presenta
L’AMANTE
di Harold Pinter
Con
Tullia DANIELE e Mauro FANONI
Giacomo ZITO
Teatro Tordinona
via degli Acquasparta, 16 – ROMA
Orari:
Da martedì a Sabato ore 21 - Domenica ore 18
Biglietto unico € 14,00
Per gruppi (oltre 10 persone): biglietto a €10 PREVIO PRENOTAZIONE
Debutta martedì 24 marzo al Teatro Tordinona “L’Amante”, di Harold Pinter, con Tullia Daniele e Mauro Fanoni, per la regia di Giacomo Zito, in scena fino a domenica 5 aprile.
La “Compagnia MiRó” desidera offrire così il proprio omaggio all’autore Premio Nobel 2005 per la letteratura, tristemente scomparso la scorsa vigilia di Natale, con la messa in scena di un testo che è il geniale esempio di ciò che ormai viene definito pinteresque.
Si tratta infatti della commedia più sensuale del grande drammaturgo inglese, atto unico provocante e intelligente: scritta nel 1962, L’Amante è un gioco di raffinata perversione, governato crudelmente dalla legge del desiderio, un rituale erotico dalle conseguenze imprevedibili e di sorprendente comicità.
Tra momenti di ironia e di passione, i due protagonisti, così reali e umani, riescono a coinvolgere il pubblico nelle loro vite, tanto da farlo immedesimare in una situazione che sfiora i limiti dell’assurdo.
Sarah e Richard, sposati da ormai dieci anni, ogni giorno affrontano la vita con gioia e curiosità: si salutano amorevolmente al mattino, prima che Richard vada in ufficio, e si ritrovano serenamente la sera, alle sei, dopo aver passato entrambi un caldo pomeriggio con i propri rispettivi amanti. Su questa relazione hanno impostato affettuosamente il proprio equilibrio, ma dopo dieci anni, nell’arco di due soli giorni e in un’ora di spettacolo, è concentrata la crisi che si manifesta nel loro rapporto. Una crisi che li porterà lontano.
La brillante regia di Giacomo Zito, centrata sulla stravagante dialetticità dei personaggi, e l’interpretazione accattivante di Tullia Daniele e Mauro Fanoni, condurranno lo spettatore, continuamente travolto dagli eventi scenici, in un viaggio stimolante e divertente che riuscirà ad appassionare anche i più scettici.
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
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Note di Regia
Il testo, sviluppato attorno al gioco che i due protagonisti, marito e moglie, mettono in atto, ci pone di fronte ad una molteplicità dei livelli della comunicazione, dei sentimenti e delle modalità: alla base, esistono le personalità vere e proprie dei due personaggi Sarah e Richard; esse, filtrate dalle necessità imposte dalla “situazione di gioco” momentanea, vanno a creare altri personaggi che, con i propri caratteri, i propri mezzi e i propri limiti, muovono verso il raggiungimento dei loro obiettivi. Obiettivi i quali, logicamente, non possono che appartenere alle due personalità “reali” di base.
Il lavoro registico, dunque, ha voluto dare massima rilevanza alla manifestazione delle modalità dei personaggi e alla loro grottesca conflittualità, che si ritiene scaturisca, in completa sintonia con lo stile dell’autore, da elementi tanto umani quanto elementari: il sesso e il cibo. La parola, come nelle menti dei personaggi (e nella realtà), così sul palcoscenico, è accompagnata da azioni di grande respiro, che rendono al massimo le potenzialità di questo geniale atto unico.
Anche le scelte scenografiche sono state drastiche, seguendo il principio dell’abbandono di tutto ciò che non fosse necessario al racconto, così da concentrare l’attenzione dello spettatore sui significanti della storia. Ciò in virtù della convinzione che il palcoscenico sia un luogo di sogno, di fantasia, di immaginazione e di simboli, dove l’evocazione, sopra a tutto, gioca il ruolo principale di trasportare lo spettatore all’interno della vita che si sta svolgendo sulla scena.
Per lo stesso motivo si è scelto di eliminare quasi completamente la cosiddetta attrezzeria, magistralmente sostituita da suggerimenti sonori.
TULLIA DANIELE E MAURO FANONI
traggono “il mestiere del teatro” dall’esperienza maturata durante le tournée con la Compagnia Molière (M. Scaccia); diplomati all’Accademia “Ribalte” (E. Garinei) e presso la “Scuola di Informazione Teatrale” (M. Scaccia), hanno partecipato, tra gli altri, a: Erano tutti miei figli (A. Miller), Fiore di cactus (P. Barillet, G.P. Grèdy) regia di E. Garinei; Non tutti i ladri vengono per nuocere (D. Fo); La Mandragola (N. Machiavelli), Il canto del cigno (G. Serafini Prosperi), regia M. Scaccia.
GIACOMO ZITO
ha lavorato in teatro con, tra gli altri, Luca Ronconi, Massimo Castri, Giancarlo Cobelli, Andrea Camilleri, Adriana Martino, Fiorenzo Fiorentini, Pino Micol.
È regista di numerosi spettacoli, tra cui Che fine ha fatto Shirley Temple? di A.Lolli, Borderline di V.Berasi, Bertrand de Saint Genies di R.Stroili Gurisatti, Miseria e grandezza nel camerino n.1 di G. De Chiara, Casina di Plauto, con F. Fiorentini, Il mago dei sogni di e con A. Calabretta, Più stupidi di così , con I Picari, Tra le nuvole e Acqua Alta di M. Renzi, Nel cuore di Elvira, Vox, La Traviata narrata da Alfredo Germont, di cui è anche autore.
HAROLD PINTER
Tra gli innumerevoli successi della sua carriera, ricordiamo l’assegnazione del Premio Nobel 2005 per la Letteratura, con la seguente motivazione: “Nelle sue commedie [egli] scopre il baratro che sta sotto le chiacchiere di tutti i giorni e spinge ad entrare nelle stanze chiuse dell’oppressione”.