAntica all'interno del complesso di San Nicolò, mette infatti in campo una serie tale di eccellenze – dalle opere esposte, ovviamente, alla tecnologia interattiva, dall'allestimento alle luci, fino ogni minimo dettaglio ambientale – da far pensare immediatamente a una dimensione cosmopolita, come solo le grandi capitali ci hanno abituato a percepire.

Touchwindow ® si è occupata delle installazioni tecnologiche del Museo, dai touchscreen, alle proiezioni architetturali, dai numerosi monitor led al grande tavolo touchless. Le tecnologie interattive e i software multimediali creati per il Tamo in collaborazione con Panebarco & C. permettono di creare uno spazio dinamico e mutevole che si evolve verso l'esterno e crea un tutt'uno tra esperienza ricreativa ed educativa.
Lo spazio del "museo" non è solo un luogo di esposizione ma un ambiente culturale al servizio della collettività dove la tecnologia è propedeutica alla visita consentendo approfondimenti diversificati e proposte educative differenti per offrire al sistema scolastico, ma non solo, esperienze ludico-didattiche uniche.

Tamo coinvolge ed emoziona attraverso la storia che racconta per lasciare nel visitatore il ricordo di un'esperienza unica dove la tecnologia è lo strumento che accompagna il visitatore, che armonizza il contesto espositivo, un assistente virtuale che mette a disposizione dei visitatori le proprie conoscenze.





Daniela Donnini
daniela.touchwindow

Touchwindow S.r.l.
Via Lesina, 5
48015 Cervia (RA)
T. 0544.976056
F. 0544.976343

lunedì 23 maggio 2011

“Abbozzo pittorico", diario di bordo di un artista contemporaneo


In assoluta anteprima la presentazione del volume e la mostra antologica del maestro Igor Borozan.

Narni - ex chiesa di San Domenico 27 maggio 2 giugno 2011

Si inaugura il 27 maggio 2011 a Narni, nello spazio museale della ex Chiesa di San Domenico la mostra antologica del maestro Borozan: “Abbozzo pittorico”. L' inaugurazione della mostra coincide con un altro importante evento che è ospitato dalla città di Narni, il convegno giuridico nazionale sulle procedure fallimentari, organizzato dall’OCI. Il maestro Igor Borozan in occasione della mostra presenterà il libro “Abbozzo Pittorico” che documenta il percorso artistico e molte delle opere che saranno esposte. L’esposizione, costituita da circa 60 lavori tra cui dipinti, stampe d’arte, installazioni e video performance relizzate da Borozan e la testimonianza fotografica della fotografa Katia Pangrazi, verrà inaugurata il prossimo 27 maggio alle ore 19 e si protrarrà fino al 2 giugno 2011 con ingresso gratuito e visite guidate su prenotazione. Instancabile, infaticabile, Borozan ha riassunto il suo incredibile modo di fare arte nella sua prima antologia artistica “40 di maestro Igor Borozan” edita nel 2009. La sua “forma” è in continua evoluzione, l’uomo e l’artista non si fermano, sperimentano, si trasformano, muoiono e rinascono, proprio come una crisalide. Nel suo nuovo prodotto editoriale, “Abbozzo pittorico”, elegante e sobrio contenitore, sono raccolti e catalogati invece gli schizzi, sensazioni prese al volo e poi elaborate in atelier, i suoi “abbozzi pittorici”, come tanti piccoli “frame”, raccontano un’altro viaggio, attraverso il quale vengono ripercorsi gli ultimi anni dell’incessante lavoro del maestro, uomo caparbio e contro corrente. Il “bagno nella cultura spagnola” e la contaminazione creativa con la storia e l’arte di un grande Paese quale è la Spagna, sono impulsi nuovi per l’artista. La camicia diviene elemento simbolo, prima come mantilla, gonfia di polvere e vento nell’arena della corrida dove uomo e morte si sfidano, poi come abito di scena nei teatri di flamenco. Impressionato e coinvolto da “Calè”, ultima opera di Cortès, produce quadri ispirati al flamenco e al ballerino andaluso, le creazioni “frenetiche” risentono fortemente di una danza che riesce ad unire terra e spirito, carne e anima, nero e bianco. Il volume contiene anche la serie completa delle opere realizzate nel 2010 in onore di Caravaggio, in occasione dei 400 anni dalla sua morte. Contestualmente realizza una delle sue installazioni più visionarie, “Sole e ombra di Caravaggio” in contemporanea a Porto Ercole e a Terni: due camicie giganti interpreti rispettivamente delle figure del grande maestro pittore Caravaggio e della sua vittima, il ternano Ranuccio Tomassoni. Ultima sensazionale opera in scaletta, la camicia misura XXL realizzata in carta rossa, omaggio alla figura epica di Giuseppe Garibaldi, icona incontrastata dell’Italia unita, in occasione dei 150 anni dalla sua costituzione. Le sue camicie, le innumerevoli versioni: disegnate, incise a torchio su carta, dipinte, realizzate in tessuto, poi sospese in aria, leggere e fluttuanti, parlano a chi le sa ascoltare, a chi riesce a vedere, raccontano esperienze, città, luoghi, culture diverse che si incontrano e si fondono attraverso un linguaggio semplice ed immediato.

Infoline: BAT-Belle Arti Terni associazione culturale

T.0744 402436 – 348 6652224

www.italianartschool.it

domenica 22 maggio 2011

JAN KONUPEK-Chiuso per un anno











Chiuso per un anno



L’École des Italiens – Museo Immaginario


Chiuso per un anno. Ma potremmo anche vietare l’ingresso per sempre. Neghiamo l’accesso, ma all’interno l’attività sarà febbrile. Dentro, le cose succederanno inesorabilmente: i quadri ci saranno, gli artisti saranno presenti con le loro opere, le luci saranno sempre accese. Gli eventi saranno garantiti da un programma impeccabile. Dentro le opere, fuori i visitatori.
Per un anno la soglia non potrà più essere varcata, né in entrata né in uscita. Perché, nei tempi in cui viviamo, si entra e si esce dalle gallerie d’arte con troppa disinvoltura, peggio che nel Grand Hotel frequentato da Greta Garbo e John Barrymore. Andare avanti e indietro come formiche impazzite è diventata l’unica attività praticata. Forse perché oltre la porta, dentro e fuori, c’è poco da scoprire, niente che giustifichi la sosta. Solo un viavai ossessivo che conferma l’assenza, sempre meno giustificata, di un pensiero o di un’idea di nuovo eroici.
È per amore che abbiamo deciso di negare l’arte ai curiosi, ai mondani di professione, ai presenzialisti del nulla. Per un anno, dunque, vi inviteremo a delle vere mostre, che potrete solo “spiare” attraverso piccole aperture praticate sui vetri delle finestre oscurate da giornali. Perché all’interno ci saranno dei lavori in corso. Frenetici.
Vogliamo riaffermare l’idea che la galleria è un luogo dove si entra per partecipare a un mistero. Un luogo che merita rispetto. Che pretende decoro, severità di comportamenti e sobrietà di abiti.
Per un anno sarà chiusa soltanto la porta d’ingresso. Dopo, però, potremmo essere anche più drastici, decidendo di murarla definitivamente. E se mai ci venisse voglia di ospitare qualcuno lo faremmo anche noi come il divino e malinconico Pontormo: calando una scala di legno dalla finestra. A nostro insindacabile piacimento.


Prima mostra della serie «Chiuso per un anno»

Jan Konupek

Giugno – Luglio 2011

L’École des Italiens – Museo Immaginario
Domodossola, via Mellerio
Info 339 3294909


Jan Konupek (1883 – 1950)

Pittore, illustratore ed incisore, Jan Konupek, nasce nel 1883 a Mladá Boleslav (Boemia Orientale), dopo pochi anni si trasferisce a Praga con la famiglia.
Alcuni tra i maggiori architetti del tempo furono suoi docenti alla Scuola Superiore di Tecniche Figurative.
Nel 1910 con altri artisti (Kobliha, Váchal..) fonda il gruppo Sursum.
Nel 1912 inizia a creare il primo di vari cicli grafici, dedicati a figure come Amleto, Cristo, Don Giovanni, Ercole.
Per molti anni insegna alla Scuola Statale di Grafica e collabora con diverse riviste.
Muore a Nové Mêsto (Boemia Orientale) nel 1950.

Scrisse Konupek nell’autobiografico Hodina Hermova, “ciò che io faccio non è che una registrazione e una riproduzione di impressioni ed accadimenti dell’incessante pellegrinaggio nella grande spirale della vita”. Una trascrizione quasi automatica di fatti regolati altrove, dei quali sarebbe vano cercare le motivazioni. “Sono determinista, - continua Konupek – non solo credo, ma sono convinto che una mano estranea mi conduca e mi spinga in avanti. Non mi ribello. Sarebbe inutile resistere”.
Konupek si nutre di enigmi. Furori mistici e frenesie visionarie si inseguono in lui secondo sorde e misteriose euritmie; le sue opere, come scrisse Frantisek Kobliha nel saggio che gli dedicò nel 1943, sono “cristallizzazioni di sogni”. E infatti, come cristalli, le sue visioni sono nitide e chiare, spesso la resa grafica è di un netto realismo che a volte diviene quasi vignetta. E questo disegno saldo, ben fatto, è la cifra degli artisti filosofi, come aveva già notato Baudelaire.
L’arte di Konupek, così come i soggetti delle sue opere, è fuori del tempo, è simbolismo senza età; e nella sua corsa in quello che Georg Trakl chiamò “raggiante precipizio del sole” egli fu, e non poteva essere altrimenti, cosmicamente solo.

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