Dall’otto
al dieci giugno, per soli tre giorni presso la galleria Rilievi Contemporary
Art in via della Reginella 1a a Roma, saranno presentate al pubblico oltre cinquanta
photo trouvè, un racconto per immagini lungo ottant’anni che
mostra i cambiamenti sociali, urbanistici e culturali della Città Eterna; e come si sia evoluto l’uso del mezzo
fotografico dal 1860 alle soglie della Seconda Guerra Mondiale.
L’esposizione, a cura di Stefano Esposito da una ricerca di Simone Schiavetta,
è composta principalmente da scatti anonimi, con l’aggiunta di due grandi
stampe di Tommaso Cuccioni, all’inizio incisore e commerciante, poi divenuto
uno dei più celebri fotografi attivi a Roma nell’Ottocento.
Destinazione del Grand Tour, affollata da artisti
e vedutisti intenti a immortalarne gli angoli più suggestivi e monumentali, con
l’avvento della fotografia l’Urbe ospita numerosi autori, molti stranieri, passando
da una fase puramente artigianale, da bottega a direzione familiare, verso una
vera e propria organizzazione semi industriale; ma è attraversata soprattutto
da non professionisti e caratterizzata da una produzione amatoriale di grande
qualità. Sono i luoghi delle antiche rovine a essere prediletti, le vestigia
della classicità; ancora ville piazze e giardini, basiliche e architetture moderne;
fino al gusto per l’antiretorico e il quotidiano.
La mostra
testimonia questa evoluzione: i ponti di Roma, la Fontana di Trevi, l’Arco di
Tito, i Fori e l’Isola Tiberina lasciano il passo a ville e dimore fuori porta,
allo zoo e a scorci nascosti e meno
convenzionali; e ai ricevimenti di principi e papi vengono accostati i mestieri
più umili fino a giungere nelle campagne durante il tempo della mietitura.
Photo
Trouvè 1860/1940 è organizzata in
distinte sezioni: si parte dalle tipiche vedute “da cartolina”, dagli indirizzi
e siti storici. I lavori di ammodernamento di vie e interi quartieri fino agli
sventramenti del Ventennio testimoniano come la città si sia trasformata
proprio in quel periodo per acquisire, almeno nelle sue zone centrali,
l’aspetto che ancora oggi conosciamo. La campagna è rappresentata da osterie,
vita contadina, e ruderi che se un tempo sorgevano nel vuoto, nel 2017 sono
inglobati nel tessuto urbano. Gli animali costituiscono un blocco a parte. Infine
gli avvenimenti memorabili (dal cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia
ai festeggiamenti della fine della Prima Guerra Mondiale all’incoronazione di
Benedetto XV) si fronteggiano con la quotidianità dei tragitti in tram, i
galleggianti sul Tevere, le tante attività per portare a casa del cibo.
Albumine e poi stampe salate: quando i
fotografi erano rari ogni scatto aveva un valore.
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