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venerdì 6 febbraio 2015

Mostra d'arte contemporanea nel web: DOMENICO CORNACCHIONE PAESAGGI URBANI IN EVOLUZIONE - SPAZIO VIRTUALE. Dal 4 marzo al 5 aprile 2015

Fare arte nel web è possibile, e non rappresenta nemmeno una novità assoluta. 

Uscire dai consolidati circuiti dell'arte contemporanea è, forse, un dovere per gli artisti d'oggi. Trovare nuove forme di diffusione artistica è un gesto d'avanguardia. 

Già dai primi anni '90 l'arte si è insinuata nel nuovo spazio virtuale tentando di sfruttarne l'evidente potenziale globale di condivisione, nonostante questo, però, resta spesso un prodotto di nicchia, difficile (o impossibile) da commercializzare e quindi di poco interesse. 

Domenico Cornacchione, artista attivo soprattutto in scultura, abbandona per un attimo le sue "Azioni Scultoree" per dedicarsi al progetto "Paesaggi Urbani in Evoluzione", una serie di lavori che vanno dalla fotografia alla pittura, dalla scultura alla video arte passando per l'arte digitale. 

Paesaggi Urbani in Evoluzione, presentato in anteprima nel maggio 2014, diventa ora una "mostra digitale" dal titolo "Paesaggi Urbani in Evoluzione - spazio virtuale" fruibile solo attraverso la rete, una mostra dal chiaro sapore ambientalista e che, grazie alla simultaneità della fruizione globale, vuole stimolare una discussione attiva con il pubblico che qui diventa utente. 

Cornacchione cerca un pubblico/cittadino attivo, critico, vuole rompere il tradizionale silenzio delle sale museali e intraprendere una discussione altrettanto silenziosa nei toni, ma vivace e costruttiva nei termini e nei contenuti, mirata a stimolare la presa di coscienza individuale sulla tutela dell'ambiente. Parlare di ambiente è, per Cornacchione, un dovere; la presa di responsabilità individuale è un obbligo.
 
Una continua rincorsa dentro una metropoli in costante espansione su un territorio ridotto a una griglia quadrettata e senza identità, questo è il progetto "Paesaggi Urbani in Evoluzione". 

Una mostra on line, curata dall'artista stesso, che comprende una serie di immagini digitali, pubblicate sul sito dell'artista www.domenicocornacchione.it e su altri siti e blog, tra cui Associazioni Ambientaliste, enti pubblici, musei e gallerie (l'elenco completo dei siti sarà fornito in seguito). Siti e blog che diventano, per un mese, spazio espositivo.

Perno della mostra è l'opera video realizzate da Cornacchione e pubblicata su YouTube e su Vimeo. Un video a disposizione di tutti, a patto che sia trasmesso solo in modalità on line e mai scaricato, un video prodotto direttamente per il web, e pensato appositamente per essere esposto in questa mostra senza un luogo fisico preciso, ma contemporaneamente in tutto il mondo. 

Cornacchione ci fa vedere le nostre città da una prospettiva insolita, di solito dall'alto. Ci tira fuori dal paesaggio urbano e ci costringe a guardarlo in maniera asettica, non siamo più in grado di esprimere un giudizio su quello che stiamo guardando, non riusciamo a capire perché la vista di un territorio ridotto a una griglia da riempire con nuovi palazzi non ci disturba come dovrebbe, anzi, ci incuriosisce, ci appare naturale, come se la fine di quel territorio non potrebbe essere che quella. 

Siamo addirittura contenti se riusciamo a riconoscere la città rappresentata, e ci pare di aver avuto un'attenzione particolare se nell'immagine che abbiamo di fronte ci appare il nostro quartiere. La nostra reazione è identica, non importa se nell'immagine di fronte a noi vediamo un centro storico con le sue chiese e monumenti o una spoglia periferia mal disegnata (o non disegnata affatto). 
Cornacchione ci mette in chiaro la nostra rassegnazione all'evoluzione, che sia essa positiva o negativa.


giovedì 5 febbraio 2015

TOPOPHILIAS :: Kreuzberg Pavillon, Berlin :: 14.02.2015 :: 8pm


OPENING 14.02.2015, 8pm 
TOPOPHILIAS
REBECCA AGNES - STEFANIA MIGLIORATI - IVANA SPINELLI
L'artista è un radicante, un rizoma, ripensando alla definizione deluziana-guattariana del termine nel capitolo omonimo di Mille Piani. Un rizoma è una radice, ma di un particolare tipo. Una radice che non vive di vita propria ma come protuberanza che si sviluppa da un'altra. La sua principale funzione è quella di riserva di sostanze che permettono la vita della radice a cui è attaccato. Potremmo definirla una radice-relazionale.

Un'illuminante pensatore del nostro tempo, Éduardn Glissant, difensore della diversità e dell'unicità che tutti ci distingue scrive:

Non è per il fatto di essere aperte che le identitàrelazione non sono radicate. Ma la radice non è più un perno, an chouk, non uccide più quello che trova intorno a sé, corre (…) a incontrare altre radici con le quali condivide il succo della terra. Così come sono esistiti gli Stati-nazione, ci saranno nazionirelazioni. Come ci sono state frontiere che separano e distinguono, ci saranno frontiere che distinguono e collegano, e che non distingueranno se non per collegare.

Il lavoro di Stefania Migliorati, Geografie domestiche, parte da quest'idea di radice che vive proprio della relazione con l'altro. Una serie di fotografie lavorate a computer e stampate su carta d'acquerello ritraggono una serie di piante regalate all'artista da vari visitatori che passarono per il suo appartamento di Berlino: ad ogni pianta corrisponde nella fotografia il nome di colui che la regalò, il nome biologico della pianta, il suo paese di provenienza. 

Le piante nell'immaginario dell'artista registrazione delle persone che passarono per la sua casa e le fecero questo regalo. Sono tracce di identità, metamorfosi di un passaggio. Il lavoro dell'artista si fa metafora di una botanica classificazione spaziale e relazionale, un catalogo degli incontri, dei passaggi, fermati in questi disegni, come testimonianze delle persone che passando per la casa dell'artista diedero inizio a quel legame relazionale che la pianta testimonia.

La "stanza superflua" presente nel vecchio appartamento di Mitte, permise all'artista di ospitare molte persone per periodi più o meno lunghi. L'artista chiedeva a ogni visitatore di lasciare nel Libro degli Ospiti un disegno, un pensiero, un ricordo legato alla permanenza nella sua casa. 


Il libro si fa dunque memoria di uno spazio e della condivisione quotidiana tra l'artista e gli ospiti che vi passarono tra il giugno 2008 e il marzo 2013, quando si è trasferita in un'altra casa in un diverso quartiere perchè nel palazzo dove si trovava sono cominciate opere di ristrutturazione; L'opera è un documento di tracce, condivisioni che l'artista rivive nel gesto del ricamo: disegni e parole scritte vengono ricamati a mano dall'artista, a filo d'erba, e riportati su stoffa. 

Rebecca Agnes si riappropria in questo modo dei loro gesti; ripercorre la presenza dell'altro, non solo con il ricordo, ma attraverso la più diretta gestualità mnemonica.

Ivana Spinelli comincia qualche anno fa ad osservare e disegnare le cellule delle radici, scoprendo poi (attraverso la neurobiologia vegetale) che quel micro-mondo complesso è un sistema pienamente intelligente che entra in relazione e comunicazione tra il suo interno e il mondo esterno. 


Rileggendolo in scala macroscopica, il lavoro dell'artista si fa metaforica lettura dell'umana tendenza alla relazione e al contatto con l'altro, come le cellule, che contaminandosi tra loro danno vita a nuove forme particellari.  

Cannot see all è il titolo dell'opera un'installazione composta da un disegno eseguito a matita e inchiostro di china, ed elementi scultorei che continuano il disegno nello spazio. Movimenti minimi di fusione e separazione. Incontri vitali. Non completamente visibili (dunque non completamente disegnati). È di questi dettagli minimi che si compongono i nostri rapporti e le nostre relazioni. 

Di questi dettagli sfuggenti e non del tutto decifrabili, si formano le nostre infinite interconnessioni, con altri esseri umani e con tutto il non-umano (natura, luoghi, oggetti..). L'artista prova a cercare nelle cellule delle radici questo tutto relazionale di cui si compongono le nostre esistenze, ma sa di non poter vedere tutto; il contatto è invisibile agli occhi.

L'altro vive in noi e noi viviamo nell'altro. L'artista, al quale la relazione con l'altro è implicita, vive di questi contatti, di questi gesti scambiati, ripetuti, condivisi. Vive sul confine, tra sé e l'altro, fedele alla sua unicità, e aperto alla relazione che ogni rizomatica radice richiede per rimanere in vita.


                                                           Arianna Miotto

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*Patrick Chamoiseau, Édouard Glissant, Quando i muri cadono, Edizioni Nottetempo, Roma, 2008

Mostra HESTIA. La dimora, cinque artiste e una divinità - dal 21 marzo presso ABC, Bologna


 

presenta

 

 

HESTIA

 

La dimora, cinque artiste e una divinità

 

«Αφ' Εστίας άρχεσθαι» significa "iniziare con Hestia",

 cioè iniziare bene, dal punto giusto, una cosa

 

 

 

 

ABC – Bologna

Via Alessandrini, 11

 

21 marzo – 15 maggio 2015

 

 

Apre sabato 21 marzo, alle ore 18, presso la sede di ABC in centro a Bologna, la mostra hestia. La dimora, cinque artiste e una divinità, una collettiva tutta al femminile curata da Maura Pozzati, e fortemente voluta da ABC, da sempre capace di spaziare nei generi più distanti con accuratezza e precisione.

 

Cinque artiste si sono date appuntamento in una dimora bolognese recentemente diventata spazio espositivo, per esplorare con linguaggi diversi l'universo della "casa": la casa come spazio architettonico, ma anche come dimensione intima in cui si conservano oggetti e ricordi. La casa, la "dimora", è uno spazio circoscritto ma così universale e centrale per lo sviluppo dell'essere fin dall'antichità, da avere una divinità a sua protezione: hestia.

 

Come guidate dallo spirito della divinità, Paola Angelini, Valentina D'Accardi, Marina Gasparini, Sabrina Muzi e Anna Rossi, artiste che si sono distinte nel panorama dell'arte contemporanea attuale, porteranno in mostra ad ABC una suggestiva lettura di questo luogo.

 

Nella mitologia greca Hestia è la divinità votata alla protezione della dimora, della casa e del focolare; è una dea minore, tra le meno conosciute, che viene però tenuta in grande onore, e nei sacrifici consumati nell'ambiente domestico, viene invocata e riceve la prima offerta.

Gesti e attitudini che attingono a un universo storicamente femminile si intingono invece di una valenza universale e sociale poiché esplicitano come «Le piccole cose domestiche e i gesti quotidiani che compiamo in casa sono gli aspetti umani comuni a tutti e sono probabilmente anche assai importanti per sviluppare il ragionamento morale e formulare la nozione di bene comune.»

Nel percorso espositivo, la casa non sarà rappresentata solo dal punto di vista architettonico, ma anche nella sua dimensione temporale che ben riesce a comunicare il trittico di nature morte di Paola Angelini. Uno Studio di Luce, realizzato dall'artista durante un soggiorno in Norvegia, paese in cui i fiori e gli oggetti sono i metronomi di una scansione temporale interiore: «gli stessi fiori appaiono ripiegarsi su se stessi e gli oggetti tremare e cadere. Per Paola Angelini il tempo diventa davvero "visivo"».

 

L'interpretazione di Valentina D'Accardi conduce all'identificazione del tema della dimora con la donna e con la stessa Hestia. Fotografie in bianco e nero ritraggono una donna bella, casta e pura, perché lontana dal mondo delle guerre e delle passioni, che sta a protezione della casa perché è fisicamente dentro di essa, alla finestra. «[…] la finestra è una soglia merlettata e bianca, una "grata" attraverso cui parlare sottovoce, una pellicola tra il dentro e il fuori […]».

 

Marina Gasparini interpreta la dimora con un'installazione in scala 1:1 che riproduce una cucina da cui poi si intravedono altre stanze e spazi. Walking words on four walls è ingombrante ma leggera e in essa la dimora è racchiusa nel filo rosso che "cuce" insieme i suoi lavori, fatti di oggetti domestici e di parole rubate ad attimi di poesia fatte con un filo rosso che cuciono spazi abitativi che si possono percorrere, guardare, toccare ed esplorare entrandoci: «Un incantesimo […] per entrare in una dimensione metafisica, dove l'orologio non esiste più e dove i gesti ripetutamente eseguiti ordinano la nostra vita».

Le opere di Sabrina Muzi cercano invece nell'armonia con la natura lo spirito di quel focolare che originariamente era fissato nel suolo, «l'ombelico attorno al quale la casa si radica nella terra, la terra intera, che diventa casa di tutti gi uomini». Nello spazio della dimora l'artista ha creato un campo energetico-rituale che ricorda i riti dello sciamanesimo siberiano, in una serie di immagini con cui si tenta di ristabilire il patto con la natura: sull'immagine in bianco e nero dell'artista germogliano semi e piante, radici e tuberi che diventano ornamenti e abbellimenti, come nelle maschere antiche:  «metafisicamente ogni volto è per sempre, purché sia un volto vero ed esprima un daimon», titolo delle opere.

Anna Rossi presenta "gli umori della famiglia R.", lavoro inedito concepito per questa mostra che trasforma la stanza in un ricordo comune, legato all'infanzia, alle parole e ai gesti quotidiani delle madri. Una stanza tappezzata di fazzoletti di ogni colore e fattezza, una sorta di protezione di sé e di volontà di restituire a quella frase: "Hai preso il fazzoletto?" tutta la dolcezza del gesto materno, la cura verso il bene più grande, come se davvero il fazzoletto potesse allontanare ogni dolore.

 

Maura Pozzati

Nasce a Bologna dove nel 1993 si laurea in Storia dell'Arte Contemporanea, Facoltà di Lettere e Filosofia, con Pier Giovanni Castagnoli e Renato Barilli; è stata curatrice del Dipartimento Didattico della Galleria d'Arte Moderna di Bologna, ha insegnato presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara e insegna Storia e metodologia della critica d'arte presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Tra le numerose mostre curate per spazi pubblici e gallerie le ultime sono state Bruno Pinto "Carte", Palazzo Ducale, Pavullo sul Frignano (2012) Christian Jankowski "Magic Numbers", Fondazione del Monte, Bologna (2013), Flavio Favelli, "La vetrina dell'ostensione VI", Oratorio San Filippo Neri, Bologna (2014. Collabora dal 2001 con il Corriere di Bologna e da gennaio 2013 è membro del Consiglio d'Amministrazione della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con delega alle attività culturali.

 

Paola Angelini

Nasce a San Benedetto Del Tronto nel 1983. Nel 2008 si diploma in Pittura presso l'Accademia di belle Arti di Firenze. Nel 2011 frequenta il laboratorio di Arti Visive presso l'università IUAV di Venezia, con Bjarne Melgaard, e lo stesso anno espone all'interno del padiglione Norvegese alla 54° Biennale di Venezia, nella mostra dal titolo "Baton Sinister" curata dallo stesso Bjarne Melgaard. Nel 2012 inaugura la sua prima mostra personale ad Oslo nella Galleria Rod Bianco. Ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il Premio Level 0 - ArtVerona 2014, artista selezionato da Cristiana Collu, per Museo MART, Rovereto (Italy). Nel 2014 è stata in residenza per tre mesi presso Nordic Artists Centre Dale (NKD, Norvegia), da cui è nata la sua ultima mostra personale dal titolo "Regio" (Galleria Massimodeluca, Mestre). Da Febbraio 2014 per un anno è stata in residenza presso La Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia. Vive e lavora a Venezia.

 

Valentina D'Accardi

Nasce nel 1985, e vive e lavora a Bologna.Diplomata con un Triennio in Comunicazione e Didattica dell'Arte, si specializza in Pittura. Nel 2010 viene scelta da Roberto Daolio come rappresentante dell'A.B.A di Bologna per una mostra personale allestita all'interno del padiglione italiano di MULHOSE 010 (Mulhouse, Francia), evento correlato ad ArtBasel.Nel 2014, come collaboratrice di Giovanna Caimmi, Docente del corso di Metodologia Progettuale per la Comunicazione Visiva presso l'ABA di Bologna, viene chiamata come Visiting Professor presso l'Università di Lisbona per un workshop agli studenti di Disegno della Facoltà di Belle Arti, nell'ambito del Progetto Erasmus.

 

Marina Gasparini

Nasce a Gabicce Mare (Pesaro Urbino). Dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti di Ravenna, ha iniziato la sua attività artistica negli anni '80 a Bologna. A partire da metà degli anni '90 ha adottato l'uso della tecnologia nel suo percorso artistico e dal 2000, ha preso parte a progetti  on –line  e rassegne di net-art: Officina bit,  workshop a cura di U. Cavenago e M.Turner c/O Viafarini, Milano 2000, Polilab 2000  made in Neapolis, a cura di Gabriele Perretta, Cafe 9, network europeo a cura di Pierluigi Capucci, Bologna 2001; 5 sensi a cura di Edoardo Di Mauro, Torino, 2000 ; Fresko Y2k a cura di P.Capucci Bologna. Dal 2001, l'uso di materiali tessili è un elemento costante in tutta la sua produzione e nella realizzazione di alcuni workhops: Atlante di classe, presso l'Archivio del Libro d'Artista per Bambini alla Biblioteca Comunale di Merano, 2008, Mappe cucite, a Festivaletteratura Mantova 2009, Mapping Salamanca all'Universidad de Salamanca (2010) Archiscapes Oulun Taidemuseo Oulu, (Finland) 20012, String potrait of Galesburg, presso Midwest Studios, Galesburg, Illinois, Alfabetlanti Universidade de Lisboa, 2015.Dal 1996 ha insegnato presso le Accademie di Belle Arti di Ravenna, Venezia e Bologna.

 

Anna Rossi

Nata a Gorgonzola (MI) si è diplomata in pittura all'Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano. Vive a Bologna dove affianca all'esperienza artistica quella dell'allestimento museale. Tra le mostre collettive recenti si segnala – 2013 Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell'arte italiana contemporanea, da un'idea di U. Zanetti, MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna / Bebo, Casabianca, Zola Predosa (Bo) – 2014 Cuore di Pietra. Un progetto di Public Art a Pianoro, Pianoro (Bo) e la mostra personale Eden, Spazio9, Bologna

 

Sabrina Muzi

Vive e lavora a Bologna. Nel 2007 è invitata al programma internazionale di residenza "IASK-Changdong Art Studio" del Museo d'Arte Contemporanea di Seoul, nel 2010 a trascorrere tre mesi al "943 Studio Residency Program" a Kunming in Cina, nel 2012 è una delle vincitrici del Premio Terna, nel 2013 ottiene la Fellowship Taipei Art Residency.

Tra le sue recenti partecipazioni: "ArtSite", Castello di Buronzo, Vercelli, "Ceremony" Cross Gallery, Treasure Hill Artist Village, Taipei; "personale/Mutaforma" Galleria Dislocata, Vignola; "Apulia Land Art Festival", Specchia, Salento; "Video Play Celebration" L'Avana, Cuba; "Pratica Naturale, Fondazione Sensus, Firenze. Artista selezionata per far parte dell'archivio ItalianArea del DOCVA, presente in Lab Yit – Italian Contemporary Art Platform in China e nell'archivio CareOf di Milano. I suoi video sono distribuiti da VisualContainer, Milano.

 

 

informazioni utili

 

Titolo Mostra: HESTIA. La dimora, cinque artiste e una divinità.

 

A cura di: Maura Pozzati

 

Conferenza stampa e preview: Venerdì 20 marzo ore 13

 

Data inaugurazione: Sabato 21 marzo 2015, ore 18 su invito

 

Sede espositiva: ABC, Via Alessandrini 11 – Bologna

 

Periodo di apertura al pubblico: 21 marzo / 15 maggio 2015

 

Orario di apertura: dal martedì al sabato - dalle 17.30 alle 19.30 / Domenica e lunedì chiuso

 

Ingresso: gratuito per i soci

Euro 3 per il pubblico

 

Contatti per il pubblico:

abc.bo@libero.it  Tel: 320 918 83 04

 

Link utili Sito web: www.abcbo.it/abc; Facebook: Abc.bo

www.valentinadaccardi.it

www.sabrinamuzi.it

marinagasparini.myblog.it

 

Promotore:

 

 

Con il Patrocinio di:

 

 

Agenzia di Comunicazione e ufficio stampa

 

Mostra "San Valentino | L'Arte e l'Amore"




​​​​​

Gianfranco e Francesco Ciaffi
sono lieti di invitarVi alla mostra


San Valentino
l'Arte e l'Amore

Dipinti di

Enrico Benaglia | Angelo Colagrossi | Roberta Correnti | Marta Czok | Mario Ferrante 
Ivan Jakhnagiev | Andrea Marcoccia | Piero Mascetti | Maurizio Massi | Mauro Molle
 Ernesto Piccolo | Cynthia Segato | Mariarosaria Stigliano



​​​​​​Mariarosaria Stigliano, Erano fuori sulla scogliera, tecnica mista su tela cm 30x40

Inaugurazione sabato 14 febbraio 2015 ore 17


Edarcom Europa Galleria d'Arte Contemporanea
Via Macedonia, 12/16 – 00179 Roma
tel. 06 7802620 – www.edarcom.it

La mostra sarà visibile fino al 21 febbraio 2015 da lunedì a sabato 
dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 15,30 alle 19,30

Avviso per i futuri sposi!
Da oggi potete organizzare 
la Vostra LISTA DI NOZZE
presso la nostra galleria d'arte.



Edarcom Europa
Galleria d'Arte Contemporanea
Via Macedonia, 12/16
00179 Roma
tel. 06.7802620
www.edarcom.it

Axo Light partner della mostra "WITHIN LIGHT / INSIDE GLASS"

Venezia, Palazzo Loredan dall'8 febbraio al 19 aprile 2015

 

 

In occasione dell'Anno Internazionale della Luce, proclamato dall'UNESCO per il 2015, Axo Light si presenta come partner della mostra "Within Light / Inside Glass".

La prima tappa è Venezia, Palazzo Loredan, dall'8 febbraio al 19 aprile, in collaborazione con l'Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti. La mostra verrà poi proposta a Lisbona dal 7 settembre al 31 dicembre.

 

Luce come contrapposizione al buio e fonte di conoscenza. Vetro come materia affine alla luce, che può modellarla con riflessioni e rifrazioni. Un mezzo che mette in comunicazione il visibile e l'invisibile, esaltando la luce ed elevandola ad arte. Promossa da Vicarte e curata da Rosa Barovier Mentasti e Francesca Giubilei, la mostra espone i lavori di 15 artisti internazionali che esplorano le reciproche influenze tra luce e vetro.

Usando molteplici tipi e tecnologie di luce e vetro e diverse arti applicate, gli artisti Teresa Almeida, Mika Aoki, Enrico Tommaso De Paris, Armanda Duarte, Veronica Green, Alan Jaras, Anna-Lea Kopperi, Richard Meitner, Éric Michel, Diogo Navarro, Fernando Quintas, Silvano Rubino, Elisabeth Scherffig, Cesare Toffolo e Robert Wiley animeranno gli spazi della sede dell'Istituto Veneto con interessanti sperimentazioni.

 

A latere della mostra è nata anche la collaborazione tra Axo Light, Vicarte e l'artista Richard Meitner. Arte e design uniscono le forze in un progetto speciale per il quale l'artista svilupperà una serie di prototipi di lampade che uniscano tecnologie e processi legati al Disegno industriale di Axo Light e l'esperienza e la ricerca di Vicarte nell'uso e lavorazione del vetro. La mostra presenterà i primi passi di questa collaborazione. Arte e design, come spesso accade si cercano, e come per incanto sovente si incontrano in uno spazio magico che Axo Light vuole costruire e sviluppare.

 

Vicarte (Lisbona) è l'unità di ricerca sul vetro e la ceramica applicata alle arti realizzata in partnership tra la Facoltà di Scienze Tecnologiche e quella di Belle Arti dell'Università di Lisbona. La ricerca presso Vicarte collega il presente con il passato, lo sviluppo di nuove possibilità per il vetro, la ceramica e l'arte contemporanea. Qui si approfondiscono le pratiche tradizionali di produzione e lavorazione del vetro, così come i nuovi approcci teorici e pratici per l'applicazione dello studio dei materiali alla produzione artistica.

 

L'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti (Venezia) è un'Accademia che ha come finalità l'incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti; promuove e realizza progetti di ricerca scientifica anche collaborando con altre Accademie, Università, Scuole di studi superiori e Centri di ricerca, a livello sia nazionale sia internazionale.

 

Axo Light: nata nel 1996 nell'entroterra veneziano, l'azienda è partita dalla tradizione locale del vetro soffiato per poi esplorare l'utilizzo di numerosi materiali quali il bamboo, il cristallo, il tessuto, la ceramica, il metallo, la fusione di alluminio e l'ABS ad iniezione. Grazie alla collaborazione con importanti designer, ha creato tre linee con le quali Axo Light è in grado di offrire soluzioni a 360°: la linea decorativa Axo Light, la linea per il contract Lightecture e Mind-led, la collezione tecnico-emozionale pensata per i clienti legati al settore tecnico.

 

martedì 3 febbraio 2015

Nuove attività didattiche GRATUITE per bambini e famiglie > mostra "Giorgio de Chirico e l'oggetto misterioso" > Reggia di Monza, Serrone della Villa Reale



Giorgio de Chirico
e l'oggetto misterioso
Fino al 15 marzo 2015
Reggia di Monza, Serrone della Villa Reale

Nuove attività didattiche gratuite per famiglie e bambini alla scoperta di Giorgio de Chirico!

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Proseguono con successo, fino al 15 marzo 2015, le attività didattiche gratuite rivolte a tutte le famiglie con bambini dai 5 agli 11 anni alla scoperta della mostra "Giorgio de Chirico e l'oggetto misterioso" in corso al Serrone della Villa Reale di Monza.

Un'ottima occasione per trascorrere insieme una giornata all'insegna dell'arte e per consentire anche ai più piccoli di scoprire e comprendere l'arte del Maestro metafisico attraverso attività creative e stimolanti.  L'appuntamento è ogni domenica alle ore 15.00 al Serrone della Villa Reale. Dopo una visita guidata gioco in mostra, bambini e genitori potranno partecipare ai seguenti laboratori didattici:

Penso metafisico
Qualche volta può capitare che certi oggetti nascondano una storia, una vita misteriosa; raccontiamo attraverso immagini e colori le suggestioni che gli oggetti ci rivelano e scopriamo insieme le opere metafiche di Giorgio de Chirico (08/02; 01/03 alle ore 15.00).

Soggettiva-mente metafisici
Gli oggetti suggeriscono pensieri, sensazioni, suggestioni; con fantasia e colori assembliamoli insieme, utilizzando le loro caratteristiche evocative, per raccontare la nostra interiorità metafisica proprio come faceva Giorgio de Chirico (15/02; 08/03 alle ore 15.00)

Storie metafisiche
Spesso crediamo inanimati gli oggetti che ci circondano, eppure essi vivono una vita misteriosa; usando la fantasia utilizziamo colori e strumenti per dare un volto alle cose e raccontare la loro storia. Creiamo storie metafisiche e scopriamo insieme l'arte di Giorgio de Chirico (22/02; 15/03 alle ore 15.00)

Inoltre, a partire dal 9 febbraio 2015, ogni giovedì alle ore 17.00, i piccoli visitatori potranno partecipare a Il mistero dei silenziosi oggetti parlanti: una speciale visita guidata gioco alla scoperta delle opere e degli oggetti misteriosi di Giorgio de Chirico.

Tutte le attività didattiche sono gratuite, si accede con il biglietto d'ingresso alla mostra (gratuito fino ai 6 anni, 5,00 euro per i bambini dai 6 agli 11 anni e 7,00 euro per gli adulti accompagnatori).
La prenotazione è obbligatoria tramite e-mail all'indirizzo info@dechiricomonza.com oppure telefonicamente ai seguenti numeri: 039.2312185 / 02 36638600.  

Tutti i bambini più "smart" potranno scoprire le opere di Giorgio de Chirico anche attraverso un percorso didattico e stimolante sviluppato grazie ad un'App interattiva.
Giochi, indovinelli e suoni accompagneranno i piccoli visitatori lungo le sale della mostra alla ricerca degli oggetti misteriosi raffigurati nelle opere di Giorgio de Chirico. L'app è disponibile in modalità gratuita e può essere utilizzata sui dispositivi mobili forniti dalla biglietteria della mostra oppure sul proprio smartphone o tablet. 

L'utilizzo dell'App è molto semplice e intuitivo. Inquadrando con un dispositivo mobile alcuni dettagli delle opere disposte lungo il percorso espositivo, partirà una vera e propria caccia al tesoro che condurrà i bambini alla scoperta di alcuni "giochi e giocattoli" presenti nei dipinti di Giorgio de Chirico. Al piccolo visitatore saranno fornite tutte le indicazioni utili per proseguire la sua ricerca e una serie di schede di approfondimento permetterà al bambino di comprendere l'artista e le sue opere in maniera attiva. Una volta terminata la caccia in mostra, il bambino potrà continuare il percorso a casa con altre attività creative scaricando un activity book dal sito web della mostra.
L'iniziativa è promossa e resa possibile grazie al contributo del Bice Bugatti Club, associazione culturale di Nova Milanese che organizza eventi di carattere nazionale e internazionale, sempre alla ricerca di nuove e stimolanti collaborazioni.  L'app è stata realizzata da Metropolink e Around New Media, società che da oltre vent'anni lavorano nel mondo dell'informatica e della comunicazione applicata alla grande industria, in collaborazione con ViDi, società che produce e organizza grandi mostre d'arte e Stonex, partner tecnico dell'evento. I contenuti, le attività didattiche e l'activity book sono stati ideati e redatti da Artkids, arte a misura di bambino, una realtà specializzata nello sviluppo di progetti editoriali e didattici nel campo dell'arte dedicati ai bambini. 

La mostra
Dopo uno straordinario lavoro di restauro, le splendide sale della Reggia di Monza sono pronte ad accogliere un ricco programma di attività culturali. Ad inaugurare la stagione delle grandi mostre sarà "Giorgio de Chirico e l'oggetto misterioso" ospitata nel Serrone della Villa Reale dal 27 settembre 2014 fino al 1 febbraio 2015.
La mostra, promossa dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza in collaborazione con il Comune di Monza, è ideata, prodotta e organizzata da ViDi in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.

L'esposizione, a cura di Victoria Noel-Johnson con la collaborazione di Simona Bartolena, presenta oltre trenta opere della collezione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico dagli anni Quaranta fino alla metà degli anni Settanta, con l'obiettivo di illustrare il ruolo che l'oggetto misterioso gioca nella produzione artistica del Maestro.

Il percorso della mostra è iconografico, per meglio approfondire il rapporto del pittore con alcune tematiche della sua ricerca, in particolare con la presenza ricorrente di alcuni oggetti.  
Il microcosmo artistico di Giorgio de Chirico, fatto di visioni, fantasie e ricordi, ci offre un punto di vista inconsueto su oggetti comuni e molto famigliari che pensiamo di conoscere, ma che all'interno dell'opera assumono un significato diverso nel momento in cui vengono combinati tra loro in modo inaspettato o illogico. Il pubblico potrà immergersi nei mondi metafisici del Maestro attraverso straordinarie tele come "Interno metafisico con pere", "Sole sul cavalletto", "La meditazione di Mercurio", "Il poeta e il pittore" e molti altri.

Lungo il percorso espositivo le opere sono accompagnate da video e racconti suggestivi per un'immersione completa nella vita e nell'opera di Giorgio de Chirico. Attraverso i suoi ricordi, le sue fantasie e le sue visioni il pubblico avrà la possibilità di scoprire la straordinaria personalità artistica e umana del Grande Metafisico che ritroviamo in tutti i suoi lavori e che ha avuto un ruolo fondamentale nello scenario artistico internazionale del Novecento.
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Titolo
Giorgio de Chirico e l'oggetto misterioso

Date
27 settembre 2014 – 15 marzo 2015

Sede
Reggia di Monza, Serrone della Villa Reale 
Viale Brianza, 2 - 20090 Monza

Orari
Dal lunedì al giovedì: 10.00-13.00 / 14.00-19.00
Venerdì: 10.00-13.00 / 14.00-22.30
Sabato e domenica 10.00-20.00

Biglietti
Intero: 10,00 euro
Ridotto: 8,00 euro 
Scuole: 5,00 euro
Tariffa famiglia: 7,00 euro a persona (1 o più adulti con almeno un bambino sopra i 6 anni)

Prevendita biglietti

Informazioni
Tel. 039.2312185 / 02 36638600 
Info e prenotazioni scuole e gruppi
Tel. 039.2312185 / 02 36638600

lunedì 2 febbraio 2015

1 milione di visite a Romaest per la mostra "Andy Warhol in the city"

"L'arte deve essere 'consumata' come un qualsiasi altro prodotto commerciale" - Warhol

Grande successo di pubblico per la mostra "Andy Warhol… in the city" che si è tenuta dal 3 gennaio fino al 1 febbraio presso il Centro Commerciale Romaest. Grazie a questa originale iniziativa è stato possibile ammirare in un'area assestante e delimitata, 40 opere del padre indiscusso della POP ART, Andy Warhol, in un allestimento stile "street".

Le 40 opere fanno parte della più ampia mostra intitolata "Andy Warhol…in the city" che nasce da un'iniziativa di Pubbliwork ed è già stata esposta nelle gallerie di diverse città italiane.

Tra le opere esposte più conosciute l'immancabile Marilyn Monroe, Campbell's e Flowers. I visitatori hanno, inoltre, potuto ammirare le copertine di Interview Magazine, la rivista fondata proprio da Andy Warhol e le cover di dischi dei Rolling Stones e dei Velvet Underground.

"Il successo di questa iniziativa dimostra come si possa fare cultura in ogni luogo, anche in un Centro Commerciale e di come il pubblico risponda sempre positivamente ad eventi di questo tipo". - ha dichiarato Riccardo Lucchetti, Direttore del Centro Commerciale Romaest.

La mostra è stata arricchita con Laboratori a tema POP che ha visto coinvolti associazioni artistiche del territorio, i ragazzi del Liceo artistico ARGAN e i bambini della scuola elementare Don Bosco. Durante i laboratori sono stati decorati degli elementi di arredo interno del centro commerciale di Romaest, tutti in stile Andy Warhol.

A conclusione della mostra, per festeggiare il successo dell'evento è stata realizzata una maxi torta in omaggio alla celebre icona di Marilyn Monroe più volte dipinta e rappresentata da Warhol.

Dopo Roma la mostra verrà ospitata in altri centri gestiti dalla società Larry Smith Italia: Galleria '8 Gallery' di Torino 7 Febbraio/ 8 Marzo; Galleria 'I Gigli' Firenze 14 Marzo/12 Aprile; Galleria 'Vulcano Buono' Napoli 18 Aprile/17 Maggio.


Romaest:
GRA uscita 14 - 15 - Autostrada A24 uscita Ponte di Nona - Roma Lunghezza
www.romaest.cc

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