CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Ultime news di Mostre ed Esposizioni

Cerca nel blog

sabato 8 novembre 2008

Mostra fotografica Crossing borders

Comunicato stampa

San Benedetto del Tronto li 08/11/2008

MOSTRA FOTOGRAFICA “CROSSING BORDERS: un emozionante cammino nell’India del XXI secolo”
di RAFFAELLA MILANDRI con patrocinio del COMUNE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Sala Consiliare del Comune di San Benedetto del Tronto dall’ 8 novembre al 13 dicembre 2008


La mostra di Raffaella Milandri, viaggiatrice in solitaria e fotografa, è un emozionante cammino indagatore nella vita di strada, nei mercati e nei vicoli, che svela i mille volti dell’identità culturale e sociale dell’India del XXI secolo, in un rincorrersi di similitudini e dissonanze, contrasti e parallelismi con la ns. cultura . Particolarmente interessanti le sezioni
dedicate al lavoro minorile e alla condizione femminile in India.
Tale mostra, aperta a tutti, è proposta alle scuole ad uso didattico, con possibilità di visita guidata dall’artista su richiesta, e approfondimento di tematiche specifiche richieste dagli insegnanti (lavoro minorile, religione, economia, etc)
A disposizione dei visitatori una mappa descrittiva e illustrativa della mostra


L’ARTISTA
L’autrice, ex dirigente d’azienda, , di San Benedetto del Tronto, nei suoi viaggi ama mescolarsi fra la gente in un rapporto senza barriere, ama entrare nelle case, parlare con le famiglie. Le immagini dei reportage di Raffaella Milandri sono il frutto della sua curiosità e della sua voglia di indagare, confrontare e scoprire motivi di affinità ed integrazione tra diversi popoli, oltre a rappresentare la riproduzione visuale di intense emozioni che animano lo spirito di questa artista.
Dice la viaggiatrice in solitaria: “Avverto nel mio viaggiare una urgenza dettata dalla globalizzazione galoppante, una premura nel riuscire ad identificare le differenze culturali prima che si annacquino fino a scomparire. Il cosiddetto “mondo occidentale” si è ormai eretto a modello di vita ideale anche in quei Paesi che hanno radici e tradizioni antichissime. Ho visto nel Kutch, regione dell’India, famiglie delle tribù Rabari e Jats, disfarsi di tradizionali e splendidi mobili in legno intarsiato, per far spazio a “moderni” scaffali in plastica. Ho visto abitazioni stupende nella loro precisa identità culturale rimpiazzate da squallidi prefabbricati che incarnano il modello “occidentale” . Non ho parole per descrivere il senso di impotenza e dolore che provo di fronte a questa “modernizzazione” e trovo nelle mie foto un modo per cristallizzare le differenze tra i vari popoli e le varie culture prima che esse vengano fagocitate dal “progresso”. Progresso oggi dovrebbe significare soprattutto istruzione pubblica, assistenza sanitaria per tutti, garanzia dei diritti dell’uomo, della donna e del bambino, ma viene spesso mistificato e confuso con il consumismo: possesso di televisore, cellulare, automobile e così via.


L’INDIA E LE IMMAGINI DELLA MOSTRA
L’India è il secondo paese più popoloso del pianeta ( un miliardo e cento milioni di abitanti ) dopo la Cina, e il settimo per estensione. Il 71% degli abitanti vive in zone rurali e un terzo della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà stabilita dai parametri delle Nazioni Unite .
La religione dominante, l’induismo, è più un modo di vivere e di pensare che una religione organizzata e influisce tantissimo nella condotta serena e non-violenta di questo popolo, che tende ad accettare pacificamente la propria situazione economica e sociale, pur nella ferma determinazione a migliorare.
Le immagini proposte vogliono indicare un percorso nella vita indiana suddiviso in sezioni. Le due sezioni principali sono:
-CONDIZIONE FEMMINILE : donne in famiglia e al lavoro, nei cantieri o anche come spaccapietre. Le donne indiane vivono in una condizione di discriminazione : a parità di lavoro una donna percepisce un terzo del salario di un uomo. I lavori più pesanti, la costruzione di strade o di edifici o il lavoro nei campi, sono svolti in gran parte da donne. Col matrimonio la donna diventa “proprietà del marito” : accudisce la casa , i figli e il marito, e lavora per sostenere la famiglia economicamente. Da un rapporto di Amnesty International, si stima che in India il 45 % delle donne sposate subisce violenze fisiche e morali dai loro mariti. Contrariamente a quanto avviene nel resto del mondo, le donne in India rappresentano la minoranza della popolazione (48%). Ci sono 929 donne ogni 1000 uomini: effetto di una selezione spietata, praticata talvolta ancora prima della nascita. L’infanticidio delle figlie femmine è una pratica ancora tristemente diffusa in molte aree rurali dell’India : nelle famiglie povere, la nascita di una femmina significa una bocca da sfamare e una dote da pagare alla famiglia del futuro marito. Secondo studi dell’Unicef, ogni anno nascono 15 milioni di bambine: 5 milioni di queste non vivono oltre i 15 anni. Quaranta donne su 100 non raggiungono alcun grado di istruzione; la presenza femminile nell’università è solo del 5%. Dice Raffaella Milandri: “ Capita sovente che, nel mio girovagare nelle città indiane, alcune giovani donne mi stringano la mano, all’occidentale: per loro questo è un gesto e un simbolo di conquista e di emancipazione, Nei loro sguardi leggo la voglia di superare l’abisso che tuttora le separa da noi donne occidentali. “
-CONDIZIONE MINORILE : uno spaccato sulle condizioni di lavoro minorile, triste consuetudine che stampa rassegnazione sui volti di questi bambini. L'India possiede il triste primato di essere la nazione col maggior numero di bambini lavoratori nel mondo. Secondo un rapporto Unicef del 1996, il numero di bambini lavoratori in India potrebbe attestarsi intorno ai 100 milioni , che si dedicano a ogni tipo di produzione : piantagioni, concerie, cave, miniere, laboratori tessili e di giocattoli, fornaci, edilizia, commercio, lavoro domestico e selezione dei rifiuti. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), attualmente sarebbero almeno 352 milioni i minori economicamente attivi nel mondo, di cui 246 milioni sfruttati. Di questi, 186 milioni hanno tra i 5 ed i 14 anni. Si stima che in India 40 milioni di persone, di cui almeno 15 milioni di bambini, siano sfruttate economicamente in stato di schiavitù. Il termine "Bonded labor" si riferisce, appunto, all’impiego di una persona in stato di schiavitù per ripagare un debito. A causa degli alti interessi applicati e dei salari incredibilmente bassi, è praticamente impossibile ripagare il debito. La schiavitù per debiti si trasmette così ai figli, di generazione in generazione.


A disposizione per chiarimenti e informazioni

Raffaella Milandri
Via N. Sauro 50 SBT
Per comunicazioni e contatti 0735 760211/335 6126630
Email info@europrinters.it


giovedì 6 novembre 2008

Milano Work In Progress. Allo spazio FMG apre la mostra La città che cambia

LA CITTÀ CHE CAMBIA. ALLO SPAZIO FMG APRE LA MOSTRA 'MILANO WORK IN PROGRESS'
Milano, 6 novembre 2008 – Apre oggi allo spazio FMG (Fabbrica Marmi e Graniti) di via Borgognone 27 la mostra 'Milano Work-In-Progress' con i progetti di Cino Zucchi per l'area del Portello e di Alessandro Scandurra per il quartier generale della Zurigo Assicurazioni a Maciachini. L'esposizione resterà aperta al pubblico fino al 2 dicembre.

La mostra curata da Luca Molinari, con il patrocinio dell'Assessorato allo Sviluppo del territorio, documenta il lento processo di metamorfosi urbana che Milano conoscerà nei prossimi anni e che avrà una progressiva accelerazione fino all'appuntamento dell'Expo 2015.

"I progetti di Zucchi e Scandurra – ha detto l'assessore Carlo Masseroli - sono due tra i più significativi episodi di trasformazione urbana che la nostra città può oggi mostrare, due episodi che restituiscono e si interrogano su una nuova via milanese alla modernità, su una nuova forma di rapporto tra tradizione e innovazione. Oggi, nell'avviare una nuova stagione, è assolutamente necessario essere nuovamente capaci di anticipare gli eventi con coraggio e dare così spazio a nuove avventure progettuali".

"Milano sta cambiando sotto i nostri occhi – sottolinea Luca Molinari - ma facciamo ancora fatica ad accorgercene. Basta muoversi lungo le strade esterne e le tangenziali per contare decine di gru all'opera dove una volta erano i grandi insediamenti industriali della città, lasciando il posto a nuovi quartieri residenziali, uffici, parchi, edifici pubblici".

Nel maggio 2007 la galleria FMG aveva ospitato una mostra dedicata a quattro progetti di edifici verticali disegnati da architetti italiani a Milano.

Cino Zucchi è stato chiamato, insieme ad altri professionisti, a realizzare il nuovo quartiere residenziale che sorgerà nell'area ex Alfa Romeo al Portello.

Il nuovo quartier generale della Zurigo Assicurazioni, disegnato da Alessandro Scandurra, verrà invece realizzato all'interno della ex Carlo Erba, in zona Maciachini.


MILANO WORK IN PROGRESS Spazio FMG per l'Architettura - via Bergognone 27, 6 novembre – 2 dicembre 2008 – da martedì a sabato, ore 15.00-20.00. Ingresso libero Per informazioni: 02-89410320




--
Redazione CorrieredelWeb.it

Lidia Scalzo: Mostra CM2



Dopo l'attesissima CM1 del gennaio scorso, il 26 novembre s'inaugura a Roma, presso la Galleria d'Architettura Come se, la seconda personale di Lidia Scalzo dal titolo CM2 - Colore e Materia 2.

La mostra trova nel testo critico di Mario Becagli la giusta considerazione: la sensazione che abbiamo di fronte alle opere di Lidia Scalzo è quella di un impatto immediato con una caotica esplosione di colore, con una materia che emerge ammaliatrice, pronta a farsi toccare e trasmettere emozioni non solo visive ma anche tattili.

Quando parliamo delle sue opere, non intendiamo parlare solo dell'aspetto visivo dei quadri o delle sculture: Lidia Scalzo è un'artista "curiosa", sempre pronta a sperimentare. Mentre la sua anima artigiana la porta a cercare di capire l'intimità e l'essenza della materia che usa, la sua sensibilità la fa andare oltre, diventando lei stessa "sostanza", trasferendo, nei suoi manufatti, emozioni, visioni, intime suggestioni, trasformandoli in opere d'arte.

La mostra CM2, pone come obiettivo la presentazione dell'artista nella sua crescita e complessità. Sono presenti quadri di "sapore" astratto, come L'attesa, dove l'osservatore può ricercare e trovare forme che prendono vita sotto i propri occhi e quadri pittorici, dove le velature di colore mostrano figure che albergano nell'immaginario di Lidia.

Poi piccole sculture in argilla come Le dee della natura, elaborazioni di ballerine, creature nate da un sogno, che evocano l'ancestrale rispetto del mistico e l'umana meraviglia verso il mondo naturale. Inoltre l'artista sperimenta la decorazione di arredi e complementi, spesso realizzati in collaborazione con aziende e artigiani, dove il suo intervento dona loro unicità e vigore cromatico.

Tutto ciò è ambientato per l'occasione nel popolare quartiere di S.Lorenzo a Roma, dove Lidia lavora, in una galleria dove lei stessa ha lasciato la sua firma trasformando pareti e pavimenti in vere opere d'arte. Questo evento si trasforma per l'occasione in un viaggio nell'universo artistico della Scalzo dove lo spazio e le opere si uniscono in un processo di fusione e continuità." (Mario Becagli)

Inaugurazione 26 novembre 2008 ore 19: 30
CM2, Colore e Materia 2
Come se - Galleria d'Architettura
Via dei Bruzi, 4/6 (S. Lorenzo) 00185 Roma
tel. 06.44360248 Dal 26/11/08 al 8/12/08

Ufficio Stampa: 4aMedia Srl - 4amediapress@gmail.com
Per informazioni: Paola Butera M_328.8299223


90º Anniversario della fine della 1ª Guerra Mondiale. Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano

Il Museo partecipa alla giornata delle forze armate e dell'unità nazionale


1918 – 2008

sabato 8 Novembre ore 10.00

Presentazione alle Massime Autorità cittadine della mostra celebrativa del 90º Anniversario della fine della 1ª Guerra Mondiale presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo Da Vinci" di Milano.



Durante la giornata, per l'occasione, l'ingresso al Museo sarà gratuito e offrirà anche la possibilità di realizzare visite guidate e attività di laboratorio (fino ad esaurimento posti), ad eccezione della visita al sottomarino S-506 Toti.
Domenica 9 novembre la visita alla mostra sarà inclusa nel biglietto d'ingresso al Museo.

Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Relazioni Esterne e Stampa
Deborah Chiodoni - Flavio Incarbone - Valeria Risoli
Via San Vittore 21 - 20123 Milano
T +39 02 48555 343 / 372 / 381 / 450
stampa@museoscienza.it

mercoledì 5 novembre 2008

"URBAN WAR": PROSSIMA INAUGURAZIONE IMMAGINECOLORE

Esposizione internazionale di arte contemporanea "URBAN WAR"

* a cura di: Emanuela Dho
* sede espositiva: Immaginecolore.com Gallery, Vico del Fieno 21 R - Genova, centro storico
* Periodo mostra: dall'8 al 23 novembre 2008
* Vernissage: 8 novembre 2008 , h 18


Espongono gli artisti: Gabriela Bodin, Paolo Dolcet, Paolo Frigerio,Giuliano Giuliani, Walter Passerella, Stefano Sorrentino
L'Associazione Immaginecolore.com è lieta di presentare la Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea "Urban war", a cura di Emanuela Dho, presso la Immaginecolore.com Gallery di Vico del Fieno 21-R, nel cuore del centro storico di Genova. L'intento di "Urban War" è di riflettere, attraverso il filtro della sensibilità artistica, sullo stato di tensione costante vissuto dalle metropoli contemporanee. Un conflitto silenzioso, che nasce dal disagio del singolo individuo, confinato in prigioni di cemento, costretto in un tempo che non gli appartiene. Così, in una società malata di incomunicabilità, resa sterile dalla solitudine, l'Arte diviene ultimo grido d'aiuto di chi non si arrende all'ineluttabile, risposta all'omologazione di pensieri e sentimenti, ma anche lucida osservazione di una realtà sempre meno a misura d'uomo.
È un universo digitale, infatti, quello attraverso il quale si esprime la creatività di Paolo Frigerio, estrema astrazione di una spiritualità che si fa sintetica, immagine affascinante ed allucinata che ipnotizza ed incanta, attirando lo sguardo nella tela, dove il buio del cyber-spazio si popola inaspettatamente di colori abbaglianti in forme essenziali. L'emozione è contenuta, quasi rarefatta, affidata ad un gioco solo apparentemente casuale di bit, che l'artista – deus ex machina – domina con disincanto ed ironia. Le indistinte suggestioni dell'arte di Paolo Dolcet, invece, ispirano un percorso quasi dantesco attraverso un inferno urbano che prende corpo in geometrie abnormi, generate da un magma iridescente, microcosmo concentrato in se stesso e prossimo all'implosione. Non c'è disperazione, però, ma un fremito di vitalità che risale verso l'empireo, un bagliore accecante, nascosto sul fondo del vaso di Pandora ormai irrimediabilmente scoperchiato.
Nelle visioni postmoderne di Gabriela Bodin, invece, anche la luce sembra sprofondare in un abisso oscuro, dove un cielo nero fumo cola le sue lacrime di metallo su indifferenze e rimpianti, mentre un treno cieco continua la sua corsa verso il nulla e le macchine sfrecciano senza direzione, uniche tracce di colore nello spettro di una città svuotata, assente, scheletrita: sono scenari "tossici", ansiogeni, accentuati da un evidente contrasto chiaroscurale, dalla rapidità del segno, da un'istintiva sintesi grafica e concettuale d'intenso impatto emotivo.
Anche la raffinatezza cromatica, che contraddistingue l'opera di Giuliano Giuliani, sembra piegarsi alla drammatica constatazione di un'esistenza frammentata, esplosa in elementi disgiunti e contrapposti, in un caos morbido e avvolgente dove la figura umana si smarrisce, confusa da una sovrabbondanza di stimoli e percezioni, fondamentalmente solitaria, lo sguardo perso nel dedalo infinito delle possibilità deluse, delle domande irrisolte, delle strade mai percorse.
Nelle opere di Walter Passerella il distacco tra uomo e società contemporanea è accentuato dall'uso della tecnica mista su fotografia, dove i personaggi si sovrappongono su piani differenti della realtà, vivendo in una pluralità di dimensioni, incapaci di comunicare, mentre gli unici punti di contatto sono costituiti da oggetti inanimati, effimeri varchi tra mondi di contrasti e sofferenze. Pure il tempo sembra imprigionato in un anello impossibile da spezzare, dove il passato guarda impotente ed indifferente il proprio divenire, come se nulla dovesse o potesse cambiare.
Spetta alle tele di Stefano Sorrentino, infine, compendiare il tema della mostra: ai piedi dello skyline cittadino, archetipo di una metropoli irriconoscibile e, per questo, universale, un labirinto di parole disarticolate si aggroviglia informe. Sono le voci spezzate di un'umanità ferita, frasi sconnesse di una novella Babele destinata alla caduta, grida mute portate da un vento che soffia senza mai posarsi, per non rivelare il silenzio assordante di una moltitudine di infinite solitudini. (Emanuela Dho)




IMMAGINECOLORE - Associazione culturale no-profit
sede legale c/o EDMOND Via Renata Bianchi 46/2
16152 – Genova GE - C.F. 95113910103
info@immaginecolore.com

IMMAGINECOLORE A SANREMO - Galleria d'arte
Via Saccheri 31-33 - 18038 San Remo IM
- asanremo@immaginecolore.com

IMMAGINECOLORE GALLERY - Galleria d'arte
Vico del Fieno 21 R - 16123 Genova GE
Tel. 010 4075240 - 3316465774
gallery@immaginecolore.com

Il Canovaccio: GUSTAVO FRANCALANCIA

La galleria "Il Canovaccio" (Studio A. Canova 1832)

Presenta

GUSTAVO FRANCALANCIA

Inaugurazione

15 novembre ore 17,30

Presentazione critica: DUCIO TROMBADORI

Biografia:

Gustavo Francalancia di Riccardo, nato a Roma il 12 maggio 1921, vive e lavora a Roma.

Pur avendo cominciato a dipingere fin da giovane, le sue prime apparizioni in mostre d'importanza nazionale sono collocabili attorno agli anni '60.

Subito la critica si interessò attentamente alla sua pittura, elaborata e rivolta ad una poetica trasformazione della realtà.

Le sue opere vennero presentate in varie manifestazioni artistiche di grande importanza, dal "Maggio di Bari" alla "Rassegna Nazionale dell'Autostrada del Sole".

Partecipò alla "VIII Quadriennale dell'Arte di Roma" e a varie edizioni della "Rassegna Figurativa di Roma e del Lazio".

Oltre a varie partecipazioni a collettive ( S.Vidal a Venezia, Astrolabio Arte a Roma, Santoro a Roma, Russo P.zza di Spagna sempre a Roma, ecc. ), gallerie di varie città hanno allestito sue mostre personali:

  • 1969 – Astrolabio Arte di Roma – Presentazione di Carlo Giacomozzi
  • 1975 - Galleria Attico Esse Arte di Roma – Presentazione di Libero Bigiaretti,
  • 1978 – Galleria d'Arte La Barcaccia di Roma – Presentazione di Antonio e Ettore Russo,
  • 1979 – Galleria d'Arte Palazzo Letteraria di Verona in P.zza Bra – Presentazione di Antonio e Ettore Russo,
  • 1980 – Galleria d'Arte Russo in P.zza di Spagna a Roma – Presentazione di Antonello Trombadori,
  • 1981 - Galleria d'Arte La Barcaccia di Fiuggi – Presentazione di Antonio e Ettore Russo,
  • 1983 - Galleria Attico Esse Arte di Roma – Presentazione di Paolo Volponi,
  • 1985 – Galleria d'Arte il Granicolo di Perugia – Presentazione di Cesare Vivaldi,
  • 2000 – Galleria Vittoria di Roma – Brani critici di C.Vivaldi, L.Bigiaretti, A. Trombadori,
  • Novembre 2008 – Galleria il Canovaccio di Roma – Presentazione di Duccio Trombadori.
Maurizio Nardini
La mostra si protrae fino al 29 novembre 2008
orario: tutti giorni dalle ore 16 alle 17,30 festivi esculsi
"IL CANOVACCIO"
via delle Colonnette, 27 - 00186 ROMA
info-line: 06 3227162

CHANGING CITIES. MOSTRA FOTOGRAFICA


URBAN CENTER E AREA,

LA RIVISTA INTERNAZIONALE DI CULTURA E ARTE DEL PROGETTO,

IN OCCASIONE DEL SUO 100° NUMERO, PRESENTANO LA

MOSTRA FOTOGRAFICA "CHANGING CITIES"

In esposizione le fotografie di 10 progetti architettonici d'eccellenza che hanno migliorato le città di Pechino, Tokio, Berlino, Graz, Milano, Barcellona, Amsterdam, Merita, Bilbao, Porto

5 - 10 Novembre, Urban Center Milano, Galleria Vittorio Emanuele II

dalle ore 9.00 alle ore 19.00, domenica esclusa

Inaugurazione 5 novembre ore 18.00

A chiusura della mostra lunedì 10 novembre il Convegno Changing Cities Palazzo Giureconsulti, ore 9.30 – 13.00

Milano, 4 novembre 2008. AREA, la rivista internazionale di cultura e arte del progetto, festeggia il suo 100° numero con la Mostra Fotografica "Changing Cities" promossa da Urban Center. E' proprio al tema della città e alle sue dinamiche di evoluzione e cambiamento che viene interamente dedicato questo numero, che sarà presentato negli spazi dell'Urban Center di Milano attraverso l'esposizione delle fotografie di 10 progetti architettonici d'eccellenza che hanno migliorato e cambiato le città di Pechino, Tokio, Berlino, Graz, Milano, Barcellona, Amsterdam, Merita, Bilbao, Porto.

La mostra, che prende il titolo Changing Cities dalla rivista stessa, sarà inaugurata mercoledì 5 novembre, alle ore 18.00, alla presenza di Carlo Masseroli, Assessore allo Sviluppo del Territorio, Marco Casamonti, Direttore responsabile della rivista Area, Alfredo Spaggiari, Responsabile Urban Center di Milano, Fulvio Irace, Comitato scientifico Triennale di Milano. La mostra, realizzata con il contributo di Granitifiandre, sarà aperta al pubblico dal 5 al 10 novembre, dalle ore 9.00 alle 19.00, escluso domenica.

Chiuderà la mostra lunedì 10 novembre il Convegno "Changing Cities" che avrà luogo presso la Sala Colonne del Palazzo Giureconsulti, dalle ore 9.30 alle 13.00. Il convegno, anch'esso promosso da Urban Center e realizzato con il contributo di Granitifiandre, vedrà la partecipazione di Carlo Masseroli, Assessore allo sviluppo del territorio del Comune di Milano, ed alcuni architetti di fama internazionale come Josep Acebillo e Hans Stimmann.

Quale direttore di importanti progetti urbani della città di Barcellona, Acebillo ha ricevuto notevoli riconoscimenti per il primato raggiunto nel panorama architettonico internazionale. In seguito a ciò Josep Acebillo è diventato consulente di alcune città quali Londra, Ostenda, Kazan. Hans Stimmann, direttore dei grandi lavori di Berlino, ha svolto nel corso degli ultimi due decenni un'autorevole opera di organizzazione, orientamento e regia nella "ricostruzione critica" dopo la riunificazione della città.

Moderatore del convegno sarà Marco Casamonti, Direttore responsabile della rivista Area, edita dal Sole 24 ORE Business Media, che ha così commentato: "Attraverso la presentazione dei progetti pubblicati sul numero 100 di Area, il convegno vuole indagare i perenni mutamenti delle metropoli contemporanee e chiarire come la disciplina architettonica, seppur debolissima rispetto alle pressioni economiche e di governo del territorio, possa orientare le scelte politiche attraverso la creazione di una propria "architettura della città" e lettura dei fatti urbani".

La Mostra CHANGING CITIES: 10 città, ognuna diversa dall'altra,

ognuna con una sua specificità, una sua anima e un suo valore

Le città sono luoghi in perenne mutamento, costantemente e inesorabilmente cambiano e si modificano in quanto spazi della vita e delle attività umane ed esprimono, come ogni organismo vivente, una instabilità indotta dai comportamenti risultando sensibili alle condizioni climatiche, alla disponibilità di risorse, alle decisioni di chi le governa o semplicemente le attraversa.

Pechino: iconico / aniconico

Nel cambiamento di "stato" la città Pechino ha colto l'occasione dei recenti giochi olimpici per "occidentalizzarsi" attraverso la costruzione di una serie di cattedrali simbolo: il nuovo stadio progettato da Herzog & de Meuron, la nuova sede della televisione CCTV di Rem Koolhaas, il nuovo aeroporto progettato da Norman Foster, edifici super iconici, oggetti da copertina da veicolare nel mondo.

Tokyo: vendere / abitare

La densità è ovviamente per la capitale giapponese una costante urbana ma l'esaltazione dei consumi, della vendita e dell'individualità ha generato, nelle strade più popolari del centro, lo sviluppo di una nuova tipologia edilizia legata al commercio di lusso: i "supernegozi".

Edifici-marchio che pubblicizzano la griffe di appartenenza manifestando la propria presenza nella città. Analogamente la religiosa cultura del singolo e della proprietà generano nuove e inaspettate soluzioni abitative per la casa unifamiliare.

Berlino: costruire / costruire sul costruito

I vuoti lasciati dalla presenza del "muro" hanno aperto un lungo dibattito sulla città e il suo disegno. Berlino ha proposto di costruire sul già costruito, un metodo antico secondo cui le città si sono sovrapposte e stratificate verticalmente sostituendo edifici con altri costruiti sullo stesso sedime, sulle stesse fondazioni, con le medesime pietre provenienti dalle demolizioni. Probabilmente il tema della memoria e della nostalgia hanno inciso sulle decisioni e sulle scelte urbane dove molti dei nuovi interventi, assumono il senso di un gesto riparatore che riproduce il filo della continuità interrotto dalla brutalità della guerra.

Graz: arte / architettura

Storicamente arte e architettura sono sempre state strettamente unite da un unico destino urbano legato alla presenza dei monumenti. La modernità, nella sua dogmatica finalizzazione dell'azione progettuale e nella risposta ai bisogni e alla funzionalità dell'abitare, ha spesso allontanato la ricerca estetica ed espressiva dalla città aprendo nel corso del ventesimo secolo un vuoto difficile da colmare. A Graz una felice alternanza di nuovi interventi, come l'eccezionale edificio di Peter Cook, e istallazioni, come l'opera fluviale di Vito Acconci, avvicinano all'interno di un medesimo spazio ambiti espressivi allontanati dalla zonizzazione e dall'incuria urbana.

Milano: memoria / invenzione

La "torre Velasca", edificio simbolo di un pensiero, di una poetica e di una idea di architettura sostenuta culturalmente dal suo autore, ha segnato nella storia del ventesimo secolo una virtuale frattura con i dogmi della modernità, riannodando la catena evolutiva della città dei fatti urbani e riaffermando con essi il valore della memoria. Memoria e invenzione sono aspetti inscindibili di qualsiasi architettura e conseguentemente di ogni città, un'opportunità per abitare senza abbandonarsi rispettivamente all'oblio o alla nostalgia, esse rappresentano tanto il superamento delle ipotesi del moderno quanto di istanze storiciste post-moderne. Alla città non è concesso di dimenticare se stessa per rincorrere il futuro, né di vivere perennemente rispecchiandosi nell'immagine imbalsamata del proprio passato, questa è l'esigenza del presente.

Barcellona: straordinario / quotidiano

Una città costituita interamente da monumenti, da oggetti straordinari e stupefacenti risulta evidentemente inabitabile perché ostile allo svolgersi della quotidianità, al contempo una città totalmente virata sull'ordinarietà può risultare anonima e inospitale, riluttante e priva di una propria specifica immagine o iconografia comunque divulgabile. Da oltre venti anni, a cavallo tra due secoli e due diversi millenni, Barcellona ha saputo combattere l'uniformità e la densità edilizia di un'impostazione urbana, tanto rigorosa quanto ripetitiva, attraverso il disegno di ogni spazio libero a terra; un programma ambizioso fatto di riqualificazione dei vuoti e conseguentemente dello spazio pubblico sotto forma di strade, piazze e giardini. L'eccezionale diventa utile, lo straordinario quotidiano, il monumento necessario, la città intelligente.

Amsterdam: omogeneo / disomogeneo

Le esigenze abitative e di trasformazione urbana richiedono spesso interventi di grandi dimensioni che si sovrappongono ad una struttura urbana solitamente più minuta e suddivisa da centinaia di anni di parcellizzazione fondiaria dei suoli. Grandi complessi omogenei legati il più delle volte all'edilizia sociale mettono in scena una grandezza urbana il più delle volte sconosciuta. Per questo gli esperimenti di frammentazione e variazione di complessi edilizi, pur all'interno di interventi unitari, costituiscono il risultato di una sperimentazione efficace e riproducibile. La misura della "misura conforme". Amsterdam ha sperimentato entrambe le dimensioni, quella unitaria e quella frammentata, potremmo dire con uguale successo..

Merida: classico / anticlassico

Nella civiltà occidentale e in particolare nella vecchia Europa classico e anticlassico, nell'accezione del moderno, si fronteggiano o, più spesso, quest'ultimo, sottoforma del risultato delle espansioni urbane più recenti, circonda e soffoca il primo. Ma tra classicità e modernità non può esserci oggi contrapposizione poiché entrambe appartengono, rispetto alla contemporaneità, al contributo della storia rendendo visibili, e quindi iconiche, contrapposizioni che appartengono al passato. La città di oggi è multietnica e multiculturale. Così le categorie del classico e del suo opposto, come il valore della memoria e dell'invenzione, non costituiscono che due facce contrapposte della stessa medaglia: il progetto di architettura.

Bilbao: pianificazione / opportunità

Molte città contemporanee colgono l'occasione di importanti eventi culturali e sportivi per attivare finanziamenti in grado di consentire trasformazioni urbane sostanziali. Tuttavia tali opportunità possono essere sfruttate efficacemente solo se sussiste una strategia complessiva di rinnovamento programmata con attenzione e una politica di riqualificazione condivisa, tanto sul piano interno, quanto su quello internazionale. Non esiste rinnovamento senza programmazione. Il museo Guggenheim non è stato realizzato casualmente nella città basca ma è stato il risultato di una precedente politica di trasformazione tendente a modificare la città da sito industriale a città post-industriale, inoltre il museo, pur essendo "l'objet extraordinaire" che tutti conoscono, non è altro che la punta dell'iceberg di una strategia progettuale più ampia che continua ancora oggi a realizzarsi.

Porto: pieni / vuoti

Il tessuto urbano ancorché consolidato possiede una sua intrinseca vocazione al progetto, alla continua trasformazione. Ciò è evidente nelle zone di riammagliatura del tessuto urbano lacerato, nel recupero e utilizzo degli infinitesimi spazi interstiziali la cui sommatoria costituisce una incredibile quantità di nuovo suolo abitabile, ma è ugualmente percepibile nelle zone ad alta densità e storicità da adattare alle esigenze della fruibilità contemporanea. Pieni e vuoti definiscono l'assieme urbano dove pubblico e privato affermano la propria inscindibile coabitazione. Il progetto di architettura diviene indispensabile strumento di trasformazione e rinnovamento urbano, l'unico possibile all'interno della città consolidata.



Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *