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lunedì 28 maggio 2018

MOSTRA "LA BIBLIOTECA DEL PRINCIPE. LIBRI D'ARTISTA DI VITTORIO FAVA" Roma, Casina delle Civette, 21 giugno - 30 settembre

Alla Casina delle Civette

i Libri d'Artista di Vittorio Fava

 

In mostra è magicamente ricreata una fantastica biblioteca

quale il Principe Giovanni Torlonia avrebbe potuto avere

 

Roma, Musei di Villa Torlonia

Casina delle Civette, via Nomentana, 70

 

21 giugno – 30 settembre 2018

 

 

 

Roma, 24 aprile 2018. La Casina delle Civette - Musei di Villa Torlonia nel suo splendido stile liberty ospita dal 21 giugno al 30settembre 2018 la mostra "La Biblioteca del Principe". Libri d'Artista di Vittorio Fava.


Il percorso si snoda, in continuo dialogo con la Casina, attraverso circa 20 libri d'Artista, tutti sfogliabili; sia la copertina che le pagine interne sono lavorate a mano con disegni, scritte, collage di merletti, bottoni, frammenti di ceramica, legno, medaglie, monete; libri realizzati dal Maestro in vari anni e alcuni proprio per questa circostanza, molti dei quali disposti su un leggio appositamente realizzato dall'Artista. Fava ha voluto ricreare così una fantastica biblioteca quale il Principe Giovanni Torlonia Jr. avrebbe potuto avere nella sua fascinosa Casina.


La mostra, promossa da Roma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e ideata e realizzata dalla Cooperativa Sociale Apriti Sesamo, con la collaborazione di RomExpo, è a cura di Stefania Severi e Maria Grazia Massafra e sarà inaugurata mercoledì 20 giugno alle ore 16.00. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

 

Quali saranno state le letture del Principe? Trattati d'arte, di alchimia, di zoologia – alla luce di civette, lumache, serpenti e pipistrelli raffigurati nella casa , botanica, visto il suo amore per le piante; ci sarà stato il libro dell'ospiteCosa è rimasto di tutti questi libri? Nulla. Ed ecco che Vittorio Fava ha ricostruito la biblioteca perduta.


Certamente il Principe Giovanni Torlonia, che tante ore trascorreva nella sua Casina, tra studi esoterici e riflessioni filosofiche, avrà consultato dei libri. Poiché non ci è giunta notizia che nella Casina ci fosse uno spazio destinato a Biblioteca  l'odierna biblioteca, che ospita testi sull'Arte Applicata è stata ricavata nella Dépendance , i libri non dovevano essere molti ma sicuramente quelli che c'erano erano sparsi qua e là nelle varie stanze. 

 

Vittorio Fava è un artista che da molti anni si dedica al libro d'artista. Il libro d'artista, nell'accezione moderna, nasce con ilFuturismo. Non dimentichiamo che il Manifesto del Futurismo fu pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909. Siamo dunque negli anni del Principe Giovanni Torlonia. Il libro d'artista è un libro realizzato interamente a mano dall'artista. Ce ne sono di vari tipi, da quelli più "tradizionali" legati al mondo dell'incisione, ai libri oggetto anche non sfogliabili. Ogni libro è un unicum. Inoltre i libri di Fava hanno il loro titolo che corrisponde, ovviamente, al contenuto.  


L'idea della mostra è maturata in Vittorio Fava lo scorso annoquando, realizzato il "Codice della Civetta diurna" per partecipare alla mostra "Tre civette sul comò" tenutasi nella Casina delle Civette (28 gennaio  30 aprile 2017), lo aveva presentato, disposto su un leggio in legno da lui costruito, nella Hall della Casina. Il pubblico si fermava incuriosito, chiedeva spiegazioni, era affascinato… 


Di qui l'idea di disporre nella Casina dei libri in rapporto con gli spazi e con i gusti e le predilezioni dell'antico proprietario. Qualche esempio: la Civetta Diurna aveva voglia di tornare a trovare le sue amiche e questa volta ha scelto di stare nella loro stanza. Nel Fumoir, pronto ad accogliere gli ospiti, c'è il "Grande Libro della Musica". Nella Stanza del Chiodo, dominata dalla bellissima vetrata di Cambellotti, c'è un libro dedicato a Cambellotti. 


La camera da letto del Principe, di cui era ben nota la predilezione per l'alchimia e l'esoterismo, ospita i libri "Cleopatra alchimista" e il "Grande Libro dell'Alchimia", con una adeguata seggiola per poterlo consultare. Nella Stanza della Fata, c'è un libro sulle loro sorellastre, le Streghe. Nel Bagno del Principe, dove sopravvive un frammento dell'antico rivestimento di ceramica, vi è il "Libro della Ceramica".L'allestimento espositivo e le foto sono dello Studio d'Architettura Mauro Riccioni.


Questi libri hanno tutti un loro leggio di legno, anch'esso un'opera d'arte, fatto di legni assemblati, per lo più parti di vecchi mobili. Già,perché Fava è un maestro del riciclo. Non c'è un frammento che sia di una cosa "nuova" e le plastiche sono bandite!

I libri non sono solo questi, ovviamente; ce ne sono altri, tutti da scoprire. 


Ma di un ultimo bisogna proprio parlare, del libro che sarà posto nella Hall, il "Libro dell'Ospite". Questo libro avrà pagine bianche dove, chi vorrà, potrà scrivere un suo pensiero sulla mostra, sui libri, sulla Casina sulle Civette…, lasciando, sempre se vorrà, la sua mail. 


Tra i testi di coloro che avranno scritto lasciando anche la loro mail, una giuria, formata dall'artista e dalle due curatrici, individuerà i più belli, che saranno letti e premiati il giorno prima della chiusura della mostra.

 

Vittorio Fava, nato a Roma nel 1948, diplomato all'Accademia di Belle Arti di Roma (A.A. 1968), è un artista versato in varie forme espressive. Ha iniziato negli anni Settanta in ambito neorealista e pop, creando fin d'allora oggetti. Le sue opere hanno un carattere multiforme e vanno dal libro d'artista alle opere pittoriche, incisioni, mobili scolpiti e film dipinti. 


Nel 2011 ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia, padiglione della Regione Lazio con sede a Palazzo Venezia a Roma, a cura di Vittorio Sgarbi su proposta del critico Giorgio di Genova. Nel 2012 ha vinto il Premio per la Scultura alla VI Biennale Internazionale d'Arte Sacra di Lecce e ottenuto la Menzione Speciale per la sezione "C-Arte" al Premio Internazionale "LimenArte" di Vibo Valentia. 


Dal 1968 a oggi espone i suoi libri d'artista in numerose mostre collettive in Italia e all'estero (Olanda, Francia, Lituania, Stati Uniti e Cina). Alcune sue opere si trovano nel Museo delle Generazioni del '900 a Pieve di Cento, nell'Archivio Sackner di Miami (USA), nel Museo del Libro d'Artista di Caroline Corre a Verderonne (Francia), nel Museo d'Arte Contemporanea di Matino (LE). Tra le mostre personali: Museo dell'Arte Sanitaria, Roma; Biblioteca Casanatense, Roma; Abbazia di Farfa, Fara Sabina; Biblioteca Nazionale Centrale, Roma. Da alcuni anni risiede a Poggio Nativo nel Reatino.

 

EVENTI

 

In occasione della mostra, i visitatori potranno partecipare alle seguenti iniziative:

Sabato 23 giugno - ore 16.30

Concerto di Musiche napoletane antiche con Valeria Salvatores (voce) e Massimo Aureli (chitarra).

Sabato 30 giugno - ore 16.30 

Visita guidata della mostra con l'artista che legge alcuni suoi testi.

Domenica  2 settembre - ore 16.30 

Visita guidata della mostra con l'artista che legge alcuni suoi testi (domenica gratuita).

Sabato 8 settembre - ore 16.30 

Intervista all'artista con Giorgio Di Genova, Fiammetta Iori, Maria Grazia Massafra e Stefania Severi.

Sabato 29 settembre - ore 11.30 

Lettura dei testi più interessanti lasciati dai visitatori sul Libro dell'Ospite e premiazione del migliore (premio piccolo libro) e del secondo e terzo classificato (premio un libretto-biglietto da visita). La giuria, il cui giudizio è insindacabile, è composta da Vittorio Fava, Maria Grazia Massafra e Stefania Severi.

 

Le iniziative sono gratuite. È necessario essere in possesso del biglietto del museo da acquistare presso il Casino Nobile

 

 


SCHEDA INFO

 

 

Titolo mostra"La Biblioteca del Principe" Libri d'Artista di Vittorio Fava

 

LuogoMusei di Villa Torlonia, Museo della Casina delle Civette, via Nomentana 70, Roma

 

Apertura al pubblico21 giugno – 30 settembre 2018

 

Anteprima stampa Mercoledì 20 giugno ore 11.30

 

InaugurazioneMercoledì 20 giugno ore 16.00

 

Orario Da martedì a domenica ore 9.00-19.00

La biglietteria chiude 45 minuti prima

Giorni di chiusura: lunedì; 1° maggio

La biglietteria è presso il Casino Nobile

 

Biglietti€ 6,00 intero; € 5,00 ridotto. 

La mostra è parte integrante della visita.

Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza) € 5,00 intero; € 4,00 ridotto.

Ingresso gratuito per tutti i residenti a Roma e nell'area della Città Metropolitana la prima domenica del mese

 

Promossa daRoma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

 

Promossa daA cura diStefania Severi e Maria Grazia Massafra

 

Info Mostra 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00) 


 

Servizi museali Zètema Progetto Cultura

 

 

SPONSOR SISTEMA MUSEI CIVICI 

 

Con il contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane

 



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venerdì 25 maggio 2018

Design, Tatuaggio e Scultura firmati dal Romano Marco Manzo al Padiglione Guatemala presso la 16. Biennale di Architettura di Venezia.



13.000 miliardi di combinazioni di design, arte e sculture tatuate del romano Marco Manzo alla 16° Biennale di Architettura di Venezia, padiglione Guatemala


 

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L'invito per l'artista Marco Manzo, il cui nome viene principalmente associato al tatuaggio, èarrivato dai curatori del Padiglione Guatemala presente alla 16. Biennale di Venezia, Architettura: Daniele Radini Tedeschi e Stefania Pieralice.

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LASTRA ASIA ARGENTO-MARCO MANZO-BIENNALE DI VENEZIA ARCHITETTURA 2018 PADIGLIONE GUATEMALA.

 


 

Il tema del Padiglione Nazionale Guatemala

èSTIGMA ossia il "Segno"
 
Grande curiosità ed interesse desta la presenza di Manzo, giàcelebre per avere creato matrimoni tra il tatuaggio e l'alta moda, la scultura, i motori, l'architettura e il design.
 
Yvonne Farrell e Shelley McNamara, curatrici generali della 16. Mostra Internazionale di Architettura, che si svolgeràdal 26 maggio al 25 novembre 2018 ai Giardini e all'Arsenale e in vari luoghi di Venezia, tra cui il Palazzo Albrizzi Capello che accoglie il Padiglione Guatemala, hanno improntato il filo conduttore dell'intera rassegna sul tema Freespaceche rappresenta "la generositàe il senso di umanitàche l'architettura colloca al centro della propria agenda, concentrando l'attenzione sulla qualitàstessa dello spazio", come descritto dalle curatrici sul sito ufficiale della manifestazione www.labiennale.org.
 
 
Marco Manzo si presenta alla 16 Biennale di Architettura 2018 come artista a tutto tondo ossia tatuatore, designer, progettista. Egli saràautore di una installazione ambientale che abbracceràlampade, strutture architettoniche, oggetti di design laddove il tatuaggio applicato a materia dure come bronzo e alluminio (persino alle ossa umane) coincide con la volontàdell'artista di eternare il segno dell'effimero epidermico all'imperituro della materia resistente.
Il Padiglione apre con una prima sala dedicata all'installazione del visual artist e scultore Marco Manzo, composta da 56 opere:al centro dello spazio espositivo, spicca Andromeda, scultura tatuata monumentale,  realizzata in bronzo: le incisioni che la decorano sono state realizzate usando la stessa tecnica e gli stessi strumenti che l'artista utilizza per i suoi celebri tatuaggi.
A seguire, una originale lampada per radiografie, messa a diposizione dei visitatori che, utilizzando e disponendo a piacimento una o piùlastre tatuate tra le 47 esposte, potranno generare in meno di un metro quadrato circa 13.000 miliardi di possibili combinazioni, che costituiscono altrettante opere di design e arte.
Questo concetto, giàcaro a Manzo, consente nuova produzione artistica giàprogrammata, senza la presenza del suo ideatore.

 

 

 
Gli spettatori potranno ammirare come l'arte del tatuaggio e della scultura diverranno funzionali al design, uniti insieme in un percorso simbiotico che valorizzi tutte le discipline, portandole parimenti allo stesso livello concettuale di unicitàe irriproducibilità, requisiti questi ultimi propri delle arti cosiddette "maggiori". All'interno del Padiglione Guatemala la mostra saràdedicata a quelle tracce tutte riconducibili ad una orma primordiale.
Se il tema generale della Biennale Freespace, è"spazio di opportunità, uno spazio democratico, non programmato e libero per utilizzi non ancora definiti"capace di legare "l'arcaico e il contemporaneo", le strutture architettoniche di Manzo, due plastici che coniugano minimalismo ed essenzialitàindagano questo spazio ed evocano quel simbolo di utopia e incompiutezza lessicale, in piena consonanza con lo stile degli architetti guatemaltechi, progettisti di fama internazionale presenti in mostra.
Nel percorso espositivo spicca l'esatta riproduzione fotografica del Tempio delle Maschere di Tikal -antica piramide costruita dai Maya in Guatemala- cittàin cui nessuna regola aurea, nessun piano urbanistico presiedeva l'ordinamento degli edifici se non quello spirito comunitario religioso che dava origine a una successione di giganteschi altari. A tal proposito anche il movimento euritmico viene indagato con installazioni ambientali dedicate al significato del moto del corpo nello spazio, un corpo che diviene struttura, inciso da segni ornamentali e tribali, decorazioni e ancora codici che rendono l'uomo esso stesso totem.
 
IL PERCORSO E L'ARTISTA  


Marco Manzo, Visual artist, è nato a Roma nel 1968, ed è operante sia nel campo del design che della scultura.
 
Durante la sua carriera è riuscito a portare con successo il suo segno anche nel mondo del tatuaggio, settore di cui è precursore e principale esponente, in particolare dello stile ornamentale; ovvero quello che a tutti gli effetti si può definire un vero e proprio virtuosismo artistico.
In questo settore unendo vari stilemi, è riuscito a contestualizzare in vari musei di arte contemporanea la sua produzione.
Ricordiamo il MAXXI ed il MACRO di Roma, istituzioni nelle quali le sue opere sono state presentate come 'espressione d'arte contemporanea ed alta moda'' ;inoltre, la grande mostra ''Tattoo Forever'', evento che l'ha visto in veste non solo di artista, ma anche di curatore oltre ad aver avuto il contributo di Achille Bonito Oliva.
In tale contesto, il mondo dell'arte si è unito a quello dell'alta moda.
Si ricordano anche alcune grandi esperienze all'estero: le opere di Manzo, a vario titolo, sono entrate al MOMA ed al Gagosian Museum di New York. Vincitore di  oltre 75 premi nazionali e internazionali, è stato anche designer ufficiale BMW per un pezzo unico da collezione.
Oltre alle numerose mostre e performance tenutesi in luoghi istituzionali, ha interagito e collaborato con molti autori appartenenti al mondo della musica e del cinema, tra cui citiamo la regista ed attrice Asia Argento, con cui realizza una perfomance dal titolo "Asia Argento va in altalena".
Nello stesso periodo realizza la ''Cheyenne Pen Gold – Special Edition Tattoo Forever'', già contestualizzata come opera d'arte al già citato MACRO – Museo d'Arte Contemporanea di Roma.
Negli anni la sua opera omnia cattura l'interesse dei principali critici d'arte, riviste del settore e mass media, che all'unanimità lo identificano come uno dei più famosi ed autorevoli esponenti dell'arte ornamentale, eseguita principalmente su corpo e su scultura.
Recentemente, assieme allo scultore Alessandro di Cola, è ideatore di ''Back Music'', installazione monumentale e interattiva che vede la partecipazione ai suoni del cantautore Max Gazzè. ''Back Music'', artefice di un prezioso dialogo tra arte visiva e musica, è nata come simbolo della manifestazione ''Lungo Tevere Roma 2017''.
Ad oggi, oltre ad aver avuto importanti contributi da parte di professionisti appartenenti a vari settori del mondo dell'arte, tra i quali quello ufficiale del pittore Daniele Bongiovanni, il progetto vanta un'interazione di 2 milioni di persone e una produzione di 6 milioni di opere tra proiezione e arte digitale.
Nello stesso periodo ,con lo stesso Bongiovanni, realizza la perfomance ''Art4Art'', opera in cui tatuaggio, scultura e pittura s'incontrano per generare nuove esperienze.
Le opere di Marco Manzo sono presenti nelle collezioni permanenti di più musei d'arte contemporanea.
E'docente nei corsi professionali di formazione per tatuatori sin dalla loro istituzione in Italia, presso la Ars Tattoo di Ars Estetica.

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MARCO MANZO, VISUAL ARTIST, DESIGNER , TATUATORE E SCULTORE 

BIENNALE DI VENEZIA ARCHITETTURA 2018 PADIGLIONE GUATEMALA.

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MODELLO ARCHITETTONICO-MARCO MANZO-BIENNALE DI VENEZIA ARCHITETTURA 2018 PADIGLIONE GUATEMALA.




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