Daniele Bordone
La danza degli armonici
17 ottobre – 06 dicembre 2009
Castello di Formigine, Piazza Calcagnini, Formigine (Mo)
Orario continuato di apertura della mostra: 11,00 – 23,00
Inaugurazione sabato 17 ottobre ore 19,00
Ingresso gratuito
Curatore: Gilberto Caleffi
Con il contributo di:
Banca Popolare dell'Emilia, Acetaia Leonardi, Ristorante Il Calcagnino,
Santimone Comunicazione, Stradi Vari Communication Design, Fram Video,
Libreria Agorà, Marchio Giallo Editore
La danza degli armonici
Linee e vortici, movimenti continui. Un'arte pittorica sospesa fra
vibrazione e immobilità. Una coinvolgente avventura ci inghiotte
felicemente tra linee sinuose, movimenti armonici e immagini
destrutturate in grado di rendere percettibile tutto il fascino
dell'opera di Daniele Bordone.
L'armonia si rivela il fulcro della poetica dell'artista, manifesta in
rapporto alla composizione musicale, dove le linee di forza disegnano
idealmente uno spartito, in cui le note sono figure umane, nate per
confluire in una danza dal ritmo continuo ed ancestrale. Uno sguardo
onirico sulla realtà, ricco di suggestioni e suggerimenti, che vuole
svincolarsi dall'aspetto più strettamente materiale per arrivare ad
un'astrazione dell'oggetto di cui alla fine rimane solo la natura
essenziale.
Infatti l'oggetto-simbolo della personale ricerca artistica di Daniele
Bordone è proprio la linea, nella sua semplicità e purezza. E' attorno
a insiemi di linee che si condensano le immagini, imprevedibili
propaggini di uno spazio vivo, volumi destinati a rimodellarsi ad ogni
piccolo movimento creativo. Dunque segni che prendono vita e forma, in
balia delle onde del destino, aggrappandosi a colori brillanti ed
irrequieti.
L'attenzione principale dell'artista si concentra sulle figure
femminili, spesso solitarie, con la sensazione di cogliere un atto
sospeso, uno sguardo che si sofferma solo il tempo necessario per
esaltare i corpi flessuosi e le linee destrutturanti, quell'attimo
necessario a fissare l'istante sulla tela. Figure che emergono da uno
sfondo indistinto come apparizioni, spazio vibrante percorso in tutte
le direzioni da coordinate spaziali, linee di forza che raccolgono
un'esplicita sensazione di movimento.
Tale movimento, unito alla luce, porta ad infrangere la materialità
dei corpi: sensazioni ed energie si irradiano vicendevolmente e si
intersecano continuamente con le forme fisiche, dove anche il colore
contribuisce ad aggiungere plasticità. Il tratto prende corpo
aggiungendo una terza dimensione, la pratica pittorica emerge
compenetrando la tendenza scultorea: nell'una si osserva in controluce
l'altra. Arabeschi di linee incontrano la tridimensionalità e si fanno
monumenti di se stessi.
La scomposizione dei piani, un'altra caratteristica distintiva
dell'artista, dimostra che Daniele Bordone ha dichiaratamente
assimilato gran parte della storia dell'arte moderna, per cui possiamo
notare evidenti influenze e citazioni proprie tra Art Nouveau e
Futurismo, Cubismo ed Espressionismo.
Tranne qualche raro caso, nelle sue opere non esistono paesaggi e
ambientazioni, ma sfondi appena accennati, rappresentati in geometrie
cromatiche. Una vetrina di colori accesi in forme contrapposte,
studiata per dare risalto all'estetica del particolare, attorno a cui
tutto i muove.
Complice l'empatia che sovente porta lo spettatore ad identificarsi
con il soggetto dell'opera, la pittura di Daniele Bordone ha la grande
forza di coinvolgere e sorprendere ogni volta. Nella sua continua
ricerca artistica si distingue sempre un accento poetico, suggerendo
atmosfere rarefatte ed oniriche, come la visione di un mondo
attraverso un vetro infranto, i cui frammenti si fanno anima e corpo
dell'esistenza.
Gilberto Caleffi
curatore