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giovedì 13 novembre 2008

Gabrielli: MOUSETRAP

CRISTIANO GABRIELLI

MOUSETRAP_________l'antico suono di un appunto di chimica semplice

29 novembre-9 dicembre 2008

Inaugurazione: sabato 29 novembre dalle ore 18,00

MASSENZIO ARTE 2005

via A.Cotogni, 16

Roma

Collegamenti:

Uscita n°26 GRA (via Pontina) Via Pontina, km 13, altezza via Valleranello (zona Valleranello-Spinaceto)

Orario di visita: dal lunedì al sabato ore 17-20, festivi esclusi
Chiusura: domenica
Tel. 339-8712557
Ingresso libero

Direzione artistica: Alessandro D'Ercole

Interventi in catalogo di Laura Giancaspero e Massimo Locci

Organizzazione: Massenzio Arte

Soundtracks: Silvio Viscogliosi

Ufficio stampa mostra
: Made in my mind: 339-8712557 goblinglass@superdada.com

info: cristianogabrielli@virgilio.it


Unione degli opposti, antinomie conciliabili, orrore disneyano quotidiano: nella ricerca artistica di Cristiano Gabrielli, impegnato a Roma in un suggestivo intervento site-specific di interpretazione dell'architettura e dello spazio, che costituisce anche la sua prima esposizione personale, si rappresentano nuovi ed antichi elementi in eterno scontro dialettico e formale, esistenziale ed estetico.

Nello spazio Massenzio Arte 2005, sito in via A.Cotogni, più un vero e proprio incubatore di realtà, eventi ed operatività artistiche che un mero contenitore di residenze-studio per artisti, si realizza, dal 29 novembre al 9 dicembre, l'intervento site-specific MOUSETRAP di Cristiano Gabrielli: la costruzione di uno teatro astratto che si rende temporaneamente visibile e praticabile, diversamente fruibile ed interpretabile in base all'influenza emozionale espressa, vissuta, rappresentata.

L'artista, giunto dopo molti anni di ricerca ad uno stile ricco, acuminato e personalissimo, interpreta lo spazio e le sue superfici nelle loro possibilità di diventare contenitore-trappola, ridefinendo temporaneamente la destinazione d'uso di tre zone della struttura architettonica, modificandole in occasioni di azione e reazione, di visualizzazione sensoriale ed emotiva.

Le superfici delle porte di accesso, che si fanno schermi sensibili, scenografie e quinte interiori, realizzano un filtro osmotico, il confine, il bordo che è punto di ingresso e ferita, nodo topologico di scambio e barriera di protezione, momento di soluzione e di coagulazione.

I dispositivi di generazione dei suoni, sculture installate davanti alle porte-membrane nelle superfici antistanti al varco di accesso ed alla coorte interna, sono macchine utili, semplici e tecnologiche, ma allo stesso tempo strumenti musicali o ritmico - tribali, che clonano nell'estetica stereotipi ben riconoscibili.

Nei loro elementi si delineano immagini-feticcio, strutture e funzioni evocative: pretesti all'indagine ed alla ridefinizione artistica come fasi alchemiche utili alla sublimazione, alla rotazione intorno a punti fissi, che consentono la rilettura e l'interpretazione tanto del vissuto esistenziale, quanto la visione di più ampie dinamiche antropologiche.

All'interno, l'acustica naturale dell'edificio viene sfruttata per esaltare il senso di sorpresa rispetto al cambiamento di scala tramite ciclopizzazione.

Tutto questo vuole rappresentare e divenire la metafora della dialettica tra elementi macro e micro e creare una assonanza ed un percorso di dialogo tra mondo esistenziale interiore e spazio di manifestazione esterna.

Il connettivo interno diviene una gigantesca cassa armonica, un music-box che si svuota dalle stimolazioni visive per accogliere le suggestioni sonore, in un'evoluzione dinamica in tre movimenti, originati dal suono antico ed essenziale della nuda azione psicologica di lotta e confronto: scatto di trappola, clamore di lotta generata dal contrapporsi e dal combattersi di antagonisti naturalmente o apparentemente antitetici.

Passaggi tra suoni elettronici, tensioni estetiche e simboliche opposte non direttamente assimilabili, eppure dirette verso il medesimo nodo del sublime: movimenti di entropia, differenziazione, sofferenza, indirizzati verso una vibrazione armonica di sintonia, unità ed unione chimica.

Per Cristiano Gabrielli, in questo suo lavoro e nell'originalità operativa come nell'esistenza, è la stessa unicità che è in piena reversibilità tanto crisma di percezione del dolore sensibile, denudamento delle apparenze ottenuto tramite scorticamento dei punti vulnerabili, quanto nel suo ambigramma qualità di riscatto, evidenziata proprio nelle zone di contatto e sutura, di attesa e di stasi dove sembra manifestarsi la condanna all'immobilità, alla sconfitta ed alla resa.

La tensione è verticale: sfuggire alla contemplatività e virtualità delle attitudini espressive ed esistenziali contemporanee, rendere in piena e chiara evidenza la qualità ed i percorsi della ricerca rispetto alle possibilità e all'obbligo di attenzione, progettualità, verità, coerenza, stile, effettività, platonismo.

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Da: florindo ruta <massenzioarte@yahoo.it>

Fausto Roma e Salvamamme a Romaest, per il diritto al gioco dei bambini


Inaugurata oggi la mostra di Fausto Roma a Romaest, insieme a Salvamamme per il diritto al gioco dei bambini.

L'arte esce dalle "cattedrali" della cultura e si sposta in mezzo alla gente. Il maestro Fausto Roma presenta la sua mostra "Il gioco" al centro commerciale ROMAEST che rimarrà esposta fino al 15 febbraio. Le sculture sono fortemente ispirate al simbolo del gioco e dell'infanzia, e sono realizzate con giocattoli, o parti di essi, e rappresentano i quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco. Ci sono la libellula che ricorda le corse nei campi d'estate, i cavallucci marini che fanno pensare ai giochi dei bambini, l'araba fenice a simboleggiare la rinascita dell'arte, e lo scheletro di un toro che rappresenta la perdita della forza ma che riacquista in forma diversa attraverso le ruote di colore. "Da anni raccolgo e conservo i giochi dei miei figli, oramai grandi, e li ho utilizzati per queste opere. Ho preso ispirazione dai quattro elementi e li ho identificati con qualcosa che facesse pensare all'infanzia, il cui ricordo accomuna tutti – spiega il maestro Roma - il centro commerciale mi ha proposto questa mostra a tema e ho accettato di buon grado perché l'arte si espande ma si richiude poi su se stessa, allontanando così le persone. Mi piace l'idea di poter fornire alla gente un messaggio".

Insieme alle quattro strutture, che fluttuano nell'aria e si muovono, il maestro ha presentato anche un'esposizione di opere ispirate allo snowboard, con tavole stilizzate e realizzate con moquette, vetroresina, pietre e metalli, e una "torre dei balocchi" di 16 metri decorata con bambole, macchinine e costruzioni ( c'è anche il pupazzo, ormai introvabile, de "L'uomo tigre"). Il tutto con grande divertimento e curiosità dei più piccoli, che si avvicinano alla torre con il desiderio di riuscire ad afferrare un giocattolo. Scopo della mostra è di unire il messaggio artistico al diritto al gioco dei bambini, e questo legame è sottolineato dalla collaborazione con due importanti associazioni che operano nel settore sociale dei minori: VIVALAVITA e SALVAMAMME.

All'esposizione di Fausto Roma nei week end del periodo natalizio sarà legato anche il laboratorio "Toys save the children", dove i bambini in seguito al dono di vecchi giochi, potranno, insieme all'artista, realizzare dei giocattoli da offrire in beneficenza. Soddisfatto della mostra, che si colloca in una più ampia rassegna d'arte all'interno del centro commerciale ROMAEST il vicedirettore Riccardo Lucchetti: "Queste mostre sono la dimostrazione che i centri commerciali, spesso definiti "non luoghi" possono diventare spazi multifunzionali, con mostre, eventi, giochi per i bambini. Come tutte le zone di periferia ci sono carenze strutturali e un centro commerciale come questo è importante per permettere alla gente di incontrarsi, aggregarsi, passare una giornata diversa. E poi ci piace l'idea di unire il commerciale al sociale".


Ufficio stampa
Alessandro Maola
T. 339.233.55.98


Urban Center. Masseroli presenta "Parallel Nippon"

URBAN CENTER. MASSEROLI PRESENTA MOSTRA "PARALLEL NIPPON"

Milano, 13 novembre 2008 – Domani, venerdì 14 novembre, alle ore 13.00, all'Urban Center, in Galleria Vittorio Emanuele, l'assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli, assieme al Console Generale del Giappone a Milano Hiroshi Azuma, presenterà la mostra di architettura giapponese contemporanea "Parallel Nippon" che sarà aperta al pubblico dal 15 al 28 novembre.

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Redazione del CorrieredelWeb.it

martedì 11 novembre 2008

ASTOLFO FUNES, comunicato arte contemporanea e meeting


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Primo PianoLivinGallery
Viale G. Marconi 4 Lecce
tel/fax: 0832.30 40 14
www.primopianogallery.com

NEWS EVENTI*****

Artista venezuelano

ASTOLFO FUNES

Historias de vida / Storie di vita

INFORMAZIONI

DAILY PLATFOR(U)M

15.11.2008 (dalle ore 18:30)

OSSERVATORIO E ANALISI SULLA CULTURA DELL'ARTE CONTEMPORANEA

NEI PAESI LATINO-AMERICANI

E MEETING SUI LUOGHI E LE PROSPETTIVE DI PARTNERSHIP IN PUGLIA

(alla presenza dell'Artista)

INAUGURAZIONE MOSTRA :

HISTORIAS DE VIDA di ASTOLFO FUNES sabato 15 novembre ore 19:30

Catalogo bilingue (italiano-spagnolo) in mostra

DATE: 15 novembre – 10 dicembre 2008

GIORNI & ORARI: dal lunedì al sabato dalle ore 17,00 alle 20, 00

Ingresso libero, mattina su appuntamento.

Primo Piano LivinGallery

Arte Contemporanea

Viale G. Marconi 4 Lecce, 73100

Tel/fax:0832 304014

sabato 8 novembre 2008

Mostra fotografica Crossing borders

Comunicato stampa

San Benedetto del Tronto li 08/11/2008

MOSTRA FOTOGRAFICA “CROSSING BORDERS: un emozionante cammino nell’India del XXI secolo”
di RAFFAELLA MILANDRI con patrocinio del COMUNE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Sala Consiliare del Comune di San Benedetto del Tronto dall’ 8 novembre al 13 dicembre 2008


La mostra di Raffaella Milandri, viaggiatrice in solitaria e fotografa, è un emozionante cammino indagatore nella vita di strada, nei mercati e nei vicoli, che svela i mille volti dell’identità culturale e sociale dell’India del XXI secolo, in un rincorrersi di similitudini e dissonanze, contrasti e parallelismi con la ns. cultura . Particolarmente interessanti le sezioni
dedicate al lavoro minorile e alla condizione femminile in India.
Tale mostra, aperta a tutti, è proposta alle scuole ad uso didattico, con possibilità di visita guidata dall’artista su richiesta, e approfondimento di tematiche specifiche richieste dagli insegnanti (lavoro minorile, religione, economia, etc)
A disposizione dei visitatori una mappa descrittiva e illustrativa della mostra


L’ARTISTA
L’autrice, ex dirigente d’azienda, , di San Benedetto del Tronto, nei suoi viaggi ama mescolarsi fra la gente in un rapporto senza barriere, ama entrare nelle case, parlare con le famiglie. Le immagini dei reportage di Raffaella Milandri sono il frutto della sua curiosità e della sua voglia di indagare, confrontare e scoprire motivi di affinità ed integrazione tra diversi popoli, oltre a rappresentare la riproduzione visuale di intense emozioni che animano lo spirito di questa artista.
Dice la viaggiatrice in solitaria: “Avverto nel mio viaggiare una urgenza dettata dalla globalizzazione galoppante, una premura nel riuscire ad identificare le differenze culturali prima che si annacquino fino a scomparire. Il cosiddetto “mondo occidentale” si è ormai eretto a modello di vita ideale anche in quei Paesi che hanno radici e tradizioni antichissime. Ho visto nel Kutch, regione dell’India, famiglie delle tribù Rabari e Jats, disfarsi di tradizionali e splendidi mobili in legno intarsiato, per far spazio a “moderni” scaffali in plastica. Ho visto abitazioni stupende nella loro precisa identità culturale rimpiazzate da squallidi prefabbricati che incarnano il modello “occidentale” . Non ho parole per descrivere il senso di impotenza e dolore che provo di fronte a questa “modernizzazione” e trovo nelle mie foto un modo per cristallizzare le differenze tra i vari popoli e le varie culture prima che esse vengano fagocitate dal “progresso”. Progresso oggi dovrebbe significare soprattutto istruzione pubblica, assistenza sanitaria per tutti, garanzia dei diritti dell’uomo, della donna e del bambino, ma viene spesso mistificato e confuso con il consumismo: possesso di televisore, cellulare, automobile e così via.


L’INDIA E LE IMMAGINI DELLA MOSTRA
L’India è il secondo paese più popoloso del pianeta ( un miliardo e cento milioni di abitanti ) dopo la Cina, e il settimo per estensione. Il 71% degli abitanti vive in zone rurali e un terzo della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà stabilita dai parametri delle Nazioni Unite .
La religione dominante, l’induismo, è più un modo di vivere e di pensare che una religione organizzata e influisce tantissimo nella condotta serena e non-violenta di questo popolo, che tende ad accettare pacificamente la propria situazione economica e sociale, pur nella ferma determinazione a migliorare.
Le immagini proposte vogliono indicare un percorso nella vita indiana suddiviso in sezioni. Le due sezioni principali sono:
-CONDIZIONE FEMMINILE : donne in famiglia e al lavoro, nei cantieri o anche come spaccapietre. Le donne indiane vivono in una condizione di discriminazione : a parità di lavoro una donna percepisce un terzo del salario di un uomo. I lavori più pesanti, la costruzione di strade o di edifici o il lavoro nei campi, sono svolti in gran parte da donne. Col matrimonio la donna diventa “proprietà del marito” : accudisce la casa , i figli e il marito, e lavora per sostenere la famiglia economicamente. Da un rapporto di Amnesty International, si stima che in India il 45 % delle donne sposate subisce violenze fisiche e morali dai loro mariti. Contrariamente a quanto avviene nel resto del mondo, le donne in India rappresentano la minoranza della popolazione (48%). Ci sono 929 donne ogni 1000 uomini: effetto di una selezione spietata, praticata talvolta ancora prima della nascita. L’infanticidio delle figlie femmine è una pratica ancora tristemente diffusa in molte aree rurali dell’India : nelle famiglie povere, la nascita di una femmina significa una bocca da sfamare e una dote da pagare alla famiglia del futuro marito. Secondo studi dell’Unicef, ogni anno nascono 15 milioni di bambine: 5 milioni di queste non vivono oltre i 15 anni. Quaranta donne su 100 non raggiungono alcun grado di istruzione; la presenza femminile nell’università è solo del 5%. Dice Raffaella Milandri: “ Capita sovente che, nel mio girovagare nelle città indiane, alcune giovani donne mi stringano la mano, all’occidentale: per loro questo è un gesto e un simbolo di conquista e di emancipazione, Nei loro sguardi leggo la voglia di superare l’abisso che tuttora le separa da noi donne occidentali. “
-CONDIZIONE MINORILE : uno spaccato sulle condizioni di lavoro minorile, triste consuetudine che stampa rassegnazione sui volti di questi bambini. L'India possiede il triste primato di essere la nazione col maggior numero di bambini lavoratori nel mondo. Secondo un rapporto Unicef del 1996, il numero di bambini lavoratori in India potrebbe attestarsi intorno ai 100 milioni , che si dedicano a ogni tipo di produzione : piantagioni, concerie, cave, miniere, laboratori tessili e di giocattoli, fornaci, edilizia, commercio, lavoro domestico e selezione dei rifiuti. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), attualmente sarebbero almeno 352 milioni i minori economicamente attivi nel mondo, di cui 246 milioni sfruttati. Di questi, 186 milioni hanno tra i 5 ed i 14 anni. Si stima che in India 40 milioni di persone, di cui almeno 15 milioni di bambini, siano sfruttate economicamente in stato di schiavitù. Il termine "Bonded labor" si riferisce, appunto, all’impiego di una persona in stato di schiavitù per ripagare un debito. A causa degli alti interessi applicati e dei salari incredibilmente bassi, è praticamente impossibile ripagare il debito. La schiavitù per debiti si trasmette così ai figli, di generazione in generazione.


A disposizione per chiarimenti e informazioni

Raffaella Milandri
Via N. Sauro 50 SBT
Per comunicazioni e contatti 0735 760211/335 6126630
Email info@europrinters.it


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