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Ultime news di Mostre ed Esposizioni

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martedì 2 settembre 2014

Una mostra e un film per ricordare Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Organizzato dalla Rettoria di San Giovanni Decollato in collaborazione con SiciliAntica ed inserito nel programma Mafia, antimafia e legalità, promosso dalla stessa Rettoria con il patrocinio della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, si terrà, mercoledì 3 settembre, 2014, alla ore 17.30, presso la Chiesa di San Giovanni Decollato, piazzetta San Giovanni Decollato (Zona cattedrale, Palermo), una mostra fotografica in memoria di Carlo Alberto Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro, Domenico Russo a trentadue anni dalla scomparsa. La mostra è a cura del fotografo palermitano Antonino Giordano.

Dopo la presentazione di Leonardo Mancini della Chiesa di San Giovanni Decollato e di Alfonso Lo Cascio, della Presidenza regionale di SiciliAntica, sono previsti gli interventi di Augusto Cavadi, docente di filosofia, di Salvo Palazzolo, giornalista del quotidiano La Repubblica e del teologo Cosimo Scordato. A seguire (alle ore 19.00) sarà proiettato il film "Cento giorni a Palermo" di Giuseppe Ferrara. L'ingresso è libero.


foto: lapide Carlo Alberto Dalla Chiesa.

lunedì 1 settembre 2014

MAN RAY | VILLA MANIN - CODROIPO | 13 SETTEMBRE 2014 - 11 GENNAIO 2015


Mostra dedicata a Man Ray, a cura di Guido Comis e Antonio Giusa con la collaborazione della Fondazione Marconi Milano, in programma dal 13 settembre 2014 all'11 gennaio 2015 a Villa Manin, Codroipo - Udine.


La mostra presenta oltre 250 opere, fra fotografie, oggetti, dipinti, disegni e film sperimentali e ripercorre la vita e l'opera di uno degli artisti più significativi del Novecento, autore di vere e proprie icone del secolo scorso, come Le Violon d'Ingres, figura femminile con due intagli di violino sulla schiena e Cadeau, ferro da stiro con la piastra percorsa da una fila di chiodi, attraversando tutta la vita dell'artista: dagli anni d'esordio fra New York e Ridgefield - New Jersey, sede di una vivace colonia di artisti - alle prime opere dadaiste; dall'arrivo a Parigi nel 1921, alla fuga dalla Francia occupata dopo un ventennio di attività intensissima; dagli anni di Hollywood, dove Man Ray si stabilisce al ritorno in America, agli ultimi due decenni di vita trascorsi a Parigi. 


Fra i temi toccati dalla mostragli amici artisti - già a partire dal periodo newyorchese, quando strinse amicizia con Marcel Duchamp, e a maggior ragione negli anni parigini, Man Ray frequentò molti fra i più importanti artisti del Novecento fra cui Francis Picabia e Pablo Picasso, Henri Matisse, Giorgio De Chirico e Constantin Brancusi, solo per citare alcuni nomi; la figura femminile - la vita e l'opera di Man Ray furono segnate dall'incontro con donne affascinanti: Kiki de Montparnasse, Lee Miller, Meret Oppenheim, Juliet Browner e molte altre che spesso furono vere e proprie muse ispiratrici; Man Ray e il cinema - La creatività di Man Ray si espresse anche nei film sperimentali girati negli anni, considerati fra i capolavori della cinematografia surrealista. 



A documentare questa manifestazione del talento visivo dell'artista ci sarà infatti un'apposita sezione curata da Carlo Montanaro.  


I film saranno inseriti nel percorso espositivo e verranno proiettati nell'ambito del ciclo di iniziative collaterali ospitate sempre a Villa Manin.




L'anteprima stampa si terrà venerdì 12 settembre 2014.

E' previsto un pullman in partenza da Milano.

L’Arte Austriaca alla galleria Sabrina Falzone di Milano.

ARTINNOVATION
L'Arte Austriaca alla galleria Sabrina Falzone di Milano.
Esposizione d'Arte Internazionale


Dal 2 al 29 settembre 2014
Vernissage Martedì 2 settembre ore 18

Salone Bernini

Artisti: Karin Angerer, Monika Bidner, Rainer Mauerer, Helmut P.Ortner, Josef Rojko, Brigitte Saugstad, Jacqueline Seeber, Johannes Maria Senfter, Annelies Sturm, Othmar Trost, Gabriele Voglgsang.

Dal 2 settembre la galleria Sabrina Falzone di Milano inaugurerà nel proprio spazio museale, all'interno del Salone Bernini, una esposizione dedicata all'arte austriaca, promuovendo il gruppo di artisti ArtInnovation.

Costituito da creativi tirolesi/d'oltralpe, ArtInnovation approda nel capoluogo lombardo con l'intento di valorizzare l'arte figurativa in chiave contemporanea grazie agli artisti Karin Angerer, Monika Bidner, Rainer Mauerer, Helmut P.Ortner, Josef Rojko, Brigitte Saugstad, Jacqueline Seeber, Johannes Maria Senfter, Annelies Sturm, Othmar Trost e Gabriele Voglgsang.

Nel Salone Bernini si potranno ammirare le opere d'arte realizzate da Helmut P. Ortner, la cui pittura sovrappone parole ad immagini in un dialogo dall'atmosfera livida.

Saranno esposti anche i lavori artistici di Monika Bidner, caratterizzati da increspature materiche ad alta suggestione ed elementi sferici ricorrenti nella creazione di un movimento di contrasto tra zone piene e il vuoto, sostenuto da una profonda riflessione sui concetti di presenza e assenza.

Inoltre, si potranno osservare le ricerche visive di Josef Rojko, permeanti di illusionismo grafico, nelle quali la nitidezza delle immagini catalizza l'attenzione del fruitore e la natura diviene il campo d'indagine prediletto, creando stupore e sorpresa.

Si resta altrettanto stupiti ammirando la pittura di Johannes Maria Senfter, carica di mistero, che invita alla riflessione iconologica: nelle sue tele i soggetti avvolti (ora figure umane, ora animali) sono orientati ad un simbolico isolamento dal contesto.

Emozionano sia i disegni di Annelies Sturm, connotati da dinamismo grafico dall'effetto volutamente indefinito, sia i dipinti di Jacqueline Seeber, dall'intenso impatto cromatico grazie all'impiego di un segno deciso e di colori tanto vivaci quanto brillanti.


Osservando i quadri di Karin Angerer si noterà che la figura è il perno della sua ricerca artistica, affascinata dai vari momenti della quotidianità, mentre visionando le opere di Othmar Trost affiora una nota di ironia nella raffigurazione dei soggetti immersi in sfondi abbastanza cromatici e astratti.
Due artisti sono originari di Monaco in Germania: Rainer Mauerer e Gabriele Voglgsang.


Il fotografo Rainer Mauerer possiede una grande espressività pur restando in una sobria rappresentazione fotografica. Per Gabriele Voglgsang la materia diventa strumento comunicativo di straordinaria immediatezza, attingendo sovente al linguaggio marino.



Infine una sezione espositiva è dedicata alle particolari sculture di Brigitte Saugstad dai volumi tondi che enfatizzano la realtà attraverso la rotondità delle forme e l'esaltazione del decorativismo orientale.

Un evento da non perdere.






Salone Bernini, Galleria Spazio Museale Sabrina Falzone
Via Giorgio Pallavicino 29
20145 Milano - Italy
Orari di apertura: mart-ven h.16-19; sabato h.10-12
Chiuso lunedì e festivi
Ingresso gratuito
www.galleriasabrinafalzone.com

MADE4ART: mostra "Light & Shadow"


Light & Shadow 

Luigi Bargellini, Marina Carboni, Gianpiero Castiglioni, Carlo Inglese, Tommaso Panzeri, Giuseppe Portella, Michele Riefolo, Antonella Rizzo




M4A - MADE4ART, Milano
3-16 settembre 2014
Inaugurazione mercoledì 3 settembre, ore 18.30

Made4Art, Spazio e servizi per l'arte e la cultura, inaugura la nuova stagione espositiva con Light & Shadow, quinto progetto di indagine sull'arte astratta precedentemente inaugurato con Visioni astratte. Nuove tendenze al femminile (19 marzo-2 aprile 2013) e portato avanti con le successive esposizioni Black&White. Astrazione negli opposti (24 maggio-7 giugno 2013), Explosion! colore astrazione emozione (25 ottobre-14 novembre 2013) e Monochromes (5-25 febbraio 2014). 


 
Il progetto, a cura di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo, verte sull'essenziale ruolo della luce nell'ideazione, realizzazione e fruizione di un'opera d'arte, anche in relazione con l'ombra, in un rapporto di opposizione e di complementarietà allo stesso tempo.  

Luigi Bargellini, Marina Carboni, Gianpiero Castiglioni, Carlo Inglese, Tommaso Panzeri, Giuseppe Portella, Michele Riefolo, Antonella Rizzo: ogni artista chiamato a partecipare al progetto ha reso in arte, attraverso la propria sensibilità e le specificità artistiche e tecniche che lo contraddistinguono, la propria idea di luce, sia a livello estetico che simbolico.



Pittura e fotografia digitale. Oli, colori acrilici, acquerello, vernice spray, resine luminescenti e neon. Tele, tavole, carte, forex. Richiami religiosi, città immaginate ed elementi naturali, giorno e notte. 
 
Inclusioni di materiali e di materia pittorica in grado di creare riflessi, giochi tra luce e ombra, effetti di movimento. L'astrazione, talvolta pura, in altri casi caratterizzata da alcuni accenni figurativi, è capace di rappresentare su supporto materiale un fenomeno, un concetto, un simbolo di purezza spirituale e morale come quello della luce. 


Con Light & Shadow lo Spazio Made4Art presenta alcune recenti sperimentazioni e ricerche sull'arte astratta contemporanea, in un allestimento elegante e armonico, dove l'eterogeneità dell'insieme è in grado di proporre risultati inediti ed emozionanti. La mostra, con data di inaugurazione mercoledì 3 settembre alle ore 18.30, è visitabile fino al 16 dello stesso mese.





Light & Shadow
Luigi Bargellini, Marina Carboni, Gianpiero Castiglioni, Carlo Inglese,
Tommaso Panzeri, Giuseppe Portella, Michele Riefolo, Antonella Rizzo
A cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni
M4A - MADE4ART, Via Voghera 14 - ingresso da Via Cerano, 20144 Milano
3-16 settembre 2014; inaugurazione mercoledì 3 settembre, ore 18.30
Lunedì ore 16-19, martedì-venerdì 10-13 e 16-19, sabato su appuntamento
www.made4art.it, info@made4art.it, t. +39.02.39813872

Santa Teresa D'Avila nel V Centenario della nascita interpretata da Francesco Guadagnuolo


VII Evento Culturale a Castel Gandolfo in onore del Sommo Pontefice Sua Santità Papa Francesco

Santa Teresa D'Avila nel V centenario della nascita interpretata dal M° Francesco Guadagnuolo

 "Santa Teresa D'Avila" è il titolo del VII Evento Culturale in onore del Sommo Pontefice Sua Santità Papa Francesco del M° Francesco Guadagnuolo che si svolgerà nei suggestivi spazi della Cripta della Chiesa Pontificia San Tommaso da Villanova di Castel Gandolfo sabato 13 settembre 2014 alle ore 17,30 alla presenza del Cardinale Angelo Comastri, in occasione dei 500 anni dell'anniversario dalla nascita della Santa.

Le opere su "Santa Teresa D'Avila" del Maestro Guadagnuolo raggruppano un ampio arco della vita della Santa, la conversione, la mistica, l'estasi. É stata appositamente voluta anche per ricordare l'opera, l'eredità, la dottrina e il pensiero della fondatrice dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi. É da qui che si sviluppa il progetto-mostra che ha tipologia itinerante e che, dopo l'Evento a Castel Gandolfo, si sposterà a Roma, in Spagna ed in altre Nazioni. Si inserisce nei territori in cui visse la Santa con la sua immagine creata da Guadagnuolo nella nuova veste iconografica capace di dialogare con l'arte del nostro tempo.

La Mostra quindi, per il suo particolare carattere, si presenta come un evento mondiale, con diversi codici di lettura, che permette di osservare Santa Teresa D'Avila attraverso l'espressione artistica del Maestro Guadagnuolo che porta avanti da molti anni la sua esperienza di ricerca all'interno dell'arte sacra contemporanea e al suo richiamo storico. 

Arte e fede si fondono nell'opera di Guadagnuolo verso una sublime poliedrica estetica che caratterizza l'ingegno artistico. La mostra internazionale di Guadagnuolo avrà modo di far conoscere e vivere l'esperienza di questa grande mistica nel V centenario della nascita e avvicinare credenti e non credenti alla figura di Santa Teresa di Gesù.

L'Evento a Castel Gandolfo, è organizzato dall'Associazione dei Nuovi Castelli Romani in collaborazione con la Chiesa Pontificia San Tommaso da Villanova e con il Patrocinio dei Comuni dei Castelli Romani, degli Enti Sovracomunali e della Presidenza della Giunta della Regione Lazio, si presenta di particolare interesse, per la sua tipologia divulgativa e culturale, poiché consente di leggere in modo attuale Santa Teresa D'Avila. Segue il testo critico di Franco Campegiani:

Santa Teresa d'Avila nel realismo pittorico di Francesco Guadagnuolo

Questi dipinti di Francesco Guadagnuolo dedicati a Santa Teresa d'Avila parlano il linguaggio inconfondibile dell'ascesi e della trascendenza, ma portano anche il segno della sofferente condizione umana. Una simbiosi (umano/divina, divino/umana) che direi costante nella drammaturgia cristiana di ogni tempo e paese, sorta negli echi del Golgota, sulla scia dell'urlo di Cristo sulla Croce. Queste tavole pongono in luce le tensioni spirituali di una scrittrice e mistica spagnola del Cinquecento, nel periodo della Riforma Cattolica, più o meno contestuale alla Controriforma e alla Riforma luterana. Le vicende contrastate di quelle fasi storiche non lasciano tracce dirette nelle suggestive immagini del noto pittore siciliano, ma sono implicitamente presenti nei risvolti angosciosi del mistico ardore della Santa, di quel suo interiore travaglio che raccoglie le lacerazioni del tempo, facendone germogliare semi di prodigiosa vita spirituale. 

E sta qui, in questa passione sacrificale, che in fondo evoca l'epopea del Calvario, il realismo sconcertante di ogni autentica ascesi cristiana. Qui che si radicano le più felici intuizioni artistiche cristiane d'ogni luogo e tempo; qui che s'annida lo stesso verismo pittorico di Francesco Guadagnuolo. Si pensi, per fare un esempio, al realismo vivo e sanguigno della Commedia dantesca, non a caso definita divina. E poi si pensi al misticismo crudo e corposo di Jacopone da Todi, alla sua spiritualità tormentosa e ruvida, addirittura brutale. Nel misticismo cristiano non troviamo quella rarefazione e negazione del mondo che possiamo trovare in altre forme di ascesi, come ad esempio in quelle del buddismo nirvanico (e dico questo sospendendo ogni giudizio, per il rispetto dovuto alla grande e vetusta tradizione orientale). Il Cristianesimo non predica l'abbandono del mondo, bensì il superamento di esso, vivendolo: il suo attraversamento e non la sua mortificazione (senza cedere - è ovvio - alle lusinghe e alle illusioni che il mondo propina). 

Nella cultura contemporanea è il filosofo danese Soren kierkegaard a sostenere che la diretta e angosciosa sperimentazione dei limiti, fino al limite estremo della morte, è il viatico per accedere ai territori altrimenti inaccessibili dello spirito divino. Occorre che la carne si sfaldi e dolorosamente torni nella polvere, nel terriccio informe, perché si possa sperimentare la pienezza e la gloria della vita spirituale. Ed è questo l'esistenzialismo in cui si radica la poetica di Francesco Guadagnuolo. Alcuni critici (Antonio Gasbarrini in particolare), esaminando la sua poetica, hanno adottato il termine Transrealismo, con allusione ad una visionarietà non evasiva ed onirica, ma di taglio radiografico sulla complessità e frammentarietà del vivente. L'artista siciliano confluisce infatti con timbri e peculiarità singolarissime nelle atmosfere del realismo contemporaneo, partecipando alla crisi e all'angoscia dei nostri tempi senza naufragare nel Nulla, ma lasciandosi attraversare da una interna corrente salvifica, arcana. 

Così la sua opera si innesta in maniera originalissima negli sviluppi del cosiddetto Novorealismo europeo, lasciandosi contaminare dalle atmosfere postmoderne, megalopolitane, ma caricandole, per contrasto, di potenti tensioni spirituali. Il tutto con tratteggi freschi ed immediati, con cromatismi esultanti e festosi, seppure dolorosamente immersi nelle angosce e nei drammi quotidiani. Sta qui l'impulso artistico dell'artista nisseno, in questo neoumanesimo spirituale e dolente, in questa sorta di sublimazione dell'angoscia e della pena esistenziale che lo porta a riscoprire la dimensione religiosa del sacro. Nel nuovo ed attuale ciclo pittorico (venti tavole dedicate alla Santa d'Avila), egli ci parla diffusamente, attraverso pennellate felici ed ispirate, della rigenerazione catartica operata dal dolore. Il volto della santa è ritratto in varie espressioni tese verso l'alto, tutte contratte nello spasimo di un intenso travaglio spirituale, ma avvolte nello stesso tempo da un sentimento di carezzevole pietas e di amore universale. 

C'è la comprensione per l'uomo che coltiva vanità, di cui forse non può fare a meno, ma delle quali è chiamato a liberarsi attraverso un tormentoso e ardito cammino interiore. Da qui quel sentimento compassionevole che sembra sprigionarsi dai volti della santa per la comune e precaria condizione umana. Non ci sono toni di condanna, non si alzano indici accusatori. Questi volti, nell'elevarsi verso l'Alto, sono e restano totalmente coinvolti nell'umano. La figura della santa è avvolta in una corrente di ardore mistico che non si separa dalla vita, ma che avvolge fraternamente tutto il reale. Io, di certo, non sono in grado di stabilire se sia stato effettivamente questo il sentire di Santa Teresa d'Avila. Con tutta probabilità è così, ma confesso che un tale discorso esula dalle mie competenze. Posso dire soltanto, con discreta e ragionevole certezza, che è questo il sentire del pittore Francesco Guadagnuolo nel ritrarre in tante pose diverse il volto di un personaggio così fervoroso e importante per la storia della Chiesa.

In altri cicli pittorici, l'artista si è interessato di problematiche sociali e ciò la dice lunga sul suo legame con le correnti realistiche dell'arte contemporanea, sia pure da un'angolazione profondamente spirituale. L'impianto dei quadri non è mitologico - come forse potrebbe sembrare - se per mitologia s'intende un mondo di favole avulse dal mondo reale. Il racconto di Guadagnuolo, al contrario, risulta totalmente immerso nella realtà, con il dovuto chiarimento che negli orizzonti del reale qui fa la sua apparizione il divino. 

Questo simbolismo non è evasivo o fantastico, né vuole essere una fuga nel passato. Le figurazioni hanno, si, il sapore dell'antico, ma appartengono al mondo odierno, molto più che all'antico. Rappresentano le inquietudini del nostro tempo, degli uomini e delle donne di oggi, invitandoli a guardare verso l'Alto, verso le leggi dell'amore e dell'armonia universale. Se così non fosse, le storie sacre non potrebbero dire più nulla a noi uomini del ventunesimo secolo, e questo un pittore come Guadagnuolo lo sa.

                                                                                                           Franco Campegiani   

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