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sabato 12 aprile 2014
Silenti Stanze. Collettiva di Arte Contemporanea - Nociglia (LE)
Arriva a Parma IL CIBO IMMAGINARIO, la mostra che racconta la modernità italiana tramite le pubblicità del cibo (12 aprile - 15 giugno)
ARRIVA A PARMA LA GRANDE MOSTRA CHE RACCONTA LA MODERNITÀ ITALIANA ATTRAVERSO LE PUBBLICITÀ DEL CIBO
Il Cibo Immaginario. 1950- 1970 Pubblicità e immagini dell’Italia a tavola, la mostra ideata e curata da Marco Panella e prodotta da Artix in collaborazione con Coca-Cola Italia, Gruppo Cremonini e Montana arriva a Parma dove, grazie al patrocinio ed alla collaborazione del Comune, dal 12 aprile al 15 giugno sarà ospitata al Palazzo del Governatore, nel cuore della città.
“Abbiamo accolto volentieri la proposta di ospitare la mostra Il Cibo Immaginario come tassello ulteriore della volontà di arricchire la valorizzazione dell’ambito agroalimentare, così legato al nostro territorio, con elementi culturali e sociali di forte impatto. Un’esposizione curiosa, adatta ad un pubblico ampio, in grado di affascinare i bambini di oggi come quelli di ieri, in un percorso sicuramente evocativo di momenti e ricordi che fanno parte di un racconto ancora di grande interesse” dichiara l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Laura Maria Ferraris. “Essere a Parma, città simbolo delle eccellenze alimentari e dello stile del gusto, non è una pura casualità, ma una scelta fortemente voluta” dichiara il curatore Marco Panella “per sottolineare quanto importante e decisivo sia stato – e sia tuttora - il rapporto tra alimentazione e pubblicità nel miglioramento della condizione sociale italiana”. Il Cibo Immaginario – che al Palazzo delle Esposizioni di Roma ha registrato 33.000 visitatori - racconta venti anni di vita e costume italiani, dalla Ricostruzione sino alle soglie all’Austerity, attraverso icone e linguaggi della pubblicità del cibo e dei riti del mangiare. Oltre 400 le immagini pubblicitarie a disposizione del pubblico – circa 100 in più rispetto all’edizione romana - da osservare una ad una, cogliendone l’evoluzione dei paradigmi di comunicazione e, soprattutto, la portata evocativa ed emozionale; una storia visiva suggestiva, nella quale rintracciare i segni del cambiamento di un’Italia che nella pubblicità trova una sua rappresentazione mediatica profonda e la misura del suo affrancamento sociale. “Il punto di osservazione scelto per il racconto de Il Cibo Immaginario”, dichiara Marco Panella “è quello della memoria e del linguaggio estetico delle pubblicità che hanno sorriso agli italiani dalle dai rotocalchi, testate con milioni di copie vendute a settimana, e dalle cui pagine le pubblicità precorrevano i tempi, ne esaltavano le tendenze, alimentavano un sistema di ambizione e di rincorsa sociale; pubblicità che a distanza di decenni ci restituiscono intatta l’immagine di una Nazione che aveva fiducia in se stessa e che, pur con tutti i suoi tratti d’ingenuità, era in cammino verso la modernità”. Il linguaggio espositivo de Il Cibo Immaginario è quello della carta e degli oggetti sopravvissuti e recuperati dalla dispersione, cercati e trovati nelle case e nelle cantine, nei mercatini del piccolo modernariato e sui siti di aste telematiche, materiale povero e al tempo stesso ricco di vita vissuta; le 400 immagini del percorso visivo, infatti, sono completate da circa 200 oggetti tra riviste, depliant, cataloghi premio, agende per la casa, calendari, cartoline illustrate, fotografie, figurine, fumetti, latte pubblicitarie e piccoli utensili promozionali di quando la parola gadget era ancora estranea all’uso quotidiano. Dodici grandi temi segnano l’impianto culturale della mostra: dalle nuove forme del paesaggio domestico all’Italia dei baby boomer, dall’Italia che scopre il valore del tempo e del tempo libero all’Italia degli intenditori che affina gusti e scelte, dall’Italia che sogna con i concorsi a premio all’Italia che rincorre il risparmio delle offerte speciali, dall’Italia della seduzione all’Italia delle famiglie e, in ultimo, a corollario del linguaggio pubblicitario, l’Italia dal vivo ritratta in 30 fotografie che restituiscono volti e figure di quell’Italia alla quale le pubblicità parlavano e che, anche attraverso quelle pubblicità, sognava il suo futuro. “Dal punto di vista pubblicitario, venti anni rappresentano una produzione iconografica vastissima e l’evoluzione di stili completamente diversi. Dovendo scegliere tra immagini di grande forza suggestiva, la selezione è stata faticosa, orientata a volte dalla logica ed altre dalla passione” continua Marco Panella “gratificata, però, dall’incontro con la creatività degli illustratori, dei grafici, dei pubblicitari che hanno saputo inventare linguaggi e suscitare emozioni. Grandi firme alcuni, meno noti altri, sconosciuti altri ancora. Tutti, però, veri artisti dell’immaginario ai quali va indistintamente il tributo di questo lavoro, che ha la pretesa di raccontare un po’ d’Italia e l’ambizione di far sorridere”. “Coca-Cola è un’azienda internazionale fortemente radicata nel territorio italiano, e per questo siamo orgogliosi di continuare – dopo il successo della mostra a Roma - a partecipare anche qui a Parma al progetto di Cibo Immaginario” dichiara Vittorio Cino, Direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali Coca-Cola Italia. “Attraverso le pubblicità questa mostra celebra venti anni di grande fermento, cambiamenti sociali e fiducia nel futuro, che Coca-Cola ha accompagnato con i valori positivi che da sempre contraddistinguono la marca. Oggi come allora, con le nostre pubblicità, desideriamo condividere la nostra visione del mondo, promuovendo un cambiamento positivo nelle persone”. "Montana - spiega Claudia Cremonini, Responsabile Relazioni Esterne del Gruppo Cremonini - è uno dei marchi italiani più noti nella storia della comunicazione pubblicitaria nel nostro Paese, e non poteva mancare anche alla seconda edizione della mostra di Parma. Un'azienda tutta italiana, fondata nel 1941 e rilanciata negli anni '90 dal Gruppo Cremonini” - prosegue Claudia -, “protagonista delle indimenticabili campagne pubblicitarie di Carosello caratterizzate dal "Gringo”, che hanno accompagnato non solo l’evoluzione delle abitudini alimentari degli italiani ma anche la storia della pubblicità, così ben raccontata da questa mostra. La comunicazione di Montana è un esempio di come sia cambiato il linguaggio delle immagini e degli slogan pubblicitari e di come continuare ad innovare attingendo al patrimonio storico della marca facendo diventare “cool” un prodotto di facile consumo che oggi è anche capace di rispondere alle moderne esigenze alimentari.” Info: artix@artixcom.it www.ciboimmaginario.it Orari: dal martedì alla domenica, dalle 11.00 alle 19.00. Ingresso consentito sino alle 18.30. Lunedì chiuso Aperture straordinarie: 21 e 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno Biglietteria: Intero 8 euro. Ridotto 6 euro (over 65 e under 18) |
venerdì 11 aprile 2014
Mostra EDVARD MUNCH, Palazzo Ducale, Genova > PROROGATA FINO AL 4 MAGGIO 2014
Edvard Munch Bagnanti, 1904 - 1905 olio su tela, 57,4 x 68,5 cm Collezione privata © The Munch Museum / The Munch-Ellingsen Group by SIAE 2013
“Edvard Much”, la mostra che ha riscosso un grande successo di pubblico, visitata da oltre 120.000 persone, posticipa di una settimana la chiusura per far fronte alle innumerevoli richieste di prenotazione.
Diceva Voltaire “il successo è sempre figlio dell'audacia”.
A conferma gli oltre 120.000 visitatori in 179 giorni che hanno messo tutti definitivamente d’accordo: la critica, particolarmente positiva e vicina alla coraggiosa scelta degli organizzatori e del curatore Marc Restellini di svelare il Munch allo specchio, sofisticato, inedito, unico; la stampa che talvolta ha lamentato la mancanza dell’ “Urlo” (opera inamovibile, peraltro), e infine il “sovrano” parere del pubblico, che immerso nel mondo dell’artista, dal quotidiano alla sua tecnica, non ha potuto che ammirarne il grande genio.
Palcoscenico del fortunato evento Genova - unica città italiana a festeggiare il grande artista norvegese in occasione del 150° anniversario dalla sua nascita - che riconferma il suo ruolo di “Capitale europea della cultura”.
Città fortunata anche per l’indotto generato da questa mostra: il 60% del pubblico arriva infatti da fuori Genova, e a Genova mangia, dorme, spende. Secondo il parametro standard utilizzato per calcolare l’indotto economico degli eventi culturali, ossia una media di 60 euro per ogni visitatore non residente in città, l’indotto generato da Munch è a oggi di oltre 4 milioni di euro.
Non male, considerando che l’investimento per la mostra è stato al 100% sostenuto da due aziende private, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE.
Promossa dal Comune di Genova, la mostra Edvard Munch prodotta e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Arthemisia Group, 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE è stata realizzata con il sostegno della Camera di Commercio di Genova e Costa Crociere come main sponsor, con l’obiettivo di sostenere i progetti culturali più importanti della città di Genova, e grazie a Knauf e Paul Wurth Italia, Ricola, Willis e Frecciarossa, Nh Hotels e Sky Arte hd.
L’evento ha visto la collaborazione con Secolo XIX e la partnership con Il Sole 24 Ore - Domenica 24 Ore – Radio24.
Hanno partecipato Compagnia di San Paolo, Fondazione Carige, Costa Edutainment Experience, Civita Arte a te e Iren Mercato e Coop Liguria.
giovedì 10 aprile 2014
19 aprile 2014 "Aiuto mi sono perso" La provincia di Cremona illustrata
La provincia di Cremona illustrata
19 aprile 2014 – 18 maggio 2014
Museo del violino, Cremona
INAUGURAZIONE: 19 APRILE, ORE 17
Si prega di munirsi di bussola o navigatore
Il 19 aprile comincia un viaggio illustrato alla scoperta della
provincia di Cremona. Chi volesse partire è pregato di dirigersi verso
il Museo del Violino dove, dal 19 aprile al 18 maggio 2014, verrà
allestita la mostra di illustrazione "Aiuto, mi sono perso", a cura
di Tapirulan, commissionata dal Distretto Culturale della provincia di
Cremona – uno dei sei Distretti che fanno parte del progetto di
Fondazione Cariplo - nell'ambito del proprio piano di comunicazione.
In giugno la mostra sarà a allestita a Crema (CR), in collaborazione
con la Rete bibliotecaria provinciale, e in autunno a Casalmaggiore
(CR).
Con Tapirulan il Distretto racconta le scelte fatte attraverso la
narrazione, di luoghi, accadimenti, persone e storie, e tante immagini.
Il museo ha una nuova sede e con essa una nuova identità, il mi cantino
lancia un nuovo acuto e l'illustrazione, in punta di piedi, siede in
silenzio là dove Amati, Guarneri e Stradivari respirano attraverso il
legno. Gli illustratori in mostra sono cinquantadue, grandi autori nel
panorama italiano e internazionale. Grazie alla loro fantasia le opere
esposte percorrono, con tutti i mezzi dell'arte, cento chilometri di
territorio, ci ricordano che strumenti ad arco ed eccellenti artigiani
vivevano in una terra ricca di storia e tradizioni secolari, le cui
testimonianze parlano attraverso monumenti, cattedrali, piccole pievi
di
campagna, palazzi, nomi di strade che rievocano uomini e battaglie. Le
manifatture dei cordai quasi estinti sono ora nuvole nel cielo serale e
i meloni hanno la dimensione dell'universo, l'emisfero australe è
occupato da mucche al pascolo, i maiali danzano sulle punte dentro la
padella rovente, animali e ancora animali, dentro castelli gaudenti,
pesci in un mare al contrario, centri storici immobili e surreali come
il minuscolo attacchino nero che li tiene vivi con la colla e
l'affissione di un evento che chissà quando accadrà. Immagini surreali
o grottesche, o realistiche, tanti stili e altrettante tecniche per
rivivere i luoghi in maniera inusuale, lasciando spazio
all'immaginazione. Ma la mostra è reale e presente, non museo ma
viaggio senza motore, dentro le stanze e i cuori di chi guarda le curve
e i colori e mormora "mi sono perso", perché perdersi, non ci
crederete, è l'esperienza più bella di un viaggiatore. In occasione
della mostra verrà presentata anche la nuova guida della provincia di
Cremona, che rappresenta il catalogo della mostra, in cui le
illustrazioni sono affiancate dai testi che, in chiave semiseria,
descrivono tutte le tappe più significative delle mete turistiche in
provincia di Cremona.
http://www.tapirulan.it/evento.php?id=2126#.U0bgs6h_t48
ILLUSTRATORI IN MOSTRA
(in mostra sono esposti sia le immagini che riguardano i paesi della
provincia di Cremona, sia le immagini della precedente guida di
Cremona,
per un totale di 52 autori esposti)
Sylvie Bello
Julia Binfield
Giuseppe Braghiroli
Franco Brambilla
Chiara Carrer
Anna Castagnoli
Francesco Chiacchio
Paolo D'Altan
Chiara Dattola
Gianni De Conno
Fabio De Donno
Toni Demuro
Paolo Domeniconi
Faber
Rino Ferrari
Dimitri Fogolin
Beppe Giacobbe
Riccardo Guasco
Federico Maggioni
Marina Marcolin
Franco Matticchio
Giulia Orecchia
Barbara Petris
Valeria Petrone
David Pintor
Erika Pittis
Andrea Rivola
Alberto Ruggieri
Guido Scarabottolo
Shout
Antonello Silverini
Marco Somà
Michele Tranquillini
Joao Vaz De Carvalho
Olimpia Zagnoli
+
Margherita Allegri
Andrea Andolina
Claudio Arisi
Giuseppe Castellani
Marta Farina
Giorgio Fratini
Sara Gavioli
Andrea Gualandri
Matteo Gubellini
Agostino Iacurci
Alberto Ipsilanti
Arianna Papini
Elena Prette
Sergio Tarquinio
Lucio Villani
Daniela Volpari
Tony Wolf
Renato Tosini - Ritratto dell'artista come sonnambulo - fino al 25 aprile
mercoledì 9 aprile 2014
Mostra Valdi Spagnulo - Palazzo Broletto Como
VALDI SPAGNULO
SGUARDI SOSPESI - sculture 2007 / 2014
a cura di Claudio Cerritelli
Palazzo del Broletto - Como
3 maggio – 2 giugno 2014
inaugurazione: sabato 3 maggio - ore 18,30
La mostra pensata appositamente per questo spazio espositivo, dallo scultore Valdi Spagnulo, racconta l’exursus della recente poetica dell’artista di origine pugliese che dal 1973 vive a Milano.
Scrive il curatore della mostra Claudio Cerritelli:
“Questa mostra oscilla tra passato e presente ripercorrendo circa 7 anni di lavoro di Valdi Spagnulo attraverso cicli di opere che trasformano il luogo espositivo in un teatro di percezioni visive e tattili. L’ambiente è attraversato dagli stati pulsionali dei materiali, concatenazioni di opere bilanciate su opposte qualità, dinamismi plastici modulati nella fermezza del metallo e lievi cromatismi depositati nella trasparenza del plexiglas.
Valdi sviluppa il suo racconto polisensoriale cercando respiri dilatati, percezioni instabili del vuoto, vibrazioni aeree sospinte oltre i limiti del reale, prossime a quella vastità imponderabile cui aspira lo scultore mentre costruisce e trasforma i materiali scelti con ostinata accuratezza.
Lo spettatore ha il compito di entrare nelle soglie abbagliate dal bianco totale e di ammirare le geometrie disseminate nello spazio, dialogando con metamorfosi di forme reversibili e con schermi di immaginarie galassie, fino a captare i mutevoli riverberi che modificano i confini prestabiliti.
Nel percorso espositivo le opere si presentano nella dimensione irripetibile di nuove relazioni, partecipano a un’istallazione totale giocata sulle consonanze dei materiali, in uno scambio continuo tra valori strutturali e percezioni virtuali, processi fisici e mentali tenuti sempre sul filo della leggerezza.
I cicli di ricerca (2007-2014) si collegano spontaneamente tra di loro come una costellazione d’immagini in cui s‘incontrano i caratteri persistenti dell’immaginario di Valdi: simmetrie infrante, torsioni in bilico, sconfinamenti lineari, impronte modulari, e ogni altra tentazione di inglobare architetture interiori e astrazioni spaziali.
In questa dimensione polivalente spazio nascono inquiete tensioni mentali, cresce il conflitto tra emozione e razionalità, si avvertono possibilità sensoriali intrinseche alla luce che si rivela e -al tempo stesso- si trasforma in energia mentale proiettata altrove. Siamo in presenza di un’aspirazione a esprimere l’esserci della scultura come potenzialità di luoghi reali e virtuali, dimensione fenomenica di forme astratte e concrete, esplorate con passione per cogliere l’essenza dei valori costruttivi inusitati. Ed è proprio con quest’ansia di invenzioni spaziali che Valdi Spagnulo sta sviluppando la sua avventura creativa, interrogando i materiali e le tecniche, sperimentando le forme più appropriate per esprimere una verità immaginativa fatta non di soluzioni compiute ma di sguardi sospesi sul confine di molteplici sensi.”
Valdi Spagnulo, nasce a Ceglie Messapica (BR) nel 1961.
Trascorre la sua infanzia in Puglia a Grottaglie (TA), località nota per la produzione della ceramica artigianale e artistica, frequentando l’ambiente creativo ed intellettuale dell’area pugliese e non solo sin da giovanissimo, grazie a suo padre Osvaldo, artista già noto.
Nel 1973 si trasferisce a Milano con la sua famiglia, ove giovanissimo inizia le frequentazioni del fervido ambiente culturale della città, aprendosi all’ambito europeo con viaggi in Francia, Germania, Svizzera.
Il 1984 è l’anno nel quale si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano.
L’inizio degli anni ’80 vedono l’esordio dell’attività artistica come pittore, con partecipazione a esposizioni in ambito nazionale e internazionale e il debutto in mostre personali.
Gli anni ’90 danno principio ad un rapporto più intensificato con le gallerie d’arte private Italiane ed europee, affermando la sua partecipazione a esposizioni in spazi pubblici.
Dal 2000 intensifica l’attività espositiva con partecipazione a mostre collettive di rilievo ed ordina mostre personali in gallerie pubbliche e private, ottenendo premi e riconoscimenti, tra i quali il 1° Premio Pittura 2001 dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma.
La bibliografia delle mostre personali annovera curatele e testi critici di: R.Bossaglia, L.Caramel, L.Cavadini, C.Cerritelli, M.De Stasio, E. Di Raddo, R.Ferrario, S.Parmiggiani, F.Poli, E.Pontiggia, F.Solmi, M.N.Varga, A.Veca, G.Zanchetti.
Vive e lavora principalmente a Milano.
La mostra è accompagnata da un catalogo testo di Claudio Cerritelli, e riproduzioni delle opere in mostra.
VALDI SPAGNULO - SGUARDI SOSPESI - sculture 2007 / 2014
PALAZZO DEL BROLETTO
Piazza Duomo
22100 Como
Catalogo: con testo di Claudio Cerritelli
3 maggio – 2 giugno 2014
Inaugurazione: sabato 3 maggio - ore 18,30
Presentazione critica del catalogo: sabato 17 maggio 2014 ore 18,30
Giorni e orari di apertura: martedì-mercoledì-giovedì dalle 15,00 alle 19,00
venerdì-sabato-domenica dalle 11,00 alle 19,00
Riferimenti: Comune di Como ASSESSORATO ALLA CULTURA Via Vittorio Emanuele II, 97 22100 Como
tel. 031/252451 - e-mail cultura@comune.como.it
Valdi Spagnulo - Info@valdispagnulo.it - valdi.11961@gmail.com - www.valdispagnulo.it
martedì 8 aprile 2014
Grandi mostre / Firenze / Villa Bardini: chiude giovedì l'esposizione di Fallai in attesa della retrospettiva di Giovanni Colacicchi (dal 18 aprile)
Chiude la mostra di Fallai aspettando Colacicchi
Villa Bardini: all’esposizione del grande fotografo fiorentino succede dal 18 aprile la prima retrospettiva dedicata a uno dei massimi pittori del Novecento
Firenze – In attesa della grande retrospettiva dedicata a Giovanni Colacicchi, uno dei massimi pittori del Novecento, si chiude dopo domani, giovedì 10 aprile, a Villa Bardini e al Museo Bardini la mostra del grande fotografo fiorentino Aldo Fallai, tra i principali artefici dell’immagine vincente del made in Italy.
Inaugurata il 9 gennaio nel corso di Pitti Uomo 2014 con il titolo Da Giorgio Armani al Rinascimento, l’esposizione ha registrato un formidabile successo internazionale, elogiata dalla grande stampa di moda e non: il New York Times le ha dedicato una pagina, Vogue un ricco reportage, la rivista francese En Vie la copertina e un vasto servizio sulle tutte le sue 6 edizioni, cinese, giapponese e coreana comprese, così il tedesco Der Spiegel, il russo Otkrit e tanti altri.
Un successo, cui ha fatto seguito un sensibile gradimento del pubblico, onorato con un mese di proroga. Esposte circa 200 le immagini di grande formato, per lo più in bianco e nero e in colori Armani, che abbracciano gli anni dal 1975 al 2013, sintesi della quasi trentennale simbiosi creativa tra Fallai e Armani. Le foto di moda a Villa Bardini, quelle di ispirazione pittorica al Museo Bardini accostate a capolavori del Rinascimento.
Curata dagli storici dell’arte Martina Corgnati e Carlo Sisi con Luigi Salvioli, la mostra ha avuto soprattutto il merito di condurre il visitatore alla riscoperta dell'eccellenza della moda italiana nel suo momento più bello e innovativo: gli anni Ottanta, quando Giorgio Armani inventava una donna elegante e vagamente androgina e un uomo dal look raffinato, ma anche trasgressivo e narcisista.
Come noto, l’esposizione è stata promossa dal Comune di Firenze con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana, la collaborazione della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e di Istituto Marangoni, e con il sostegno di LineaPiù.
Prossimo appuntamento con Villa Bardini, appunto, la prima retrospettiva dedicata a Colacicchi (18 aprile – 19 ottobre 2014) con il titolo Figure di ritmo e di luce nella Firenze del ‘900, in collaborazione con il Kunsthistorishes Institut.
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