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giovedì 5 maggio 2011

Mostra: Daniela Cecere 7 Maggio Lecce



Si inaugura sabato 7 maggio alle ore 18.30 "Orizzonti", personale di pittura di Daniela Cecere, presso Infopoint via Regina Isabella (angolo chiesa S. Irene); Lecce

La mostra rimarrà aperta dal 7 al 22 maggio tutti i giorni dalle ore
9.30 alle ore 13.30 e dalle ore 15.30 alle ore 19.30.

Scrive Ivan Serra: "Si ampliano, si diversificano, si sfaccettano sempre più gli orizzonti di Daniela Cecere. Pittrice ed illustratrice dalle liquide cromìe acquerellate, Cecere gioca con le immagini e con la parola, talvolta giungendo ad innervare ed irrorare con grafemi la superficie pittorica, sempre invitando lo spettatore a non cristallizzare l'immagine solo in quello che appare voler comunicare, ma a leggerla in controluce ricostruendo una storia, una vicenda, una narrazione. L'immagine come un frame che blocca l'attimo, apparentemente lo congela e lo ingessa, in realtà mette in moto la vicenda diventando un punto di pausa e di riflessione, refrigerio e ristoro visivo prima di prendere l'abbrivio verso la fine della narrazione. Ed emergono la calda sensualità della donna, la fantasia della bambina innamorata della natura e dei suoi anche più umili abitanti, la surreale inventrice di mondi e di metamorfiche realtà, l'indagatrice degli effetti visivi e cromatici come sorta di futuristiche parolibere in libertà. E sempre in divenire, sempre sperimentando su sé stessa e sugli altri l'effetto della fantasiosa capacità di controllo della tecnica pittorica."



Daniela Cecere nasce a Taranto il 19 gennaio 1974; consegue il Diploma di maturità artistica presso il Liceo Artistico Statale di Taranto e la laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università degli studi di Lecce. Ha realizzato numerose mostre di pittura in Puglia e in varie località italiane; si dedica inoltre alla realizzazione di libri d´artista, fumetti e performances poetico- visive. Conduce corsi e stages di pittura e fumetto a Lecce e provincia. Collabora con la compagnia "Terrammare Teatro" e con case editrici come illustratrice. Contatti: ceceredaniela@libero.it


MOSTRA SUSANNA CATI, ESODO- SPOLETO 14 MAGGIO

Si inaugura sabato 14 maggio 2011 alle ore 18.00 presso Sala Ex Monte di Pietà, Via Saffi, a Spoleto, la mostra personale di Susanna Cati, Esodo. .

La mostra si compone di una serie di icone contemporanee. In ogni opera è presente un' esigenza narrativa, benché l'artista vi racconti storie non strettamente autobiografiche, che possono non appartenerci necessariamente, se non come filtro mnemonico. Motivo d'ispirazione può essere un luogo, meta di un viaggio realmente intrapreso oppure soltanto immaginato, reverie di luoghi visitati o illusione spaziale dei luoghi dell'Anima.

Un viaggio nell'anima che nasce dall'incontro, mai casuale, di tre esperienze del percorso di vita dell'artista; quello, fatale, tra le tecniche antiche delle icone sacre, l'interesse spirituale per le Sacre Scritture e la visita alla sezione assira del British Museum. Così è iniziato l'approccio al linguaggio iconico.

'Ho ridisegnato liberamente queste immagini antiche – scrive l'artista - avvicinandole ad alcuni passi dell'Antico Testamento dipingendole come Icone per conferirgli la giusta sacralità. Ho usato il colore in maniera completamente arbitraria senza nessun fondamento storico ma seguendo l'ispirazione che queste immagini mi comunicavano. E sono diventate vive'

La mostra rimarrà aperta fino al 28 maggio 2011,

Susanna Cati è nata a Rieti nel 1961. Partendo da studi classici, consegue il Diploma di Laurea presso l'Accademia di Costume e Moda di Roma. Al gusto dell'arte, Susanna Cati offre il suo personale apporto maturatosi alla scuola di Emanuele Luzzati, con il quale ha collaborato giovanissima a Roma al Teatro Argentina. Specializzata in costume, dopo diverse esperienze nel campo della moda come assistente stilistica sia free-lance che per importanti aziende, consegue il Diploma tecnico nel 1992, allieva del maestro Paolo D'Orazio.

Scheda tecnica:

Titolo: Esodo

Artisti: Susanna Cati

Inaugurazione: sabato 14 maggio 2011 ore

Date: 14 - 28 maggio 2011

Sede espositiva: Sala Ex Monte di Pietà

          Via Saffi - Spoleto (Pg)

Orari: ven-sab-dom 10/13 e 16/19.30; mar-merc-giov 16/19.30

Info: mob.347.1776001 e-mail catis@libero.it

mercoledì 4 maggio 2011

INAUGURAZIONE MOSTRA "LINOSANERA", GIOVEDI 5 MAGGIO 2011 ORE 18.30

There Is Something You Should Know


There Is Something You Should Know

una performance di Chiara Fumai

in collaborazione con Andrea Lissoni

in occasione della presentazione del catalogo Archiving, gathering, exhibiting, recounting, remembering, loving, desiring, ordering, mapping. A performance cycle.

A cura di Cecilia Canziani e Ilaria Gianni – NERO Publishing

Venerdi 6 maggio ore 18,30

La Pelanda, MACRO Testaccio - spazio Cisterne, Piazza Orazio Giustiniani, 4 - ospitati da ROMA - The Road to Contemporary Art

Meeting point stand Nomas Foundation | Padiglione 3 – stand I 13 | ore 18,15

Lo spazio Cisterne ha una capacità di posti limitata. L’accesso sarà consentito fino ad esaurimento posti.

Nomas Foundation, in occasione di Roma. The Road To Contemporary Art, presenta all’interno del suggestivo spazio delle Cisterne THERE IS SOMETHING YOU SHOULD KNOW.

L’opera di Chiara Fumai nasce in risposta alla richiesta da parte di Andrea Lissoni di lavorare su una leggendaria e non documentata performance del filmmaker sperimentale ed artista visivo Jack Smith (1932-1989) del 1981 presso La Panteca Volante di Genova.

THERE IS SOMETHING YOU SHOULD KNOW consiste nella simulazione dell’esistenza di un gruppo esoterico chiamato S.I.S. (“Scuola Iniziatica Smithiana”). Di ispirazione sincretica e gnostica, S.I.S. è un leviatano bizzarro e antagonista, scagliato contro la tradizione della cultura materialista - riduzionista, antimetafisica e pervasa da un atteggiamento illustrativo, o condizionato dal regime spettacolare del visivo - che è incapace di riuscire a “vedere” davvero Jack Smith e la sua scintillante ricerca. Il processo di iniziazione, le incertezze sul suo funzionamento, i dubbi, le paure e la complessità della struttura della S.I.S., si possono intendere come un’allegoria della scoperta del mondo e dell’immaginario di un artista: estremamente articolato, ma tanto magico e incommensurabile da poter ricevere come tributo una strana forma di “culto”. Gli aspetti formali dell’opera (la setta, la lezione teorico-pratica, il mito atlantideo, la parola magica, il rifugio nel mondo delle idee, la trascendenza) reinterpretano forme e procedure di alcuni gruppi esoterici moderni. Tali gruppi presentano inspiegabilmente misteriose ma straordinarie analogie con l’immaginario visivo e filosofico di Jack Smith.

La S.I.S. si prefigge di creare le condizioni per la ricostruzione di una performance di Jack Smith attraverso un seminario. O meglio, di ricostruire l’immaginario scaturito da una performance, in cui tutti i personaggi, le storie e i miti veri e propri costruiti dall’artista, sono ricombinati fra loro. In quest’ottica la S.I.S. ha stabilito di non lavorare con un’esposizione di documenti, di oggetti o di strumenti illustrativi tradizionali come immagini video o fotografiche, ma con pratiche metafisiche.

Così, seguendo alcune tradizioni filosofiche e magiche che credono nell’Esistenza del Mondo delle Idee prima ancora di quello Materiale (e nella meravigliosa possibilità di esplorarlo), la S.I.S. insegna ai suoi partecipanti attraverso “pratiche onironautiche”. La S.I.S. sostiene infatti l’esistenza di un territorio magico e lontano chiamato Montezland, che viene descritto in dettaglio e invocato tramite una formula magica apposita. Tali pratiche possono suonare bislacche, ma sono scientificamente basate sulle teorie del sogno lucido e del viaggio astrale.

La S.I.S. tiene a precisare che durante la sessione non avviene nessun fenomeno di natura paranormale. Ma, allo stesso tempo, l’apprendimento degli insegnamenti non agisce nell’immediato. In sintesi, allo spettatore viene trasmessa una forma di sapere alternativo - una versione antagonista della Storia dell’Arte Contemporanea - capace di distruggere (se lo si desidera), tanto i sistemi gerarchici unificati della dialettica, tanto la tautologia semplicistica del mondo visibile.

Spetta alla sensibilità e all’immaginazione dello spettatore - tradizionalmente denominato dalla S.I.S. “studente” - mettere in pratica quanto appreso, per poi eventualmente decidere che posizione assumere nella vita.

lunedì 2 maggio 2011

MOSTRA PERSONALE ADRIANO ANNINO - RIETI 29 MAGGIO 2011

Si inaugura domenica 29 maggio 2011, alle ore 17.00, presso Studio7 Arte Contemporanea, in Via Pennina 19, a Rieti, Centri vol.1, la mostra personale di Adriano Annino, a cura di Barbara Pavan.

'Il lessico di Adriano Annino – scrive Francesco Santaniello nell'introduzione critica al catalogo - è ridotto agli elementi essenziali del linguaggio pittorico: forme e colore. Nella serie presentata in questa mostra le forme sono quelle del paesaggio, naturale o architettonico che sia, indagate nel loro forte impatto emotivo strutturale, come nel caso, ad esempio, dei due quadri dedicati alla grandiosa maestosità dei Mercati di Traiano a Roma o di Campo dei Miracoli a Pisa. Due tele in cui le architetture, definite da spesse linee nere che sottolineano gli elementi portanti delle costruzioni conferendo plastica volumetria alle forme, sovrastano incontrastate il paesaggio naturale, tanto da ridurre il cielo e la terra a due semplici campiture colorate. L'artista ha eliminato ogni elemento inessenziale alla narrazione, ha focalizzato l'attenzione sui complessi monumentali, segni tangibili di civiltà e delle sublimi capacità umane che sfidano i secoli. (Il fatto che nelle sue vedute urbane o paesistiche Annino assai di rado includa l'essere umano allude, forse, all'attuale perdita di questi valori?) Annino usa il colore con acuta e vivacissima sensibilità cromatica. Nei suoi lavori il colore ha toni accesi, squillanti, di esuberante corposità poiché l'artista lo intende in senso espressionistico, per fissare sulla tela sia gli stati d'animo che le tracce di un vissuto intensamente partecipato. Proiettando sulle forme esterne la sensibilità del suo Essere artista, Annino trasfigura il paesaggio nella fluida continuità delle pennellate, ma soprattutto scegliendo pigmenti di certo antinaturalistici ma perfettamente in sintonia con le umane sensazioni, paure, sogni o desideri. (…) Nella sapiente orchestrazione dei primari e dei complementari, nel bilanciamento dei timbri e dei toni, ogni colore sostiene e accentua le caratteristiche ottico-visive-espressive dell'altro, in un crescendo continuo. Un crescendo che l'animo di Annino, edotto e nutrito dall'armonia della Musica, propone al pubblico.'

Adriano Annino è nato a Napoli nel 1983, laureato Scienze e tecnologie delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo e in Tromba presso il Conservatorio G.Puccini di La Spezia. Vive ad Arezzo. Tra le principali mostre recenti: (2011) Rieti, Libreria Moderna, Festival Biennale del Giallo e del Noir, promosso da Provincia di Rieti, Fondazione Varrone, Cariri, Sabina Universitas, Giallo e dintorni, a cura di Barbara Pavan, collettiva, catalogo; Terni, MET, Downtown, a cura di Barbara Pavan, collettiva promossa da Studio7 in collaborazione con Galleria Il Canovaccio Arte Contemporanea, catalogo; (2010) Locarno (Svizzera), 36Mazal Contemporary, Faces, a cura di Barbara Pavan e promossa da studio7.it, catalogo, collettiva; Rivodutri (Ri), Tenuta Due Laghi, Rassegna d'arte contemporanea ExArte#1, Alchimie, a cura di Barbara Pavan, intervento critico di Luca Arnaudo, collettiva, con il Patrocinio di Provincia di Rieti e Comune di Rivodutri, catalogo; (2009) Nizza, Francia, Fiera Internazionale di Nizza, Espace Art, a cura di Barbara Pavan, in collaborazione con la CCIAA di Rieti e la Chambre de Commerce Italienne di Nizza, catalogo, collettiva; Vitorchiano (Vt), Torre Comunale Medioevale, Laudato Sie, a cura di Massimo Giovannelli, con il Patrocinio di Regione Lazio e Comune di Vitorchiano, catalogo, collettiva; Ravenna, Seconda Circoscrizione, Isolina e le altre, a cura di Barbara Pavan, promossa da Ass.Linea Rosa con il patrocino di Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ravenna, collettiva; Arezzo, Galleria Sant'Ignazio, Pozzanghere di sottopasso, a cura di Matilde Puleo, in collaborazione con l'Assessorato Politiche Giovanili del Comune di Arezzo, catalogo, collettiva.

Scheda tecnica:

Titolo: Centri vol.1

            Artista: Adriano Annino

A cura di Barbara Pavan – Introduzione critica di Francesco Santaniello

Date: 29 maggio – 3 giugno 2011

Inaugurazione domenica 29 maggio 2011 ore 17.00

Sede espositiva: Studio7 Arte Contemporanea

          Via Pennina 19 - Rieti

orari: mar-sab 17-20


DOLOMITI-NEW YORK- UN LIBRO CHE DIVENTA UNA MOSTRA


Nel 2010 l’Unesco riconosce ufficialmente le Dolomiti come Patrimonio dell’Umanità e nello stesso anno, grazie ad un’ idea geniale di due artiste trentine, Annamaria Gelmi e Luisella Savorelli Gorza, viene pubblicato il prezioso volume Dolomiti-NewYork, edito con il riconoscimento e il patrocinio della Fondazione Dolomiti UNESCO e delle varie Province autonome del Trentino –Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Veneto oltre al contributo di Air Dolomiti.

Annamaria Gelmi, scultrice e pittrice affermata e Luisella Savorelli Gorza, fotografa e figlia d’arte, entrambe colpite dal verticalismo dei grattacieli new-yorkesi e da quello delle Dolomiti, hanno creato in sinergia quest’opera d’arte, proponendo in modo originale e raffinato diversi modi di lettura delle montagne dolomitiche messe a confronto con lo skyline di New York.

Il libro si compone di quattro sezioni: in primis quello dei contributi illustri di noti giornalisti, storici, poeti e filosofi italiani tra cui nominiamo Gianni Faustini, Marco Pola e Andrea Zanzotto affiancati da una raffinata scelta di autori statunitensi come Paul Auster e Henry Miller.

La seconda sezione è formata dai dipinti minimalisti della Gelmi che riprendono i gruppi dolomitici di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone e Udine. Nell’opera della Gelmi la montagna è sempre stata un tema centrale, affrontata in negativo, ovvero come un profilo bianco su fondi colorati. Ha reinterpretato su tela un ciclo di trenta cime che recentemente è stato proposto interamente in mostra dal titolo INARCHITETTURA al Castello di Rivara con la curatela di Giorgio Verzotti.

La terza sezione è formata dalle maestose fotografie della Savorelli che ha ripreso la città e le stesse montagne con la stessa prospettiva e seguendo lo stesso punto di vista. Le fotografie riprendono le montagne e la città quasi sempre in mezzo alle nuvole, senza persone e con quella apparente semplicità che è il risultato di un’elaborata e sofisticata procedura.
Gli accostamenti tra i dipinti e le fotografie di Manhattan non sono scelti a caso, ma sono studiati per creare quell’ effetto sorprendente tra natura incontaminata e metropoli nel suo pieno ritmo quotidiano.
L’ultima sezione è quella che offre il tocco di classe e che impreziosisce questo volume, una pellicola trasparente su acetato montata tra la pagina del dipinto e la fotografia che si sovrappone alle Dolomiti, allo skyline e ai grattacieli di New York. Risultato: un effetto straordinario, sempre sorprendente e di raffinato impatto che rappresenta entrambe queste realtà in maniera completamente nuova perché suggerisce contrapposizioni e nello stesso momento suggestive similitudini.

Che si tratti di un libro che sta suscitando un notevole interesse è confermato dagli sviluppi createsi intorno ad esso: Una mostra a München nello Spazio Italia dell’Aereoporto dal 2 al 16 maggio con alcune opere originali affiancate da riproduzioni in gigantografie degli accostamenti e sovrapposizioni. A giugno questa mostra, in forma completa, sarà inaugurata a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo e nell’arco dell’anno si sposterà nei capoluoghi delle province dolomitiche concludendo l’itinerario nel 2012 a New York.


SCHEDA TECNICA:

Autori: Annamaria Gelmi e Luisella Savorelli Gorza
Titolo: Dolomiti-New York
Anno pubblicazione: 2010
Copertina rigida
Pagine: 192
Prezzo: Euro 55,00
ISBN: 978-88-89907-77-1
Editore: Alcionedizioni, Lavis-Trento tel: 0461-1732000

INFO PER IL PUBBLICO:
- AirDolomiti
Claudia Palamini 045-8605311
relazioniesterne@airdolomiti.it

- www.annamariagelmi.com

- www.fotosavorelli.it


INFORMAZIONI PER LA STAMPA:
Culturalia di Norma Waltmann
Vicolo Bolognetti, 11 - Bologna
Tel. +39-051-6569105 mob. +39-392-2527126
info@culturaliart.com - www.culturaliart.com

domenica 1 maggio 2011

MOSTRA PERSONALE STEFANO BERGAMO - ATELIER D'ARTE BLU MONDE - OSTERIA NUOVA (RI) 14 MAGGIO

On the road: Mostra personale di Stefano Bergamo

Si apre sabato 14 maggio 2011 presso Blu Monde Atelier d'Arte, in Via A.Vespucci 25, a Osteria Nuova (Ri), On the road, la mostra personale di Stefano Bergamo, a cura di Barbara Pavan, promossa da Studio7.it.

Lungi dall'essere quel viaggio lungo le strade infinite del Texas e del Messico narrato nel capolavoro di Jack Kerouac, quello raccontato da Stefano Bergamo in questa mostra è un viaggio nell'inferno congestionato del traffico contemporaneo. Uno sguardo cinico ed impietoso che contrappone idealmente quei tratti che contraddistinsero lo stile di vita e di pensiero della beat generation, con la sua ricerca di autenticità ed appartenenza, al fallimento della propria generazione che sembra osservare e subire il mondo ed i suoi accadimenti con inerzia e rassegnazione, incapace di raccogliere ed affrontare le nuove sfide poste dall'evolversi delle società, incapace di ribellarsi e reinventarsi, prigioniera di sentieri già tracciati e di modelli precostituiti.

La mostra rimarrà aperta fino al 17 giugno 2011.

Stefano Bergamo è nato a Leverano (Le) nel 1970. E' laureato in Economia e specializzato in Gestione del patrimonio artistico e culturale. Tra le principali mostre recenti: (2011) Rieti, Festival Biennale del Giallo, Giallo e dintorni, collettiva, Patrocinio di Provincia di Rieti, Fondazione Varrone e Sabina Universitas, catalogo; Terni, MET, Downtown, collettiva, a cura di Barbara Pavan; (2010) Todi (Pg), Palazzo Landi Corradi, One Planet, a cura di Barbara Pavan e Simone Fappanni, collettiva con il Patrocinio di Ministero della Gioventù, Regione Umbria e Comune di Todi; Locarno, Svizzera, 36Mazal Contemporary, Downtown, a cura di Barbara Pavan, collettiva, catalogo; S.Anatolia di Narco (Pg), Ex Convento di Santa Croce, 13_Thirteen, a cura di Massimo Giovannelli, collettiva; Nola (Na), Spazio Arditi Galati, Corse e rincorse, a cura di MonnaLisa Salvati, personale; Cava dei Tirreni (Sa), Spazio Arditi Galati, Accordi e disaccordi anulari, a cura di MonnaLisa Salvati, personale; Avellino, Spazio Arditi Galati, Traffic, a cura di MonnaLisa Salvati, personale; (2009) Rieti, Palazzo Marcotulli, e Roma, Galleria Minima Arte Contemporanea, One planet, a cura di Barbara Pavan e Simone Fappanni, patrocini Regione Lazio, Provincia, Comune e CCIAA di Rieti, collettiva, catalogo; Piacenza, Jelmoni Studio Gallery, One way, a cura di Elena Jelmoni, personale; Rieti, Studio7 Spazio Arte, Traffic, a cura di Barbara Pavan, personale.

Scheda tecnica:

Titolo: On the road

            Artista: Stefano Bergamo

A cura di Barbara Pavan

Date: 14 maggio – 17 giugno 2011

Sede espositiva: Blu Monde _ Atelier d'Arte Contemporanea

          Via A.Vespucci 25

          Osteria Nuova di Poggio Moiano (Ri),

tel.0765.841528 mob.345.3136017

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