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martedì 18 luglio 2017

Arte: dal 27 luglio al Complesso del Vittoriano – Ala Brasini la mostra EPOS. CHAO GE. La lirica della luce racconta il ricco percorso realizzato dal Maestro cinese Chao Ge


Nell'esposizione oltre 100 opere tra oli su tela, tempere e disegni descrivono luoghi e personaggi dell'Asia centrale e della Inner Mongolia
Roma, 18 luglio 2017 - Dal 27 luglio il Complesso del Vittoriano - Ala Brasini ospita la mostra EPOS. CHAO GE. La lirica della luce, esaustiva antologica dedicata all'artista cinese Chao Ge.
Promossa da Segni d'Arte e organizzata in collaborazione con Arthemisia Uniarts sotto l'egida dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, l'esposizione ha ottenuto il patrocinio di Roma Capitale, della Regione Lazio e dell'Ufficio Culturale dell'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese.
Nata da un desiderio del Maestro Chao Ge, Professore all'Accademia Centrale di Belle Arti  di Pechino, condiviso dall'artista Ma Lin, da Nicolina Bianchi, critico d'arte, editore e direttore responsabile di Segni d'Arte, e da Giancarlo Arientoli, antropologo e art director di Segni d'Arte, la mostra è curata da Claudio Strinati, noto storico dell'arte, e dalla stessa Nicolina Bianchi. 
La rassegna propone un percorso espositivo che testimonia la rilevanza nel panorama artistico contemporaneo di questo pittore, che racchiude in sé due anime: quella della tradizionale nativa Mongolia Interna, a cui è tuttora legato molto profondamente, e quella della moderna Pechino, la grande città in cui ha studiato, raggiunto i primi successi e dove tuttora continua a dipingere e ad insegnare.
In programma fino al 26 settembre EPOS. CHAO GE. La lirica della luce racconta attraverso circa 100 lavori, suddivisi in due sezioni (dipinti e disegni), realizzati dal 1987 a oggi, la straordinaria storia creativa dell'artista che evidenzia la maestria con la quale domina le tecniche pittoriche (olio, tempera, disegno su tela) attraverso le quali come ricorda Strinati, egli "si spinge molto avanti nella ricerca del colore, anzi più esattamente nella ricerca del bianco quale sintesi di tutti i colori".
Cultore appassionato del Rinascimento italiano, ritrattista meticoloso e notevole paesaggista, Chao Ge è l'espressione più piena della propria terra d'origine, quella "terra del cielo blu" così definita per la spettacolare luce che tutto vivifica.
Capace di andare a indagare l'invisibile oltre le apparenze, in particolar modo quando si sofferma sugli intensi ritratti umani dove accorpa alla fisicità delle persone quella delle cose, l'artista riversa continuamente sulla tela, con una nitidezza impressionante, le proprie emozioni e lo fa ogni volta che, novello Marco Polo, diventa osservatore e testimone attento dei complessi scenari asiatici.
"Qui sta il cuore del continente più vasto e fiero del nostro pianeta: è l'Asia Centrale, secondo la definizione che ne diede un attento studioso proveniente dall'arcipelago nipponico" - racconta il Maestro cinese -. "Questa porzione di continente, la cui matrice consiste in vaste lande selvagge, è divenuta un trasmettitore di vita per le civilizzazioni circostanti sulle quali ha infuso sempre nuovi dinamismi. Qui sono nate e cresciute le più antiche espressioni religiose dell'umanità e, a tutt'oggi, questa regione rappresenta l'antenato e la culla di tutte le religioni o, si potrebbe dire, il preannuncio delle civiltà limitrofe. Nel 1999, seguendo la mia immaginazione, ho inteso narrare e descrivere questa parte di continente...."
È tuttavia evidente che, nel momento in cui ritrae paesaggi e temi che riportano alle origini, la sua arte assume quasi la forma del poema epico, "quando poi - come scrive Claudio Strinati nella sua presentazione a catalogo - dietro a certi formidabili ritratti trapelano le stelle o le montagne, si sente chiaro quel sentimento di unione universale che rende i ritratti stessi una sorta di elegia dell'umano in sé". E questo senso di profonda umanità, per dirla ancora con le parole del curatore, "è forse il valore massimo conseguito da Chao Ge, un pittore che sa parlare sia al cuore sia alla mente, sommo tecnico e autentico poeta".
A proposito del titolo della rassegna Nicolina Bianchi scrive:"Epos, il titolo della mostra, che secondo il termine greco, è narrare la storia di un popolo, le sue gesta, il suo importante patrimonio spirituale, tramandandone così la memoria e la sua essenziale identità, è per Chao Ge un modo di impaginare ed evocare nel dipinto la storia delle sue origini, della sua Inner Mongolia, narrandola secondo una musicale poetica di luce."
Il catalogo della mostra è edito da Segni d'Arte.

TitoloEPOS. CHAO GE. La lirica della luce
Mostra personale dell'artista Chao Ge
SedeComplesso del Vittoriano – Ala Brasini
Roma, Via di San Pietro in Carcere s.n.c.
Date27 luglio - 26 settembre 2017
Orario: dal lunedì alla domenica 9.30 - 19.30
Ingresso libero

Note biografiche:
Chao Ge nasce nel gennaio del 1957 a Hohhot in Inner Mongolia, terra dai paesaggi sterminati, che da secoli affascina viaggiatori, avventurieri e conquistatori e che occupa un posto di primo piano nella vita e nella produzione dell'artista. Nel 1978 Chao Ge supera l'esame per frequentare l'Accademia Centrale di Pechino, sezione Pittura a olio, e quattro anni dopo il primo livello universitario nello stesso ateneo. Dal 1987 il Maestro insegna Pittura a Olio all'Accademia Centrale di Pechino. Dal 1989 a oggi è stato impegnato in diverse esposizioni tra cui quella itinerante negli Stati Uniti dal titolo Pittura Contemporanea Cinese e quelle di Mosca e San Pietroburgo dedicate ai pittori dell'Accademia Centrale di Pechino (1993). Nel 1997 prende parte alla mostra 100 anni di ritrattistica a olio in Cina svoltasi a Pechino e viene invitato alla Biennale di Venezia. Nello stesso anno viene selezionato come membro della giuria in A Centennial Exhibition dedicata alla pittura a olio della Cina come membro della giuria. Nel 1999 è presente alla Biennale Internazionale di Parigi. Negli anni 2000 e 2001 riceve una borsa per studiare presso l'ex Accademia Reale di Belle Arti di Madrid: è una nuova occasione per visitare l'Europa e per conoscere altri artisti. Da allora la sua attività espositiva rimane costante: Cina, Russia, Canada, America. Nel 2006, su invito del Governo italiano, è in mostra, presso la Sala Giubileo del Complesso del Vittoriano, con la personale La rinascita dei classici. Nel 2008 l'Accademia di Belle Arti Repin di Russia gli conferisce il titolo di Professore Onorario. Nel 2015 espone a Vienna, presso gli spazi espositivi della Kunstforum, nella mostra dal titolo Chao Ge. Moment und Ewigkeit, due anni dopo, nel gennaio 2017, è presente con l'esposizione La mia via sulle orme di Marco Polo all'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, a cura di Adriano Bimbi, Rodolfo Ceccotti e Gao Jun. Direttore degli Accademici dell'Accademia Centrale di Pechino dal 2008, il Maestro ha ricevuto diversi premi e prestigiosi riconoscimenti. Dal 1997 a oggi ha preso parte a molti documentari televisivi nazionali, oltre a essere stato oggetto di numerosi speciali condotti dalle reti cinesi.

Alcune note critiche:
Claudio Strinati: "(…) È la sua Mongolia che il maestro scruta e rappresenta e sono per lo più spazi che non hanno confine e di cui non si riesce a misurare l'immensità. Ma è l'immensità che il maestro vede e ci restituisce nella stesura dei suoi quadri. Chao Ge è mongolo e della cultura mongola ha sicuramente acquisito quel senso del nomadismo, dello spostamento continuo sulla superficie di questo mondo che è così profondamente sedimentato in quella cultura che nello stesso tempo esalta i valori della famiglia, degli affetti, della vita in comune. E, realmente, quei quadri dove non si può intuire la vastità degli spazi e soprattutto non se ne vede il limite, ci parlano di una meta inquieta ma non instabile, ansiosa forse ma non angosciata. È possibile raggiungere, per un individuo per un popolo intero, un contemperamento tra lo spirito nomade e quello stanziale? È possibile certamente e la storia è piena di esempi in tal senso, ma non c'è dubbio che tanta arte di Chao Ge è scaturita proprio da un tale stato d'animo. Stato d'animo che non è turbato ma anzi spinge al rasserenamento e alla quiete.
E quiete sono le sue opere anche se è chiaramente percepibile una sorta di nervosismo a fior di pelle che le anima e le porta verso di noi con un fascino unico e incomparabile.
(…) Chao Ge dalla tradizione occidentale classica ha assimilato sia l'idea rinascimentale sia quella barocca. È un naturalista in abito rinascimentale. È uomo di forte passione nella immobilità e serenità di un immaginario discepolo di Piero della Francesca. 
Ma questo non genera contraddizione, al contrario genera sintesi e perfezionamento di un ideale della forma che può essere amato e compreso da un capo all' altro del mondo, forse proprio perché questo difensore della classicità, questo virtuoso e solenne pittore è al di là della apparente immediatezza del nomade che sposta continuamente la sua attenzione su ciò su cui va a impattare, siano esse cose o persone (…)" 

Nicolina Bianchi: "(…) Epos, il titolo della mostra, che secondo il termine greco, è narrare la storia di un popolo, le sue gesta, il suo importante patrimonio spirituale, tramandandone così la memoria e la sua essenziale identità, è per Chao Ge un modo di impaginare ed evocare nel dipinto la storia delle sue origini, della sua Inner Mongolia, narrandola secondo una musicale poetica di luce. Musicale, perché molto spesso la sua pittura sembra seguire con i colori i meravigliosi ritmi della natura. 
Una pittura luminosa, dalla ricca tavolozza, moderna e vigorosa, come nelle rocce di Aobao, o nelle montagne di Abag Banner, a volte accompagnata da una nota di romantica malinconia come nel suo Poema d'autunno, o nelle linee verdi azzurre del fiume Kherlen o nel blu profondo e perlaceo dei cieli che segnano l'orizzonte. Una storia infinita di quell'Oriente dove si concentra forse più che in altre parti del mondo il mistero della vita, dell'uomo, della natura stessa. 
Un confine tra moderno e passato, tra momenti di grande spiritualità e cruda realtà, tra respiri profondi nelle sconfinate praterie della steppa, dove si tira il fiato a cavallo dei thaki, e dove pensose tristezze di familiari atmosfere di yurte e di lenti carri dipingono piccole ma importanti storie delle campagne mongole. Meraviglia di un mondo che accoglie e racconta la storia di secoli, dove la luce del sole riesce a cancellare anche i confini, e dipinge di rosso le rocce e i volti di persone che scrutano, nel gesto di mani a riparo della forte luce, l'infinito di paesi lontani. Una storia di intimi colloqui, narrata da Chao Ge con i "valori più alti di una pittura classica" ma con nuovi e innovativi approcci all'attualità, una creazione artistica - come lui stesso afferma - con la quale spera di contribuire a ridestare negli uomini il senso di rispetto delle cose, ma anche di marginare gli attuali smarrimenti e drammi spirituali".



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lunedì 17 luglio 2017

UFOFABRIK Contemporary Art Gallery: DOLOMITI RESIDENCY



UFOFABRIK Contemporary Art Gallery

 













 





 

DOLOMITI RESIDENCY 

MOENA - TRENTINO - ITALY
12-17 SEPTEMBER 2017



Scopo del progetto è riposarsi in montagna imparando qualcosa.

Dare ospitalità a collezionisti, curatori e artisti, per un breve periodo e di offrire loro alloggio, progetti e idee volte a sviluppare le loro ricerche artistiche, pratiche e teoriche.
La residenza è pensata come un luogo di incontro e un momento di riflessione, dove condividere idee ed esperienze.
Ai partecipanti dell'atelier viene proposto di lavorare a un progetto/idea che sarà sviluppata durante il periodo di residenza.

Benefit speciale, la partecipazione come espositore a una fiera di arte contemporanea con la Galleria.


Possibile presentare una proposta congiunta gallerista/artista/curatore.
Il periodo della residenza sarà tra il 12 e il 17 Settembre 2017.
Sarà selezionato un progetto tra le richieste ricevute.
Il programma della residenza è aperto a collezionisti, curatori e artisti.
Per candidarsi è richiesta una semplice lettera motivazionale.
Lingua ufficiale della residenza: Italiano
 
Iscrizioni aperte fino al 28 Luglio 2017.
Location: Moena (Trento) Dolomiti - Italia.
Lingua: Italiano/Inglese
 
Spese a carico del partecipante:
Viaggio,vitto, spese personali.
 
Costo delle residenza: 348 Euro
Appartamento con dotazione completa, adatto per 2/4 persone.
Free internet wifi.


Info:
Ph. +39 345 7583777


UFOFABRIK Contemporary Art gallery
Strada del Marchiò,6
Moena, TN 38035
Italy



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domenica 16 luglio 2017

"NOI": a Milano la mostra personale di Francesca Piovesan



CRAMUM | Ama Nutri Cresci

 

"NOI"

Mostra personale di Francesca Piovesan
Milano - Studio Museo Francesco Messina
 a cura di Sabino Maria Frassà


Dall'8 al 24 settembre ore 10:00 - 18:00 ingresso libero
Inaugurazione giovedì 7 settembre alle ore 18:00
Promotori: CRAMUM e Studio Museo Francesco Messina
In collaborazione con: Fondazione Cure Onlus e Comune di Milano
Media Partner: Ama Nutri Cresci

L'ALTRO (dettaglio)

specchio

In preghiera

specchi, legno, acciaio
Milano – Il Comune di Milano, CRAMUM e la Fondazione Cure Onlus presentano il 7 settembre alle ore 18:00, allo Studio Museo Francesco Messina, la mostra NOI di Francesca Piovesan, curata da Sabino Maria Frassà. La mostra è parte del progetto CRAMUM che valorizza i migliori giovani artisti in Italia. 
"NOI" indaga il rapporto tra il singolo e il mondo esterno, tra necessità e difficoltà di relazionarsi con "L'ALTRO" nel definire chi siamo "noi" e chi/cosa sono gli "altri". Non a caso "L'ALTRO" è anche il nome alla prima opera in mostra e del nuovo ciclo di opere specchianti: uno specchio in cui è impresso un incompiuto abbraccio "a vuoto". In quella che fu la Chiesa di San Sisto, oggi Studio Museo Francesco Messina, Francesca Piovesan presenta così un nuovo ciclo di opere, composte da specchi all'interno dei quali è impressa e sviluppata "fotograficamente" la sua immagine.

Con la mostra "NOI", che arriva a due anni dalla vittoria del Premio cramum, Francesca Piovesan mostra la sua crescita umana e artistica. Come spiega il curatore, Sabino Maria Frassà, "Francesca non ha più paura dell'altro: oggi riesce ad accettare e apprezzare come l'esistenza di ciascuno sia condizionata e condizionante quella degli altri. In tutte le opere di 'NOI' l'immagine dell'artista si sovrappone a quella dello spettatore, che non riesce più a riconoscersi allo specchio. L'artista non impone però la propria presenza e lascia che sia lo spettatore a decidere se specchiarsi o chiudere su se stessa l'opera, facendola diventare una scatola di legno nera. E' quindi lo spettatore a scegliere in ultima istanza se vedere il noi o continuare a vedere l'io e l'altro".

Francesca Piovesan è nata ad Aviano. Oggi lavora e vive tra Aviano e Venezia.
Dopo essersi diplomata in Restauro di Dipinti Murali allo UIA di Venezia, ottiene il diploma di secondo livello in Arti Visive, indirizzo Decorazione, all'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Nel 2015 vince il Premio CRAMUM. Dal 2008 partecipa a mostre internazionali in Italia e all'estero (Albania, Argentina, Croazia, Montenegro e Ungheria).

Francesca Piovesan, Ottocentoventisette, 2012 



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giovedì 13 luglio 2017

Urban REaction figure

Urban REaction figure


14 luglio – 16 luglio

Dal 14 luglio alle 18:00 al 16 luglio alle 19:30
MACRO TESTACCIO SPAZIO FACTORY
Spazio Giovani di Roma Capitale
Piazza Orazio Giustiniani, 4, 00153 Roma
L’Associazione Acronimo di Alessandro Reni e Silvia Dawid Bishay in collaborazione con Microspazio Architecture & Design Office sta organizzando l'evento URBAN reACTION FIGURE, una manifestazione dedicata all'arte contemporanea che si terrà nei giorni 14 15 e 16 luglio presso lo spazio Factory del MACRO di Testaccio e che avrà come filo conduttore il tema della “vita come opera d'arte”. Le tematiche scelte per questo evento sono volte a promuovere ed incentivare la partecipazione di un pubblico di giovani appassionati ad ogni genere di arte.
ll dispiegarsi della rete, la sua estensione capillare hanno prodotto un continuum comunicazionale da cui il luogo è rimasto escluso.
L'idea è quella di creare un happening nella Factory, facendovi prendere parte ad uno spaccato di vita quotidiana vissuta in modo straordinario, un'utopia in una realtà dove la norma è l'effetto speciale e il luogo quotidiano diviene oggetto di stupore.
L'ambiente è diviso in due grandi zone: la zona vasche e la zona atelier. La zona vasche rappresenterà la "strada" dove si intrecceranno opere di writing e performance di parkour, il tutto supportato da una mostra di lavori fotografici sulla cultura urbana. La zona atelier sarà dedicata all'esposizione di tele e sculture degli artisti partecipanti all'evento.

Gli artisti che prenderanno parte all'evento sono stati selezionati in base al loro background da writer:
Hitnes
Paolo Gojo Colasanti
BOL Pietro Maiozzi
COLLETTIVO Artedarubare Arttobestolen
(Marco Canz Cantarelli, Zeitwille, Emmexyz, Pino Boresta, Francesco Bancheri, Mr. Minimal, Daniele Tozzi Andrea Gandini)
Rocco Granata
MEYO
HOT BOYS
LuigiMario Orgh Sella e Gloria Nina Viggiani
Mattia Maudit
Stefano Bruni
Andrea Kiv
Nove Smirnoff
Marco Réa
Omino71
Flavio Solo
Diamond
Fabio Loop Geloso
Klevra De Rossi
Francesco Amorosino
Arcadio Krayon Pinto
Fabio Petani
Michele Ironmould Fasano
Gesta Future
K2m
Guerrilla SPAM
DesX
Rmogrl Ottantunoventi


Parteciperanno inoltre:
Moveway
-un'associazione sportiva volta a promuovere la disciplina del Parkour/ADD attraverso l'insegnamento e collaborazioni di tipo artistico.

Ostia Street Rockerz
-una crew in cui le diverse personalità, sono ciò che li caratterizza e che arricchisce il loro percorso. Ognuno dei componenti infatti oltre al breaking ha sviluppato altri interessi sia nell'ambito hip hop che non.

L'evento durerà tre giorni, da Venerdì 14 luglio a Domenica 16 Luglio.

• Il venerdì sarà dedicato all'arte figurativa. Si inizierà con il vernissage delle opere esposte e la presentazione degli artisti partecipanti all'evento; il tutto sarà accompagnato da un rinfresco offerto da Acronimo a tutti gli invitati. A seguire è previsto un dj set di Davide Borri in cui ripercorrerà la storia della musica che ha accompagnato l'arte urbana in Italia. Seguirà una performance musicale di 43factory.
• Il sabato sarà dedicato alla danza e al parkour. Nell'area adiacente all'ingresso sono previste alcune performance da parte dei più rinomati breaker di Roma e d'Italia; nel frattempo i traceur della MOVEWAY si esibiranno in una performance di parkour lungo un percorso allestito nella navata centrale della zona vasche. La sera è previsto un dj set di Federico Mancini dj/producer per l'etichetta EXIT 32 RECORDS ROMA/BROOKLYN; a seguire si esibiranno in una performance musicale dal vivo I Tremendi
• La domenica saranno presenti i traceur della MOVEWAY che continueranno ad esibirsi in una performance di parkour lungo un percorso allestito nella navata centrale della zona vasche.

venerdì 7 luglio 2017

Arriva in Italia la mostra-spettacolo "CHAGALL. Sogno di una notte d'estate" > APERTE LE PRENOTAZIONI > Museo della Permanente, Milano


Per la prima volta in Italia l'incredibile mostra-spettacolo

CHAGALL.
Sogno di una notte d'estate


dal 13 ottobre 2017 – 28 gennaio 2018

Museo della Permanente di Milano

 


Marc Chagall
, Gli amanti in verde, 1916-1917. Olio su tela, Nice, Musée national Marc Chagall. Photo © RMN-Grand Palais (musée Marc Chagall) / Gérard Blot. © Chagall®, by SIAE 2017
Marc Chagall, La passeggiata, 1917‐1918. Olio su tela, 169x163 cm. State Russian Museum, San Pietroburgo. © 2017. Foto Scala, Firenze. © Chagall®, by SIAE 2017
Marc Chagall, La lotta di Giacobbe e l'angelo, 1960-1966. Olio su tela, Nice, Musée national Marc Chagall. Photo © RMN-Grand Palais (musée Marc Chagall) / Adrien Didierjean. © Chagall®, by SIAE 2017


APERTE LE PRENOTAZIONI


Per la prima volta in Italia, l'incredibile mostra-spettacolo dedicata a Marc Chagall.
Una forma del tutto inedita di vivere l'arte, una grande emozione che mette insieme spettacolo, teatro, musica, tecnologia e arte.
Nulla a che vedere con quanto già visto in Italia nelle cosiddette "mostre immersive": una regia sapientemente costruita da Gianfranco Iannuzzi, Renato Gatto e Massimiliano Siccardi, capace di coinvolgere, travolgere ed emozionare i visitatori.

In Francia, unico posto dove è stato realizzato prima d'ora questo progetto, la mostra ha avuto oltre 580.000 visitatori, e non a caso.
CHAGALL. Sogno di una notte d'estate è una forma nuova di conoscenza dell'arte, forse quella che più le si addice perché le restituisce la funzione primaria che è quella di raccontare, stupire ed emozionare.

Con il Patrocinio del Comune di Milano, la mostra CHAGALL. Sogno di una notte d'estate è promossa dal Museo della Permanente di Milano ed è prodotta in Italia da Arthemisia con Sensorial Art Experience.
In Francia la mostra è stata prodotta da CultureEspaces e realizzata a Carrières de Lumière.
La regia è di Gianfranco Iannuzzi, Renato Gatto e Massimiliano Siccardi, la colonna sonora appositamente composta è di Luca Longobardi.

La mostra-spettacolo è un viaggio per tappe, quelle della creazione artistica di Marc Chagall e della sua vita.
Si snodano 12 macro sequenze: Vitebsk (piccolissimo villaggio russo in cui Chagall è nato), La vita, La poesia, I collages, La guerra, Le vetrate, L'Opéra Garnier, Daphnis e Chloé, I mosaici, Il circo, Le illustrazioni per fiabe, La Bibbia.

In questo nuovo modo di fruire l'opera il visitatore-spettatore sarà in grado di percepire l'enorme densità e la ricchezza espressiva del mondo onirico di Chagall.
Perché l'opera è tutta attorno, a 360 gradi, mentre il racconto e la musica procedono, parte integrante dell'opera stessa, in una nuova, emozionante conoscenza dell'arte. Forse quella che molti artisti hanno sognato e che ha come fine ultimo non solo la meraviglia e la capacità di stupire ed emozionare, ma quella di raccontare coinvolgendo l'immaginazione e i sensi dello spettatore, che diviene attore e protagonista del sogno che sta vivendo.


INFO  E PRENOTAZIONI
T. +39 02 89 29 711


ORARI
Tutti i giorni 9.30 – 19.30
(La biglietteria chiude un'ora prima)


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