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giovedì 4 aprile 2013

MOSTRA "LO SPECCHIO CHE GUARDA" DI PAOLO RONCHI | 13-27 APRILE



Lo specchio che guarda
 Espressioni universali


ALLAFACCIA
di
Paolo Ronchi

progetto di Gabriele Bianconi
mostra a cura di Carla Mazzoni

Sabato 13 aprile 2013 alle ore 17:00 s'inaugura a Palazzo Santa Chiara la mostra personale di Paolo Ronchi: Lo specchio che guarda – Espressioni universali.

La mostra a cura di Carla Mazzoni presenta Opere realizzate in varie tecniche e  supporti diversi - tele, disegni su alluminio e su carta, fotografie e video - quindi una selezione poliedrica che ben rappresenta la multiforme produzione dell'artista.
Paolo Ronchi, esperto di comunicazione multimediale, da anni affianca al suo consueto lavoro una sorprendente ricerca artistica. Elaborando la sua esperienza da una nuova prospettiva, crea gli ALLAFACCIA, soggetti di un comune denominatore espressivo universale. "Afferra, con sensibilità d'artista, in un volto, nella molteplicità delle espressioni, i pochi veri significanti che connotano le comuni emozioni. Dalla mente il processo creativo assume forma visibile e si concretizza in Opera. I molteplici sguardi misteriosi, ironici, corrucciati, gioiosi, tratteggiati con linee essenziali e macchie di colore, vibrano e disvelano profondità umane".
Gli ALLAFACCIA, proiettati, dipinti o disegnati che siano, entrano in relazione con gli spettatori, suscitando emozioni e riflesioni.


dal 13 al 27 aprile 2013
lunedì - venerdì 10:00 – 13:00 / 16:00 – 18:00
sabato 11:00 – 13:30



Palazzo Santa Chiara
Piazza di Santa Chiara 14 (Pantheon) - Roma
tel. 06 6875579 | info@palazzosantachiara.it

lunedì 1 aprile 2013

Handmadesign Studio Zud - Hotel Correra 241 Napoli



Studio ZUD – Raffaele De Martino 
Personale 1 Aprile 2013
Hotel Correra -
La scoperta – lo stupore – il nuovo mondo all’orizzonte
Una nuova ipotesi compie un percorso verso una nuova apertura mentale e offre una visione  ancora in divenire per la memoria -  attraverso l’opera della ricerca, della semplicità del fare, del muoversi verso ambiti di riqualificazione e di riutilizzo, si pone come una nuova porta di comunicazione, come concetto da riaffermare contro lo spreco del consumo. ZUD ne coglie la velleità di nuova apparizione, ne ricuce il senso, ne costruisce una motivazione valida di reinserimento ambientale. Un oggetto che in partenza è diverso per ruolo e materiali, per uso e per assodata conoscenza -  un oggetto scordato dai flussi di consumo smodato, nelle discariche di una società che non riesce a stare al passo con la sua stessa brama imposta dallo spreco-  ecco che nella nuova funzione diviene utile vestito di nuova bellezza. L’utilità apre una nuova ipotesi sul senso stesso dell’operare di ZUD, che ne formula la scoperta, indica il nuovo progetto ne attua la costruzione. La sua memoria romantica ricuce con il  ludico, quindi rielaborare non solo l’oggetto ma il ruolo stesso ricoperto; una lavorazione manuale, dove il “sistema” viene ricondotto ad un tempo d’azione umano, con la cadenza del pensare, della scoperta della nuova funzione, sino a una collocazione che dal design puro, coglie anche quello artistico, dell’opera unica che anche nella serie, manterrà forte la sua caratteristica di unicità. Un ponte lanciato tra l’imposizione del mercato globale di imporci oggetti che consumiamo senza accorgerci della forma, e la nuova funzione, dove è proprio la forma che balza subito evidente per la sua nuova funzione non codificata – certamente abbiamo inserito una nuova ipotesi nella nostra memoria. Ma ZUD è lineare, semplice, deciso, nel tracciare una modernizzazione che trova terra, nel rinnovamento, nella rielaborazione, nel proiettare una ipotesi che sia vera, comprensibile, accettabile, soddisfacente per un futuro fruibile, dove l’attenzione e il tempo per affermarla, saranno dettati dal rispetto dell’uomo per il suo habitat.           
L’arte è comunicazione, è volontà di affermare nuovi linguaggi visivi, che nel design divengono di fruibile utilità – come dovrebbe essere e come in forma unica, nella rielaborazione e nel riciclo ZUD propone, non come alternativa, ma come processo interno e fondante della sua comunicazione, che si concretizza in linguaggio ecocompatibile, si costruisce con macchine artigianali, si riforma a nuova funzione come esemplificazione delle contaminazioni – se un oggetto è stato buttato si fonde con un altro e ne diventa un altro ancora – Quindi ipotesi che si concreta nel divenire – passaggio fondamentale nel cui svolgersi, la memoria genetica della funzione, si ricrea nella nuova visione artistica, che solo con la nuova dimensione di unicità fa diventare utile, non solo l’utilizzo, ma anche il pensiero che l’ha generato. La genesi di un nuovo oggetto, è scritta nell’atto e nel momento dello scarto. L’attenta ricerca stilistica che lo studio ZUD ha operato in questi anni, spazia nella dimensione del possibile, della manualità e della creatività di Raffaele  De Martino, che solcando a piedi nudi le spiagge, scopre nuove soluzioni, nuova vita, nuova fruizione per nuove formule, per nuovi unicum che da inutili, divengono belli. Una riaffermazione della bellezza della fruizione, che al di là del senso estetico, si compie proprio nella rilettura della capacità di formulare una nuova ipotesi. Un ciclo senza soste, dove la ricollocazione è il suggello di un desiderio, della sorpresa della scoperta di un nuovo ambito, dell’eliminazione della retorica.
Gianni Nappa
Marzo 2013

Apertura MOSTRA LONDRA





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Redazione del CorrieredelWeb.it


sabato 30 marzo 2013

La ricerca nella moda d'epoca per la moda futura: a Bologna un workshop di lavoro con esposizione-vendita in concomitanza con fiera Lineapelle

©All rights reserved to Vintage Workshop®
©All rights reserved to Vintage Workshop®
Il Vintage Workshop è di scena a Bologna, dal 3 al 4 aprile, per scoprire e ispirare le tendenze moda della futura stagione Primavera/Estate 2014. Tra borse, scarpe, accessori di pelletteria, il Vintage Workshop offrirà il privilegio ai propri visitatori di visionare, ed eventualmente acquistare o noleggiare, accessori ad elevatissimo contenuto stilistico e creativo nonché di poter vedere, cosa assai rara, una selezione d'archivio accessori che, sempre in progress, presenterà le nuove acquisizioni dell'ultima ricerca effettuata in un'anno e mezzo di viaggi e studi da parte degli aderenti all'Associazione culturale organizzatrice "Ricercatori Moda d'Epoca".

Non é una fiera o un mercato, bensì un evento tecnico molto originale, brevettato con marchio registrato secondo il format del workshop di lavoro e formazione che offre il privilegio ai propri visitatori di visionare ed eventualmente acquistare o noleggiare accessori ad elevatissimo contenuto stilistico e creativo impossibili da vedere altrove.
L'esposizione-vendita, unica nel suo genere in tutta Europa, arrivato alla sua 35a edizione nei vari format presentati a Milano, Bologna, Firenze, offrirà l'opportunità di vedere esemplari straordinari e con molteplici spunti creativi, borse, scarpe, cinture, piccola pelletteria, accessori estivi di ogni genere ed epoca, di materiali diversi e provenienti da tutto il mondo ma con un'attenzione speciale per gli esemplari artigianali Vintage europei e soprattutto “made in Italy”.
Sarà inoltre possibile prendere visione anche di una nuovissima e inedita selezione delle più recenti acquisizioni dagli ARCHIVI VINTAGE WORKSHOP®, esemplari rari o unici e di difficile reperibilità, disponibili per l'immediato noleggio in loco.
Un'esposizione, un punto d'incontro per i "main actors" della moda, un'officina e osservatorio di idee, moods e creatività dal passato, uno spazio incubatore per la moda futura, insomma, un'occasione imperdibile per vedere da cosa origina la moda di lusso per le collezioni future.
Sarà una grande opportunità per guardare, imparare, chiedere, approfondire per tutti gli appassionati di moda d'epoca, per i neo-diplomati e studenti degli Istituti e Università per la moda e stilismo che desiderano introdursi nel mondo Vintage o nel design e product management per il settore Fashion.


UN’ ATTENZIONE IN PIÙ PER I VISITATORI:  wireless+Internet point gratis nel lounge dell’hotel. L’organizzazione dell’evento omaggerà gli ospiti anche di due servizi extra: deposito dei bagagli e parcheggio custodito gratuito per tutti, basterà ritirare una contromarca quando si presenteranno per la registrazione presso hospitality desk di Vintage Workshop che sarà allestito appositamente in loco. Personale poliglotta, specializzato in Vintage di ricerca, sarà a disposizione di tutti i visitatori per informazioni e approfondimenti in ordine alla merceologia esposta nonché per raccogliere domande di consulenze stilistiche nel settore degli accessori Vintage, per richieste di presentazioni a breve termine e per committenze richiedenti mostre, istallazioni ed esposizioni di moda d'epoca.

MODALITÀ D’INGRESSO, ORARI, NOVITÀ E SCONTI:
Ammissione plenaria al pomeriggio:
gli operatori non clienti e gli appassionati interessati a visitare l'evento, potranno acquistare direttamente in loco il titolo d’ingresso che darà loro diritto alla visita in fascia oraria 14/21 il 3 oppure il 4 aprile, potendo trattenersi per tutto il tempo desiderato.

Ingresso a gadget: €20/persona/giorno.
L'ingresso a prezzo regolare oltre a ricevere un elegante gadget che sarà consegnato direttamente in loco (fino ad esaurimento scorte).
Ridotto: €16 per Seniors over 65 e studenti degli Istituti e Università per la moda (dietro esibizione di documento d’identità e libretto scolastico per gli studenti).

Si segnala in particolar modo l’opportunità imperdibile per studenti e neo diplomati delle scuole di stilismo di partecipare ad un workshop ad un costo d’ingresso irrisorio ed inoltre, per tutti, la possibilità di rivalsa del gettone d'ingresso su spesa minima di €70.
LOCATION: Salone espositivo de-luxe al piano terra di SAVHOTEL, moderna struttura alberghiera 4 stelle nelle immediate vicinanze della Fiera, a poche centinaia di metri dall’ingresso “Costituzione”. L’Hotel si trova in Via Ferruccio Parri,9 40128 Bologna.
PER RAGGIUNGERE IL SAVHotel Bologna:
http://www.vintageworkshop.it/comearrivarebologna.php
Street View in Google maps: http://goo.gl/maps/zHsI1

Vintage Workshop® si svolge a Bologna semestralmente, in aprile e ottobre, in corrispondenza con le date della fiera Linea Pelle per dare una seconda chance di visita e approfondimento al target della clientela internazionale che visita Vintage Workshop® anche on demand e nella sede milanese (a febbraio e settembre, in concomitanza con MilanoUnica e Anteprima).
Vintage Workshop é partner del progetto di Milanofashioncity.

ORGANIZZAZIONE:
Associazione Culturale Ricercatori Moda d'Epoca (Vicenza) Ufficio di Programmazione e Sviluppo
Contatto:  espositori (chiocciola) vintageworkshop (punto) it
Infoline last-minute di cortesia per richieste via sms: 339-6729704.
Infoline durante l’evento a Bologna, centralino Savhotel: Tel. 051-361361 (chiedere dello staff Vintage Workshop)
Ulteriori informazioni sul sito ufficiale dell'associazione culturale organizzatrice "Ricercatori Moda d'Epoca": http://www.vintageworkshop.it/

A cura di: Uff. stampa Comunicazione e Marketing Perla, Vicenza 26.03.2013 

giovedì 28 marzo 2013

Sergio Tumminello, Un giardino per la Valle del Comino

 

Sergio Tumminello, Un Giardino per la Valle del Comino

venerdì 5 aprile ore 17:30

Palazzo Santacroce Aldobrandini, Roma

 

La mostra a Palazzo Santacroce Aldobrandini, sede del Consiglio di Stato, promossa e ideata da Anna Lisa Secchi (Delegata alle Politiche Culturali), aperta dal 5 al 19 aprile 2013, diviene occasione di riflessione sulla progettazione paesaggistica degli spazi aperti: Un Giardino per la Valle del Comino è una proposta poetica per la creazione di un luogo positivo e propositivo, come "Territorio" dove l'omino Paturnio diventa un instancabile "Viandante della Speranza"; è la prima formalizzazione di un'idea di riqualificazione di un'area, che comprenderà la creazione di un parco di sculture con eco museo, spazi polivalenti dedicati agli artisti della valle, locali a vocazione agrituristiche e didattiche ubicati ad Atina. Sergio Tumminello ha accettato di collaborare al progetto, che vuole essere soprattutto vetrina, punto di riferimento per la promozione della storia, della cultura, delle bellezze naturali ed architettoniche della valle, con lo scopo di valorizzare un territorio inteso non solo come "suolo" ma anche come "persone" che ci vivono e lavorano.

Questo "programma ideale" è espresso attraverso un corpus di opere autosufficienti, di medie, piccole e grandi dimensioni, una raccolta di modelli con propria vita autonoma, bozzetti in ceramica e gesso.

Il percorso della mostra si snoda dalla grande tela/planimetria che tratteggia le linee della zona -su cui sono posizionati vari elementi, a suggerire, senza però darne una strutturazione definitiva, gli ipotetici interventi che ne definiranno la fisionomia-  per proseguire con installazioni e sculture in cui gli archetipi dell'ombra, teschi che svaniscono, Paturni che volteggiano, creano un mondo irreale fatto di labirinti, di rocce fantastiche, di alte torri e di orribili maschere: una moderna proiezione degli affreschi del Bondone. Come in ogni sua esposizione, sono presenti due lavori precedenti, a siglare continuità e discontinuità. Tutta l'operazione si basa sul Gioco ed il modello interattivo, aperto all'uso di ogni fruitore, come nel moderno "sismografo", con cui poter intrattenersi in una ludica reciprocità. I plastici delle architetture sono concepiti come vere e proprie sculture, autonome rispetto ai progetti reali.

Con la mostra Un Giardino per la Valle del Comino ha la possibilità di esprimesi quel lato ancora tenuto sotto controllo dall'artista, che ha sempre preferito il freno concettuale al libero sprigionamento della fantasia. Le nuove opere ritrovano quella velocità del gesto da tempo abbandonata, la rapidità della mano che cerca di seguire il più fedelmente possibile la corsa dell'immaginazione; compare una nuova bulimia creatrice in grado di sperimentare sconosciute forme e possibilità; si configura un mondo parallelo popolato da speroni e paurosi fantasmi, un'indagine sul Genius Locis della Valle del Comino.

 

Il giorno dell'inaugurazione verrà mostrata la fotografia di un'opera di Sergio Tumminello, tratta dall'Archivio Claudio Abate, che entrerà a fare parte della Collezione d'Arte Contemporanea del Consiglio di Stato.

 

 Info:

Un giardino per la Valle del Comino

Personale di Sergio Tumminello
testi di Carlotta Monteverde

Inaugurazione: venerdì 05 aprile ore 17:30
dal 5 al 19 aprile 2013


Palazzo Santacroce Aldobrandini - ex Monte di Pietà

Piazza del Monte di Pietà 33, Roma.
orari: lun – ven 10:00 - 13:00 / 15:00 - 18:00, sab 10:00 – 13:00

Ingresso gratuito

 

Promosso da Municipio Roma Centro Storico

In collaborazione con Consiglio di Stato
Progetto: Open Media, Novi Eventi, Anna Lisa Secchi
Comunicazione: Takeawaygallery

Sponsor tecnici: Spedart, Romana Telai di Fausto Cantagalli





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