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venerdì 25 maggio 2018

Design, Tatuaggio e Scultura firmati dal Romano Marco Manzo al Padiglione Guatemala presso la 16. Biennale di Architettura di Venezia.



13.000 miliardi di combinazioni di design, arte e sculture tatuate del romano Marco Manzo alla 16° Biennale di Architettura di Venezia, padiglione Guatemala


 

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L'invito per l'artista Marco Manzo, il cui nome viene principalmente associato al tatuaggio, èarrivato dai curatori del Padiglione Guatemala presente alla 16. Biennale di Venezia, Architettura: Daniele Radini Tedeschi e Stefania Pieralice.

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LASTRA ASIA ARGENTO-MARCO MANZO-BIENNALE DI VENEZIA ARCHITETTURA 2018 PADIGLIONE GUATEMALA.

 


 

Il tema del Padiglione Nazionale Guatemala

èSTIGMA ossia il "Segno"
 
Grande curiosità ed interesse desta la presenza di Manzo, giàcelebre per avere creato matrimoni tra il tatuaggio e l'alta moda, la scultura, i motori, l'architettura e il design.
 
Yvonne Farrell e Shelley McNamara, curatrici generali della 16. Mostra Internazionale di Architettura, che si svolgeràdal 26 maggio al 25 novembre 2018 ai Giardini e all'Arsenale e in vari luoghi di Venezia, tra cui il Palazzo Albrizzi Capello che accoglie il Padiglione Guatemala, hanno improntato il filo conduttore dell'intera rassegna sul tema Freespaceche rappresenta "la generositàe il senso di umanitàche l'architettura colloca al centro della propria agenda, concentrando l'attenzione sulla qualitàstessa dello spazio", come descritto dalle curatrici sul sito ufficiale della manifestazione www.labiennale.org.
 
 
Marco Manzo si presenta alla 16 Biennale di Architettura 2018 come artista a tutto tondo ossia tatuatore, designer, progettista. Egli saràautore di una installazione ambientale che abbracceràlampade, strutture architettoniche, oggetti di design laddove il tatuaggio applicato a materia dure come bronzo e alluminio (persino alle ossa umane) coincide con la volontàdell'artista di eternare il segno dell'effimero epidermico all'imperituro della materia resistente.
Il Padiglione apre con una prima sala dedicata all'installazione del visual artist e scultore Marco Manzo, composta da 56 opere:al centro dello spazio espositivo, spicca Andromeda, scultura tatuata monumentale,  realizzata in bronzo: le incisioni che la decorano sono state realizzate usando la stessa tecnica e gli stessi strumenti che l'artista utilizza per i suoi celebri tatuaggi.
A seguire, una originale lampada per radiografie, messa a diposizione dei visitatori che, utilizzando e disponendo a piacimento una o piùlastre tatuate tra le 47 esposte, potranno generare in meno di un metro quadrato circa 13.000 miliardi di possibili combinazioni, che costituiscono altrettante opere di design e arte.
Questo concetto, giàcaro a Manzo, consente nuova produzione artistica giàprogrammata, senza la presenza del suo ideatore.

 

 

 
Gli spettatori potranno ammirare come l'arte del tatuaggio e della scultura diverranno funzionali al design, uniti insieme in un percorso simbiotico che valorizzi tutte le discipline, portandole parimenti allo stesso livello concettuale di unicitàe irriproducibilità, requisiti questi ultimi propri delle arti cosiddette "maggiori". All'interno del Padiglione Guatemala la mostra saràdedicata a quelle tracce tutte riconducibili ad una orma primordiale.
Se il tema generale della Biennale Freespace, è"spazio di opportunità, uno spazio democratico, non programmato e libero per utilizzi non ancora definiti"capace di legare "l'arcaico e il contemporaneo", le strutture architettoniche di Manzo, due plastici che coniugano minimalismo ed essenzialitàindagano questo spazio ed evocano quel simbolo di utopia e incompiutezza lessicale, in piena consonanza con lo stile degli architetti guatemaltechi, progettisti di fama internazionale presenti in mostra.
Nel percorso espositivo spicca l'esatta riproduzione fotografica del Tempio delle Maschere di Tikal -antica piramide costruita dai Maya in Guatemala- cittàin cui nessuna regola aurea, nessun piano urbanistico presiedeva l'ordinamento degli edifici se non quello spirito comunitario religioso che dava origine a una successione di giganteschi altari. A tal proposito anche il movimento euritmico viene indagato con installazioni ambientali dedicate al significato del moto del corpo nello spazio, un corpo che diviene struttura, inciso da segni ornamentali e tribali, decorazioni e ancora codici che rendono l'uomo esso stesso totem.
 
IL PERCORSO E L'ARTISTA  


Marco Manzo, Visual artist, è nato a Roma nel 1968, ed è operante sia nel campo del design che della scultura.
 
Durante la sua carriera è riuscito a portare con successo il suo segno anche nel mondo del tatuaggio, settore di cui è precursore e principale esponente, in particolare dello stile ornamentale; ovvero quello che a tutti gli effetti si può definire un vero e proprio virtuosismo artistico.
In questo settore unendo vari stilemi, è riuscito a contestualizzare in vari musei di arte contemporanea la sua produzione.
Ricordiamo il MAXXI ed il MACRO di Roma, istituzioni nelle quali le sue opere sono state presentate come 'espressione d'arte contemporanea ed alta moda'' ;inoltre, la grande mostra ''Tattoo Forever'', evento che l'ha visto in veste non solo di artista, ma anche di curatore oltre ad aver avuto il contributo di Achille Bonito Oliva.
In tale contesto, il mondo dell'arte si è unito a quello dell'alta moda.
Si ricordano anche alcune grandi esperienze all'estero: le opere di Manzo, a vario titolo, sono entrate al MOMA ed al Gagosian Museum di New York. Vincitore di  oltre 75 premi nazionali e internazionali, è stato anche designer ufficiale BMW per un pezzo unico da collezione.
Oltre alle numerose mostre e performance tenutesi in luoghi istituzionali, ha interagito e collaborato con molti autori appartenenti al mondo della musica e del cinema, tra cui citiamo la regista ed attrice Asia Argento, con cui realizza una perfomance dal titolo "Asia Argento va in altalena".
Nello stesso periodo realizza la ''Cheyenne Pen Gold – Special Edition Tattoo Forever'', già contestualizzata come opera d'arte al già citato MACRO – Museo d'Arte Contemporanea di Roma.
Negli anni la sua opera omnia cattura l'interesse dei principali critici d'arte, riviste del settore e mass media, che all'unanimità lo identificano come uno dei più famosi ed autorevoli esponenti dell'arte ornamentale, eseguita principalmente su corpo e su scultura.
Recentemente, assieme allo scultore Alessandro di Cola, è ideatore di ''Back Music'', installazione monumentale e interattiva che vede la partecipazione ai suoni del cantautore Max Gazzè. ''Back Music'', artefice di un prezioso dialogo tra arte visiva e musica, è nata come simbolo della manifestazione ''Lungo Tevere Roma 2017''.
Ad oggi, oltre ad aver avuto importanti contributi da parte di professionisti appartenenti a vari settori del mondo dell'arte, tra i quali quello ufficiale del pittore Daniele Bongiovanni, il progetto vanta un'interazione di 2 milioni di persone e una produzione di 6 milioni di opere tra proiezione e arte digitale.
Nello stesso periodo ,con lo stesso Bongiovanni, realizza la perfomance ''Art4Art'', opera in cui tatuaggio, scultura e pittura s'incontrano per generare nuove esperienze.
Le opere di Marco Manzo sono presenti nelle collezioni permanenti di più musei d'arte contemporanea.
E'docente nei corsi professionali di formazione per tatuatori sin dalla loro istituzione in Italia, presso la Ars Tattoo di Ars Estetica.

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MARCO MANZO, VISUAL ARTIST, DESIGNER , TATUATORE E SCULTORE 

BIENNALE DI VENEZIA ARCHITETTURA 2018 PADIGLIONE GUATEMALA.

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MODELLO ARCHITETTONICO-MARCO MANZO-BIENNALE DI VENEZIA ARCHITETTURA 2018 PADIGLIONE GUATEMALA.




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ALPI - Biennale Architettura di Venezia 2018

Vatican Chapels - Padiglione della Santa Sede 
16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia
26 Maggio – 25 Novembre
Vernice  24-25 Maggio 

Inaugurazione Padiglione della Santa Sede
venerdì 25 maggio h.18.00




ALPI e il Padiglione Asplund per "Vatican Chapels" alla
16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia
 

In occasione della 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale (26 maggio-25 novembre 2018)  ALPI è scelta tra le aziende costruttrici del primo Padiglione della Santa Sede "Vatican Chapels", alla Fondazione Cini, Isola di San Giorgio Maggiore.

Nell'ambito di questo progetto ALPI ha realizzato il Padiglione Asplund, degli architetti Francesco Magnani e Traudy Pelzel, concepito come preludio al Padiglione della Santa Sede che racchiude l'essenza del progetto attraverso l'architettura stessa dell'edificio, ispirata al lessico delle tradizionali costruzioni in legno scandinave, le Stavkirken, ed ospitando al suo interno un'esposizione di disegni originali di Gunnar Asplund per la "Cappella nel bosco".
La struttura dell'architettura – lunga circa 11m e alta 8m –  è delineata da una forma prismatica, simile a quella di un cristallo ed è interamente rivestita in legno ALPI. L'azienda ha sviluppato un materiale sperimentale utilizzato per il rivestimento esterno della costruzione realizzata con 9000 scandole in legno che si esaltano nell'organicità esterna dell'edificio; mentre l'interno è totalmente rivestito in legno ALPI Xilo 2.0 Striped White, sviluppato con l'aiuto di Piero Lissoni, ricreando un ambiente soffice ed intimo.


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Galleria ArteSì, Modena | ANDREA SALTINI, Sopravvivere a Picasso | 9 giugno - 7 luglio 2018

Galleria ArteSìModena
9 giugno – 7 luglio 2018

ANDREA SALTINI
Sopravvivere a Picasso

A cura di Cristina Muccioli

Inaugurazione: sabato 9 giugno, ore 18.30

 

 

La Galleria ArteSì di Modena (Via Fonte d'Abisso, 10) presenta, dal 9 giugno al 7 luglio 2018, "Sopravvivere a Picasso", mostra di Andrea Saltini a cura di Cristina Muccioli. Realizzata in collaborazione con Magnificat Ars Societas, l'esposizione sarà inaugurata sabato 9 giugno alle ore 18.30.

Per la prima volta interamente dedicati ad una personale, gli ampi spazi della Galleria ArteSì, diretta da Maria Teresa Mori, ospitano la nuova produzione dell'artista, tuttora in progress: quindici opere inedite su tela e su tavola caratterizzate da continue citazionie rimandi (prima fra tutte l'opera da cui trae il titolo la mostra, la cui iconografia richiama esplicitamente "Guernica" di Picasso), ma anche dall'uso di argilla, gesso, pigmenti e inchiostri cinesi. Il percorso espositivo è completato, infine, da un excursus attraversotre recenti serie pittoriche: "The Razors Edge" (2017-18), "Come puoi vivere a testa in giù?" (2016), "Trovami un modo migliore per uscirne" (2015-16).

«Andrea Saltini – scrive Cristina Muccioli – ha avuto tempi metabolici e di sedimentazione geologici. Adesso, il suo gesto su tela o su carta, le sue visioni, vanno più veloci della luce elettrica. Andrea è un cortocircuito vertiginoso tra memoria, sapere, sentimenti, pungoli emotivi, urgenze espressive. Niuno mai come costui toccò i colori, scriveva quel toscano-centrico irredento di Giorgio Vasari a proposito di Correggio. Lo avrebbe scritto anche di Saltini, che pure predilige i bianchi e i neri, perché li reinventa da virtuoso cercando i grigi, i suoi, come Yves Klein ha dato la caccia al blu. Titolo ironico e leggero – Sopravvivere a Picasso – a contrappeso di quella densità di contenuto e di forma che contraddice e tacita la prognosi infausta sulla figurazione italiana. Qui si fanno i conti con i giganti, sentiti Maestri non per essere banalmente emulati, né sovvertiti o desacralizzati, ma per essere rianimati attraverso un'infaticabile ricerca della propria unicità, della propria verità, per rinascere a vita nova. Se ne esce stremati, incantati, assorbiti, innamorati». 

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 7 luglio 2018, lunedì e domenica ore 17.00-19.30, martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 10.30-12.30 e 17.00-19.30, chiuso giovedì. Ingresso libero.Per informazioni: tel. +39 338 6764679galleria@artesimodena.comwww.artesimodena.comwww.facebook.com/artesimodenawww.instagram.com/artesimodena.

Andrea Saltini, pittore, poeta e direttore artistico, nasce nel 1974 a Carpi (Mo), dove vive e lavora. Il primo semestre del 2018 è statper lui particolarmente importante, con tre mostre personali ("The Razors Edge", a cura di Alessandra Radaelli, MAC – Fondazione Maimeri, Milano; "Ritual de lo Habitual", a cura di Marta Santacatterina, Rizomi Art Brut, Parma; "Sopravvivere a Picasso", a cura di Cristina Muccioli, Galleria ArteSì, Modena) e la partecipazione a fiere d'arte internazionali ("Scope Art Show 2018"Metropolitan Pavillon, Chelsea, New York; Salon du Dessin, Palais Brongniart, Parigi; "Lausanne Art Fair"Expo Beaulieu Lausanne, Losanna). Sempre nel 2018 è stato prodotto un documentario dedicato all'artista, intitolato "La balena e il gamberetto" (produzione Italia/Sudafrica, in collaborazione conMagnificat Ars Societas). Nel 2017 è uscito il volume "Ritual de lo Habitual. 31 opere fatali" (Fermoeditore). È, invece, del 2016anno in cui l'artista ha avviato la sua collaborazione con l'agenzia di promozione e distribuzione Magnificat Ars Societas, la monografia A.P.M. che racchiude dieci anni di attività. Dopo gli studi artistici e un Master UDP in comunicazione, Andrea Saltini ha portato avanti un'intensa attività espositiva, supportata anche da numerosi premi e riconoscimenti, con mostre in Italia e all'estero, nonché la partecipazione alla "55. Esposizione Internazionale d'Arte  La Biennale di Venezia"nel PadiglioneNazionale della Costa Rica. L'interesse dell'artista si estende, infine, al campo della moda: dal 2015 collabora con MD75, per cui realizza periodicamente progetti dedicati.

 

ANDREA SALTINISopravvivere a Picasso

A cura di Cristina Muccioli

ArteSì – Galleria d'Arte Contemporanea

Via Fonte d'Abisso 10, 41121 Modena

9 giugno – 7 luglio 2018

Inaugurazione: sabato 9 giugno, ore 18.30

Orari di apertura: lunedì e domenica ore 17.00-19.30, martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 10.30-12.30 e 17.00-19.30, chiuso giovedì.

 


ArteSì – Galleria d'Arte Contemporanea

Via Fonte d'Abisso 10, 41121 Modena



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domenica 20 maggio 2018

Carlo Montarsolo, Sounds of Color. Mostra-evento a San Francisco

logo_associazione_montarsolo
Dal 22 maggio al 6 giugno esposte le opere di Carlo Montarsolo all’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco. Continua la riscoperta del noto artista italiano.

Inaugurazione martedì 22 maggio 2018, ore 18.30


Dal 22 maggio al 6 giugno 2018 avrà luogo a San Francisco, presso l’Istituto Italiano di Cultura, la Mostra-evento Carlo Montarsolo. Sounds of Color.
In continuità con le rassegne espositive e gli eventi culturali legati alla riscoperta di Carlo Montarsolo(1922-2005), la retrospettiva odierna è finalizzata ad approfondire la proficua produzione dell’artista, presente a pieno titolo nella storia dell’arte nazionale, muovendo dal figurativo fino alle soglie dell’astrazione.
20 opere selezionate dall’Archivio dell’Associazione Montarsolo raccontano i principali filoni del percorso artistico di Carlo Montarsolo, in particolare quelli legati alla musicalità del colore, tema fondante della rassegna. La mostra è una sintesi della vasta produzione delnoto artista italiano: dai temi del “mare” e delle “lave vesuviane” alle “immagini del creato”; dagli inchiostri degli anni cinquanta ai “segni e suoni” degli anni settanta fino ad arrivare al ciclo più recente degli “affreschi pompeiani”.
In occasione dell’inaugurazione della mostra, l’Associazione Montarsolo presenta Sounds of Color: a Tribute to the Art of Carlo and Paolo Montarsolo, reading teatrale dedicato ai fratelli Montarsolo. Nata da un’idea di Federico Romanelli Montarsolo, figlio dell’artista e presidente dell’Associazione, la performance scritta da Alessandra Valente sarà interpretata da Steve Siegelman ed intervallata da arie cantate da allievi del Merola Opera Program di San Francisco – dove Paolo Montarsolo ha insegnato diversi anni – e da video tratti dalle opere liriche di cui il celebre basso fu protagonista. L’evento fa seguito al successo italiano di Note di colore, l’arte dei fratelli Montarsolo – Teatro di Villa Torlonia di Roma, 2016.
Realizzata grazie al sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura e del Consolato d’Italia di San Francisco, la mostra-evento è promossa dall’Associazione Montarsolo in collaborazione con il Merola Opera Program e con il patrocinio congiunto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Sponsor della mostra-evento: Italia Cargo (Trasporti) e Tenuta di Tavignano.

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