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giovedì 26 marzo 2009

Cromie Urbane alla Galleria Merliani 137 di Napoli dal 3 aprile

La Galleria merliani 137 di Napoli nella via omonima, presenta la collettiva "Cromie Urbane" come punto di vista attuale delle realtà urbane di una grande città come Napoli, questo come punto di partenza per una definizione anche delle esistenze architettoniche storiche nel nuovo vedutismo e anonime costruzioni di politiche sbagliate; ma "Cromie Urbane" vuole mettere anche l'accento sui colori delle città e sulla percezione che gli artisti hanno delle cromie vivendo in spazi urbani dove per trovare la natura bisogna ritrovarsi nei parchi circondati di palazzi.
In definitiva, quindi la rappresentazione del tessuto urbano, architettonico e viario delle nostre zone urbane, cromie urbane determinate dalla vita cittadina senza aperture di natura incontaminata e quindi figlie di un sentire e di colori cittadini dove il rapporto è con le chiusure più che con le aperture.
Se ancora oggi esiste una pittura di veduta, che sappia interpretare i luoghi del quotidiano e la storia con i suoi monumenti di un passato ancora presente.
Sensazioni di una dimensione cittadina che ci impegna a ragionare con gli alti palazzi e le cromie da ricercare come sfogo verso l'infinito.

Gianni Nappa Curatore

Artisti: Ciro Balzano/ Raffaele Miscione/Gabriella Russo/ Annamaria Balzano/ Ena Villani/ Laura Negrini/ Marcella Affinito/ Lino Tortora/ Francesco Saverio Biondi/ Remo Romagnuolo/ Sandra Vassetti/ LURO/ Mario Stoccuto/

Mostra di GUIYOME
























ADA EGIDIO
e
GIAN MARCO VOLPI

Saranno felici di accogliervi all’inaugurazione dell’esposizione
Alla presenza dell’artista
Venerdì 3 aprile 2009 a partire dalle ore 18:00


La mostra si terrà fino al 9 maggio 2009

Collezionando Gallery
Via Monti di Creta,55
00167 Roma

Tel. 06-6624970
Fax 06-66031118
Cell. 338-7375137
Email collezionandogallery@hotmail.it
Dal Lunedì al Sabato 10:00 – 13:00 16:30 – 20:00

mercoledì 25 marzo 2009

Il 29 marzo riapre il Museo Guttuso con la presenza del regista Giuseppe Tornatore

Il 29 marzo riapre il Museo Guttuso

Riapre al pubblico il Museo “Renato Guttuso Villa Cattolica” che dal mese di giugno 2007 era stato chiuso per una nuova risistemazione degli spazi espositivi.

Subito dopo la conclusione della mostra-evento "La potenza dell’immagine" che completava la trilogia delle mostre del grande maestro bagherese iniziata nel 1987 con la mostra "Dagli esordi al Gott Mitt Uns" e proseguita nel 2003 con l’esposizione "Dal fronte nuovo all’auto biografia", era già stata avvertita la necessità di una risistemazione complessiva del complesso monumentale di Villa Cattolica , considerato che i recenti lavori avevano reso disponibile anche la seconda sopraelevazione del Palazzo.

Pertanto dopo quasi trent’ anni di vita del Museo si è reso opportuno ridisegnare un nuovo percorso espositivo che valorizzasse non solo le opere di Guttuso, ma anche quella collezione di altri artisti che il museo ha acquisito negli anni, comprendendo artisti bagheresi (Tomaselli, Quattrociocchi, Lo Iacono) la cui produzione fu precedente a quella di Guttuso, e che desse un doveroso riconoscimento e una idonea collocazione a scultori e pittori, quali Pina Cali, Silvestre Cuffaro, Peppino Pellitteri dando una immagine più completa della produzione del territorio.

Infatti tra le opere di recente acquisizione del Museo Guttuso per la sua collezione permanente si è aggiunta quella di Momò Calascibetta "Minuetto a Villa Palagonia" di -cm.160x180-2002- ambientata in una delle più famose ville settecentesche di Bagheria.

Il secondo piano invece si è destinato ad una esposizione permanente di foto progettata e curata da un grande artista della macchina fotografica Giovanni Battista Maria Falcone che olte ai già presenti fotografi bagheresi da Ferdinando Scianna a Giovanni Battista Maria Falcone, da Pintacuda a Tornatore ha integrato la collezione con artisti di grande respiro nazionale ed internazionale particolarmente sensibili alla cultura del Mediterraneo.

Il recupero pressocchè totale dell’immobile permetterà di diventare un contenitore artistico e un centro per attività multimediali unico, in Sicilia e nel Meridione d’Italia.

museo-guttuso.jpg
Visione laterale delle scuderie di Villa Cattolica
e lo scempio della fabbrica retrostante
Per questo l’evento di domenica 29 marzo 2009 alle 17.00
si può considerare a tutti gli effetti una re-inaugurazione

opere permanenti di:

Pittura-Disegno- Scultura


Accardi, Alliata, Angeli, Attardi, Baldassella, Bandinelli, Benedetto, Bonomolo, Buzzati, Cagli, Calascibetta, Calì, Cambellotti, Carroll, Carta, Castro, Castellano, Catalano, Ceccotti, Chitti, Colli, Comes, Cossyro,Taravella, Cuffaro, Cusenza, De Filippi, De Stefano, Dixit, Evergood, Farruggio, Fasulo, Festa, Fieschi, Francese, Garajo, Gelli, Gennaro, Giambecchina, Guardi, Guarienti, Guerrino, Guttuso, Fasulo, Jones, Kubin, Lebrun, Lauricella, A. Leto, G. Leto, Levi, Lo Iacono, Margani, Moncada, Munari, Musti, Nasini, Campanella, Omiccioli, Ortega, Pasqualino Noto, Pellitteri, Perez, Peverelli, Pignon, Pizzinato, Portocarrero, Porzano, Prestipino, Provino, Quattrociocchi, Raphael, Mafai, Ricci, P.Rizzo, L.Rizzo, Romagnoli , Rutelli, Sanfilippo, Savelli, Scaduto, Scarpitta, Schifano, Schimmenti, Scorzelli, Solendo, Spadari, Stefannoni, Tavernari,Titonel, Tomaselli, Treccani, Trombadori, Turchiaro, Vacchi, Vaglieri, Volo, Zancanaro, Ziveri.

minuetto-a-villa-palagonia-cm160x180-copia.jpg
"minuetto a Villa Palagonia"-2002
L’opera di Momò Calascibetta
recentemente acquisita dal Museo Guttuso

Fotografia

Belvedere, G.Di Salvo, P.Di Salvo, Falcone, Giaramidaro, Languillo, Lentini, Leone, Longo, Minnella, Pepi, Pintacuda, Pitrone, Prestifilippo, Roth, Savagnone, Scalia, Schifano, Scianna, Settanni, Tornatore.

museo-guttuso-1.jpg

Negli spazi esterni verrà presentato il libro curato da Biagio Napoli e Mimmo Aiello "I ragazzi di Via Sant’Angelo" sulla storia del Circolo di Cultura “l’Incontro”.
Per questo ci sarà anche Peppuccio Tornatore che dell’ Incontro fu fondatore e anima.

Tra i politici oltre al Sindaco Biagio Sciortino e all’assessore alla Cultura Sergio Martorana, ci saranno l’assessore regionale ai Beni Culturali, on. Antonello Antinoro, e l’on. Gabriella Giammanco, deputato nazionale, componente della Commissione Cultura.

Tra gli esperti oltre alla Direttice del Museo Dora Favatella Lo Cascio, alla quale andrebbe un grande grazie per la competenza e la passione che mette nel suo lavoro, e a Fabio Carapezza Guttuso, anche Adele Mormino, già Sovrintendente e oggi Direttore Generale dell’Assessorato ai Beni culturali.

Orari di apertura
Tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì escluso.

Orario invernale
Dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.30 alle 19.00
Orario estivo
Dalle ore 9.30 alle ore 14.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.30

I contatti
Museo Guttuso Villa Cattolica
via Rammacca, 9 (SS 113) 90011 Bagheria PA
Tel. 091.943902 – fax: 091.933315

e-mail: villacattolica@tiscali.it
sito internet: www.museoguttuso.com
Sito internet: www.falconeriuniti.it



lunedì 23 marzo 2009

Musica e Architettura

La Galleria di Architettura "come se" presenta:
Musica e Architettura
Venerdì 27 marzo ore 21.00

Obbligatoria la prenotazione con relativo biglietto

Andolangen Concert
di Gene Coleman

Cos'è Andolangen?
"Andolangen" è una composizione video-musicale ispirata ad un'opera dell'architetto Tadao Ando, la "Langen Foundation" a Ness, in Germania. La composizione prevede un trio di strumenti sia occidentali: clarinetto, pianoforte e violoncello, che giapponesi: sho, koto e shamisen con il contributo della chitarra elettrica.

"...note di Gene Coleman
Nel caso di Andolangen, ho sviluppato la mia composizione in base a quello che ho visto e sentito guardando l'edificio del Langen. L'edificio infatti, pone l'accento sugli elementi primari e questo mi ha portato a creare un modulo basato su Aria, Terra, Acqua, Luce e Buio. Per questo motivo il lavoro si compone di cinque sezioni che si spostano dal giorno alla notte nel corso della composizione."

Chi è Gene Coleman?

Per Prenotazioni:
info@comese.me.it
cell. +39 3478748969
www.comese.me.it


Seminario
a cura di Gene Coleman
Sabato 28 marzo ore 10.00-13.30

Obbligatoria la prenotazione con relativo biglietto

A chi si rivolge il seminario?
A compositori, musicisti, artisti, architetti, studenti e studiosi, e a tutte quelle persone che hanno un interesse per le connessioni tra musica e architettura ed altre forme d'arte e che soprattutto, pensano che la crescita individuale, derivi dal contatto e dal confronto con le varie discipline artistiche.

Cosa prevede il seminario?
Durante il seminario, Gene Coleman presenterà il suo lavoro esplorando le interconnessioni tra la musica, l'architettura e le altre forme d'arte. Seguirà un dibattito e un confronto con le esperienze e le idee degli invitati per cercare di creare insieme un nuovo tipo di discorso interdisciplinare che coinvolga artisti e intellettuali provenienti dale varie discipline.

Per Prenotazioni:
info@comese.me.it
cell. +39 3478748969
Galleria di Architettura "come se"
Via dei Bruzi 4/6
00185 Roma
http://www.comese.me.it/
Arch. Rosetta Angelini, direttrice
e-mail: info@comese.me.it
e-mail: rosetta.angelini@gmail.com

tel: 39 0644360248
cel. +39 3478748969
cell. +39 3270137263

L'AMANTE di Harold Pinter

Compagnia MiRò

presenta

L’AMANTE
di Harold Pinter


Con
Tullia DANIELE e Mauro FANONI

Ideazione scenica e regia di
Giacomo ZITO

Dal 24 marzo al 5 aprile 2009

Teatro Tordinona
via degli Acquasparta, 16 – ROMA

Orari:
Da martedì a Sabato ore 21 - Domenica ore 18

Biglietto unico € 14,00
Per gruppi (oltre 10 persone): biglietto a €10 PREVIO PRENOTAZIONE

Debutta martedì 24 marzo al Teatro Tordinona “L’Amante”, di Harold Pinter, con Tullia Daniele e Mauro Fanoni, per la regia di Giacomo Zito, in scena fino a domenica 5 aprile.

La “Compagnia MiRó” desidera offrire così il proprio omaggio all’autore Premio Nobel 2005 per la letteratura, tristemente scomparso la scorsa vigilia di Natale, con la messa in scena di un testo che è il geniale esempio di ciò che ormai viene definito pinteresque.
Si tratta infatti della commedia più sensuale del grande drammaturgo inglese, atto unico provocante e intelligente: scritta nel 1962, L’Amante è un gioco di raffinata perversione, governato crudelmente dalla legge del desiderio, un rituale erotico dalle conseguenze imprevedibili e di sorprendente comicità.
Tra momenti di ironia e di passione, i due protagonisti, così reali e umani, riescono a coinvolgere il pubblico nelle loro vite, tanto da farlo immedesimare in una situazione che sfiora i limiti dell’assurdo.
Sarah e Richard, sposati da ormai dieci anni, ogni giorno affrontano la vita con gioia e curiosità: si salutano amorevolmente al mattino, prima che Richard vada in ufficio, e si ritrovano serenamente la sera, alle sei, dopo aver passato entrambi un caldo pomeriggio con i propri rispettivi amanti. Su questa relazione hanno impostato affettuosamente il proprio equilibrio, ma dopo dieci anni, nell’arco di due soli giorni e in un’ora di spettacolo, è concentrata la crisi che si manifesta nel loro rapporto. Una crisi che li porterà lontano.

La brillante regia di Giacomo Zito, centrata sulla stravagante dialetticità dei personaggi, e l’interpretazione accattivante di Tullia Daniele e Mauro Fanoni, condurranno lo spettatore, continuamente travolto dagli eventi scenici, in un viaggio stimolante e divertente che riuscirà ad appassionare anche i più scettici.


Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
Tel/Fax + 39 06 3225044 - Cell + 39 328 4112014
elisabetta@elisabettacastiglioni.com
www.elisabettacastiglioni.com


Note di Regia
Il testo, sviluppato attorno al gioco che i due protagonisti, marito e moglie, mettono in atto, ci pone di fronte ad una molteplicità dei livelli della comunicazione, dei sentimenti e delle modalità: alla base, esistono le personalità vere e proprie dei due personaggi Sarah e Richard; esse, filtrate dalle necessità imposte dalla “situazione di gioco” momentanea, vanno a creare altri personaggi che, con i propri caratteri, i propri mezzi e i propri limiti, muovono verso il raggiungimento dei loro obiettivi. Obiettivi i quali, logicamente, non possono che appartenere alle due personalità “reali” di base.
Il lavoro registico, dunque, ha voluto dare massima rilevanza alla manifestazione delle modalità dei personaggi e alla loro grottesca conflittualità, che si ritiene scaturisca, in completa sintonia con lo stile dell’autore, da elementi tanto umani quanto elementari: il sesso e il cibo. La parola, come nelle menti dei personaggi (e nella realtà), così sul palcoscenico, è accompagnata da azioni di grande respiro, che rendono al massimo le potenzialità di questo geniale atto unico.

Anche le scelte scenografiche sono state drastiche, seguendo il principio dell’abbandono di tutto ciò che non fosse necessario al racconto, così da concentrare l’attenzione dello spettatore sui significanti della storia. Ciò in virtù della convinzione che il palcoscenico sia un luogo di sogno, di fantasia, di immaginazione e di simboli, dove l’evocazione, sopra a tutto, gioca il ruolo principale di trasportare lo spettatore all’interno della vita che si sta svolgendo sulla scena.
Per lo stesso motivo si è scelto di eliminare quasi completamente la cosiddetta attrezzeria, magistralmente sostituita da suggerimenti sonori.

TULLIA DANIELE E MAURO FANONI
traggono “il mestiere del teatro” dall’esperienza maturata durante le tournée con la Compagnia Molière (M. Scaccia); diplomati all’Accademia “Ribalte” (E. Garinei) e presso la “Scuola di Informazione Teatrale” (M. Scaccia), hanno partecipato, tra gli altri, a: Erano tutti miei figli (A. Miller), Fiore di cactus (P. Barillet, G.P. Grèdy) regia di E. Garinei; Non tutti i ladri vengono per nuocere (D. Fo); La Mandragola (N. Machiavelli), Il canto del cigno (G. Serafini Prosperi), regia M. Scaccia.

GIACOMO ZITO
ha lavorato in teatro con, tra gli altri, Luca Ronconi, Massimo Castri, Giancarlo Cobelli, Andrea Camilleri, Adriana Martino, Fiorenzo Fiorentini, Pino Micol.
È regista di numerosi spettacoli, tra cui Che fine ha fatto Shirley Temple? di A.Lolli, Borderline di V.Berasi, Bertrand de Saint Genies di R.Stroili Gurisatti, Miseria e grandezza nel camerino n.1 di G. De Chiara, Casina di Plauto, con F. Fiorentini, Il mago dei sogni di e con A. Calabretta, Più stupidi di così , con I Picari, Tra le nuvole e Acqua Alta di M. Renzi, Nel cuore di Elvira, Vox, La Traviata narrata da Alfredo Germont, di cui è anche autore.

HAROLD PINTER
Tra gli innumerevoli successi della sua carriera, ricordiamo l’assegnazione del Premio Nobel 2005 per la Letteratura, con la seguente motivazione: “Nelle sue commedie [egli] scopre il baratro che sta sotto le chiacchiere di tutti i giorni e spinge ad entrare nelle stanze chiuse dell’oppressione”.

domenica 22 marzo 2009

Marche Centro d'Arte, Sabrina Muzi

Domenica 29 marzo alle 18.00 la Galleria Marconi di Cupra Marittima presenta la personale di Sabrina Muzi a cura di Claudio Libero Pisano, dopo il successo dell'esposizione di Marco Bernacchia e Francesca Gentili.
La mostra conclude il ciclo Marche Centro d'Arte ed è il quinto appuntamento della rassegna Gallerista sull'orlo di una crisi di nervi.
Con la personale di Sabrina Muzi si conclude Marche Centro d'Arte. Lo scopo della rassegna è mostrare la vivacità delle produzioni artistiche presenti nella regione, una regione in cui convivono pluralità e singolarità, a partire dallo stesso nome. Ogni artista ha una sua peculiarità, e un suo percorso di ricerca, ha una voce che unendosi alle altre del territorio, dà vita a un mosaico ricco, vivo e vivace.



"La ricerca di Sabrina Muzi continua con un ulteriore passaggio nella direzione di un rapporto mai episodico tra sé e la natura. Utilizza diversi mezzi che concorrono allo stesso fine. Video, foto e disegni hanno lo scopo di sottolineare un unico messaggio dove sempre più intima diventa la condivisione con l'elemento naturale. Sia quando è il suo corpo, come nel video Remote Body, che si nasconde e si perde tra i rami fino a diventare un unico elemento. Sia nelle foto, dove l'artista non compare, è evidente una relazione mai distaccata. In quegli alberi rappresentati più che l'elemento estetico traspare quasi il respiro, l'affanno della natura impressa sulla carta. E l'artista se ne fa portavoce, lascia che la sapienza tecnica e la capacità esecutiva si mettano al servizio di un messaggio circolare. Offre il suo sguardo alla natura che lo restituisce in tutta la sua potenza, bellezza e inquietudine". (Claudio Libero Pisano)

Gallerista sull'orlo di una crisi di nervi
Il giorno dopo l'inaugurazione di una mostra il gallerista tira le somme. Le rughe si sono distese e si parla amabilmente sgranocchiando salatini e patatine. Il sorriso riempie il volto barbuto e la soddisfazione per il risultato è al centro dei suoi discorsi. Dello yeti che si aggirava con spatola, stucco e gomma magica, non è rimasto nulla. La Galleria adesso sembra il paese delle favole, dove pace e armonia regnano e le riviste sono ordinate sulla scrivania. Un attimo di pace prima della prossima inaugurazione.
All'ansia di una mostra, collaboratori di vario tipo aggiungono stress, ritardi, piccole o grandi inefficienze che un povero gallerista si trova a dover affrontare, perdendo i capelli e/o facendo diventare bianchi i pochi che gli restano. Eccolo buttarsi su massicce dosi di tachipirina per affrontare l'immancabile febbre pre-mostra, mettersi ai fornelli per preparare pasti con innumerevoli portate e quantità capaci di sfamare interi reggimenti, eccolo infine perdere l'attimo atteso ogni giorno come la manna dal cielo: il riposino pomeridiano. Una vita dura fatta dalle piccole insoddisfazioni di ogni giorno e dalle grandi soddisfazioni di ogni mese.
Gallerista sull'orlo di una crisi di nervi è l'omaggio a quella cosa bellissima ed entusiasmante che è l'organizzazione di una mostra, cosa bellissima, ma anche snervante e stancante. Ecco che aumenta il numero delle sigarette fumate fuori dalla porta, ecco che i chiodi e le viti si accumulano sul pavimento. Poi si inaugura, si parla, si ride e il giorno dopo si pulisce. Questa è la "tragica" routine che accompagna la vita di un gallerista. Ma non bisogna dimenticare però la bellezza di una mostra, il piacere di una chiacchierata con gli amici, l'emozionarsi sempre nuovo che ripaga da ogni affanno. I rapporti umani, e non solo professionali, con artisti, critici e curatori, sono il vero collante dell'attività e il motore che rende sempre nuova la voglia di andare avanti.
Solo un grazie a chi ci permette di poter seguire ed apprezzare il mondo dell'arte nel suo continuo movimento.

Si ringrazia l'Associazione Alta Fedeltà
http://www.associazionealtafedelta.org/
per la collaborazione

scheda tecnica/technical card
curatore/curator by Claudio Libero Pisano
testo critico/art critic by Claudio Libero Pisano


ufficio stampa/ press agent Dario Ciferri
traduzione di/translation by Patrizia Isidori


relazioni esterne e promozione delle attività/ external relationship and promotion of activities Stefania Palanca
fotografia/photography Marco Biancucci©
riprese video/video shooting Stefano Abbadini
allestimenti/preparation Marco Croci
progetto grafico/graphic project maicol e mirco
webmaster http://www.siscom.it

dal 29 marzo al 26 aprile
from 29th march to 26th april
orario: lunedì-sabato dalle 16 alle 20
opening time: Mon-Sat 4 to 8 p.m.


Galleria Marconi di Franco Marconi
C.so Vittorio Emanuele, 70
63012 Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703
e-mail galmarconi@vodafone.it
web http://www.siscom.it/marconi

venerdì 20 marzo 2009

O' Il Dissenso Residenze

O'residenzefotografiasuonoperformance


il dissenso. LIZ GLYNN (USA) BEATRICE MINDA (D) GAIA PASI (I) O' A.I.R. artisti e teorici in residenza presentazione giovedì 12 marzo 2009 h.19.00 fino al 4 aprile 2009 | 15.30 -19.30 | chiuso festivi e lunedì


il dissenso, sottolinea una difficoltà trascurata e sottovalutata di relazione tra luoghi e persone, aspettative e delusioni, tempi e spazi; registra più che mai la permanenza e l'assenza e il tentativo di oltrepassare delle soglie.
Apre al pubblico il 12 marzo presentando ricerche e percorsi intrapresi dalle tre ospiti nel corso del loro soggiorno milanese.

Liz Glynn (Boston, USA 1981, vive e lavora a Los Angeles) presenta una serie di installazioni 'Material Histories', che ripercorrono momenti di storia italiana antica e moderna attraverso i diversi materiali. Interessandosi continuamente di come restauro e ristrutturazione riflettano l'evolversi dei valori culturali, Liz ha esplorato i cantieri e gli spazi della Stazione Centrale di Milano e le delicate condizioni degli Scavi di Ercolano. Il lavoro che ne scaturisce utilizza materiali scultorei tradizionali come marmo e gesso accostati ad una materia più organica e ad azioni performative per creare nuove allegorie a proposito dell'azione umana ed il suo potenziale impatto.

Beatrice Minda (Monaco 1968 vive e lavora a Berlino) mostra alcune immagini della Romania, rispondendo in questo modo al clima culturale che ha respirato in Italia durante il suo soggiorno. Nel corso degli ultimi anni, i media italiani hanno alimentato pregiudizio e ostilità nei confronti degli stranieri, soprattutto rumeni.
"Getting used to reality" mostra fotografie di architettura e immagini del verde urbano. Si tratta di osservazioni e appunti dell'artista che visita una città rumena in piena fase di trasformazione. E' una città rappresentata nella sua quotidianità. Immagini che in fondo non sono così diverse da quelle di altre città europee, anche per il simile processo di trasformazione che attraversano. Potrebbe essere uno spunto per riflettere su quanto hanno in comune gli abitanti di queste città…

Gaia Pasi (Firenze 1976, vive e lavora tra Siena e Firenze) raccoglie pensieri, idee e intuizioni in forme diverse e li rende accessibili in 'My diary: via Asti 5 Milano'. Si tratta di una selezione di materiali audio montati ed estrapolati da riflessioni personali, film o letture provenienti dal teatro, poesia, politica, storia contemporanea e quella dell'arte. Questi materiali audio in diffusione insieme a sagome di cartone, appunti e immagini ridisegnano la casa milanese di Gaia e documentano ambizioni, ricerche, dubbi, progetti, luoghi, incontri e persone che vi si sono avvicendati.

Le artiste Liz Glynn, Beatrice Minda e la curatrice Gaia Pasi, sono ospiti dal 10 gennaio 2009 del nono programma O'A.I.R. La residenza ha durata di circa 2 mesi e si svolge nella sede di O' idealmente un contenitore di esperienze, dove vengono messi a disposizione spazio, tempo e risorse per sostenere tutto il processo creativo. I partecipanti sono selezionati attraverso un bando su www.o-artoteca.org e su invito.

extra marzo 09

17 h.19.00 Ivàn Navarro e Antonio Arevalo: il padiglione Cileno alla 53ma Biennale di Venezia
introduce Gaia Pasi
25 h. 21.00 Attila Faravelli (I) e Oren Ambarchi (AUS) in concerto

INFO bios & MORE :
http://www.o-artoteca.org t. +39 02 66823357
press: Culturalia tel: +39-051-6569105 http://www.culturaliart.com

O'A.I.R. è un programma promosso da:
O' | residenze | fotografia | suono | performance associazione non profit, Milano;
LAB laboratorioartibovisa/Angelo Colombo, Milano; Hotel Pupik Artists in Residence Austria;
Die Schachtel, Milano; e con il sostegno di Provincia di Milano- inContemporanea

con il contributo di Fondazione Cariplo e in collaborazione con UOVO

Il lavoro di Liz Glynn si è reso possibile grazie alla preziosa partecipazione di
The British School at Rome e HCP Hercolaneum Conservation Project, Ercolano, partner esecutivi del progetto; FERBA s.r.l, Lissone e Smooth-On, Inc. USA, partner tecnici; Cave Michelangelo, Carrara e GADO, Pavia per sopralluoghi, documentazione e materiale.
grazie a Giulia Zorzi, MiCamera, Milano e Rossana Ciocca, Galleria Ciocca, Milano

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