In occasione della XIII° Settimana della Cultura , si svolgerà a Terni un convegno ed una esposizione, in collaborazione con l’azienda Maimeri spa, sul tema: l’ ”abbozzo pittorico” come fase iniziale del processo creativo di un’opera d’arte. L’abbozzo nel contemporaneo come cuore della pittura essendone la base fondamentale e spesso la sua essenza definitiva. Per l’esposizione: “i cartoni preparatori, il momento in cui la materia incontra lo spirito”.
Instancabile e infaticabile, Borozan ha riassunto il suo incredibile modo di fare arte in un’ antologia artistica “40 di maestro Igor Borozan” edita nel 2009.
Il volume fotografico ripercorre la sua vita rivolta all’arte, allo studio, alla conoscenza, alla sperimentazione. Le sue straordinarie attività: dalle installazioni urbane, alla notte in colore, all’esposizione virtuale di artisti spagnoli e italiani, alla pittura montenegrina contemporanea, raccontano la storia di un giovane artista che nella sua eclettica carriera è riuscito a fondere est ed ovest europeo in un contesto multietnico di ampio respiro e a trasmettere al mondo contemporaneo artistico la sua traccia, passione autentica, testimonianza di un passaggio avvenuto.
La sua “forma” è in continua evoluzione, l’uomo e l’artista non si fermano, sperimentano, si trasformano, muoiono e rinascono.
Nel suo nuovo prodotto editoriale, “Abbozzo pittorico”, elegante e sobrio contenitore, sono raccolti e catalogati schizzi, sensazioni prese al volo e poi elaborate in atelier, i suoi “abbozzi pittorici”, come tanti piccoli frame, raccontano un’altro viaggio dove vengono ripercorsi gli ultimi anni dell’incessante lavoro del maestro, uomo caparbio e contro corrente.
Il “bagno nella cultura spagnola”, una contaminazione creativa con la storia, l’arte, gli usi e i costumi di un grande Paese danno impulsi nuovi all’artista. Nella corrida, dove si sfidano uomo e morte, la camicia diviene elemento simbolo, riuscendo perfettamente ad esprimere la passione di un popolo, prima come mantilla, gonfia di polvere e vento nell’arena, poi come abito di scena nei teatri di flamenco. Borozan, immedesimandosi in questo straordinario mondo, crea ed esterna le sensazioni più profonde in maniera travolgente, spontanea, semplice e in un’incessante crescendo.
Impressionato e coinvolto da “Calè”, ultima opera di Cortès, produce quadri ispirati al flamenco e al ballerino andaluso, le creazioni “frenetiche” risentono fortemente della danza che riesce ad unire terra e spirito, carne e anima, nero e bianco. In questa occasione le sue camicie bianche si tingono di un tono scuro, cupo.
Nel 2010, per i 400 anni dalla morte di Caravaggio realizza una delle sue opere più visionarie, “sole e ombra di Caravaggio”, un’installazione urbana realizzata in contemporanea a Porto Ercole e a Terni: due camicie giganti interpretano rispettivamente la figure del grande maestro pittore Caravaggio e la sua vittima il ternano Ranuccio Tomassoni.
Le sue camicie, le innumerevoli versioni: disegnate, incise a torchio su carta, dipinte, realizzate in tessuto, poi sospese in aria, leggere e fluttuanti, parlano a chi le sa ascoltare a chi riesce a vedere, raccontano esperienze, città, luoghi, culture diverse che si incontrano e si fondono, con un linguaggio semplice e immediato. La sua energia è irrefrenabile.
Borozan, testimone artistico contemporaneo del fare arte a cavallo di due secoli, ci stupisce continuamente. Sorprendente, l’ultima sensazionale opera, la camicia misura XXL realizzata in carta rossa in occasione della ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia, in omaggio alla figura epica di Giuseppe Garibaldi.
Personalmente mi auguro che i giovani artisti, sfogliando le pagine di questo volume possano, non soltanto gustarne il racconto, ma farne tesoro, studiandone le tecniche e traendone spunti per i loro futuri lavori.
Al Maestro, “alla persona speciale”, un grazie infinito per non smettere mai di emozionarci con i suoi straordinari capolavori.
Silvana Tommasoni
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria
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