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mercoledì 5 settembre 2012

RE-AZIONE. MOSTRA E PROGETTO DI ANDREA MARTINUCCI

RE-AZIONE

 

Una mostra e un progetto per stringere con il pubblico un legame di responsabilità sociale.

Dal 13 settembre al 4 ottobre, Fabbrica Borroni.

 

 

 

Milano, 13 settembre 2012 – È una mostra che vedrà il pubblico diventare parte integrante del percorso espositivo, quella che inaugurerà giovedì 13 settembre 2012 alle ore 18:30 negli spazi di Fabbrica Borroni. L'artista è Andrea Martinucci, già definito dalla critica come giovane promessa dell'arte contemporanea italiana, e la mostra è RE-AZIONE.

 

Si tratta della prima personale dell'artista romano a Milano e non solo, perché RE-AZIONE è anche il progetto di arte sociale che Andrea ha creato sul web, con un invito esteso ad altri dieci artisti, che sarà presentato, per la prima volta al pubblico e agli addetti ai lavori, con un catalogo e un dibattito aperto nella Sala delle Colonne di Fabbrica Borroni, venerdì 14 settembre alle ore 18:00.

 

La mostra è patrocinata dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Milano e, per l'importanza sociale delle tematiche affrontate, da Amnesty International,  ed è realizzata con il contributo del Comune di San Cesareo e la collaborazione dell'associazione culturale Famiglia Margini. Sponsor Progeo e Palladino Editore. Media partner EQUIPèCO.

 

LA MOSTRA

 

Il progetto espositivo prende avvio dai fatti accaduti durante le proteste in Egitto nella primavera 2011, che hanno visto l'arresto di diciassette giovani donne perché trovate, dopo aver preso parte a una manifestazione, in un accampamento insieme a manifestanti di sesso maschile. Condotte in carcere le donne sono state sottoposte a insulti, violenze e abusi dagli stessi uomini della polizia, in una stanza con porte e finestre aperte sulla strada, di fronte allo sguardo indifferente dei passanti. In mostra, una doppia installazione, che ricrea la condizione esistente all'interno di quella stanza del carcere, invita il visitatore a interagire ed essere parte integrante del percorso espositivo, per ritrovare la dimensione relazionale dell'esistenza.

 

Nelle prime due sale, diciassette cubi di legno bianco, di venti centimetri di lato, fissati lungo le pareti e calati in un contesto di vita quotidiana attraverso installazioni sonore che riproducono i rumori di una città, custodiscono al loro interno diciassette disegni a inchiostro, acrilico e fotografia su carta, uno diverso per ognuno dei cubi, uno per ognuna delle diciassette donne torturate e abusate. Sulla superficie esterna dei cubi, quella che dialoga direttamente con lo spettatore, vi è un foro, unico e solo punto attraverso cui è possibile osservare la scena rappresentata all'interno. Il visitatore si troverà così, a svolgere il ruolo di testimone, proprio come i passanti fuori da quella stanza con porte e finestre aperte sulla strada. Un ruolo che è amplificato dalla particolarità del meccanismo di visione, e che lo mette davanti a una scelta:

avvicinare l'occhio a quel foro e diventare quindi parte integrante della rappresentazione o fermarsi alla superficie del cubo e non lasciarsi coinvolgere.

 

Nella terza sala il visitatore entra in un cubo di due metri, costituito unicamente dal suo scheletro e illuminato da un riflettore, e diventa egli stesso oggetto della visione, proprio come le diciassette donne in quella stanza. E in una condizione di instabilità e di insicurezza, determinata dall'assenza delle pareti e amplificata dalla fonte di illuminazione, è chiamato ad assumersi la responsabilità di ciò che ha visto nelle sale precedenti e re-agire a quella situazione di prepotenza. La scelta è solo sua: può rimanere nella struttura o, grazie all'inesistenza delle pareti, uscire e compiere, così, un'azione volta a esprimere la sua volontà di re-azione.

 

IL PROGETTO

 

RE-AZIONE è un progetto indipendente e itinerante che vede undici artisti, Andrea Martinucci, Paolo Angelosanto, Pietro Mancini, Lisa Wade, Giovanna Lacedra, Daniel Silvo, Angelo Bellobono, Tiziana Contino, Gea Casolaro, Filippo Riniolo e Fabrizio Ajello/Christian Costa – Spazi Docili, insieme per la prima volta per condividere il loro comune obiettivo: ribadire, con progetti che stimolino una consapevolezza reale nella collettività, che fare arte significa attivare senso civico e senso di responsabilità critica.

 

Un'avventura che è iniziata il 12 maggio scorso con il lancio di una piattaforma web, Re-Azione, e di una pagina facebook, reazioneartesociale, su cui ogni due settimane è stato presentato e condiviso il progetto proposto da ogni artista, per rendere le persone partecipi di come l'arte possa entrare in relazione con il mondo fisico – con l'identità e le tradizioni di un paese, il disagio psichico o fisico, la multiculturalità, o anche con l'economia e l'eco-sostenibilità, con i sentimenti, con la reclusione, con temi difficili come l'aborto, con la modernizzazione – e creare alternative di vita possibili.  In un mondo di incertezze e transizione, in cui non sembra esserci una rete di salvataggio, Re-Azione questa rete vuole crearla e proporre un'arte che possa riuscire a spezzare il circolo vizioso creato da un modello sociale che pone l'enfasi sull'individualità e sminuisce l'amore per l'altro, per il "diverso". Una sfida ambiziosa che, nei mesi successivi alla presentazione, vedrà la collaborazione di nuovi artisti e nuovi spazi espositivi.

 

L'ARTISTA

 

Andrea Martinucci vive e lavora a Roma. Ha frequentato Multimedia Design all'Accademia Delle Arti e Nuove Tecnologie di Roma. Tra gli eventi degli ultimi anni: Cartabianca, 2012, Museo Nazionale d'arte contemporanea Villa Croce, Genova, a cura di Silvia Cina, in collaborazione con Francesca Serrati, sguardo contemporaneo e Nero; Quadratonomade, 2012, Palazzo delle Esposizioni, Roma, a cura di 100% periferia; 6 UGUALE 9, 2011, Galleria Nuvole Arte, Montesarchio, a cura di Domenico Maria Papa ; PAPIROFLEXIA, 2011, Aratro, Campobasso a cura di Lorenzo Canova; Young Forever,2011, Palazzo della Cultura, Modica, a cura di Francesco Lucifora; Premio Arte Laguna 2011, Arsenale di Venezia, a cura di Igor Zanti; NEXT_GENERATION 2010, Galleria San Lorenzo, Milano, a cura di Ivan Quaroni; AUFHEBUNG, 2010, Spazio 1:1 projects , Roma, a cura di Cecilia Canziani e Maria Rosa Sossai.

 

LA SEDE

 

Fabbrica Borroni nasce dal progetto di Eugenio Borroni, collezionista e appassionato d'arte, di dar vita a un luogo capace di ospitare la sua collezione e lavorare per la promozione della giovane arte italiana. La sua attività culturale è varia e intensa, dalla visita alla Collezione Borroni (oltre 500 opere di giovani artisti italiani) alle mostre dedicate alla giovane arte, alla collaborazione con il Territorio per aumentare il radicamento della cultura e aprire alle nuove idee.

 

ASSOCIAZIONE CULTURALE FAMIGLIA MARGINI

 

Famiglia Margini è un'associazione culturale e galleria d'arte contemporanea che sostiene un attivo movimento d'avanguardia artistica, punto d'incontro di persone che ancora credono nella possibilità di condividere percorsi esistenziali.

 

 

 

SCHEDA TECNICA

 

Titolo: RE-AZIONE

Mostra personale e progetto di arte sociale di: Andrea Martinucci

Periodo mostra: dal 13/9 al 04/10 - ingresso libero

Vernissage: giovedì 13 settembre 2012 ore 18:30 

Dibattito e presentazione progetto: venerdì 14 settembre 2012 ore 18:00

Sede: Fabbrica Borroni, via Matteotti 19, Bollate (MI)

Orario e giorni apertura: lun - merc: su appuntamento; gio - ven: 17.00 - 19.00; sab - dom: 15.00 - 20.00 – ingresso gratuito

Catalogo: in mostra, edito da Palladino Editore

 

Con il Patrocinio di: Regione Lombardia e Provincia di Milano

Con il Patrocinio di: Amnesty International

Con il contributo di: Comune di San Cesareo

Con la collaborazione di: Associazione Culturale Famiglia Margini

 

Sponsor: Progeo e Palladino Editore

Media Partner: EQUIPèCO

 

Andrea Martinucci: www.andreamartinucci.com

RE-AZIONE: www.re-azione.weebly.com

 

Ufficio stampa: FLPress

Flavia Lanza artnews@flpress.eu Flavia.Lanza.Press@gmail.com

Ph: 3409245760


martedì 4 settembre 2012

Opening MAN di Oristano




Con l'inaugurazione del MAN di Oristano,  fissato per le ore 16.00 del 13 settembre 2012 a Solarussa, si consolida quella vocazione verso la cultura del contemporaneo, che già connotava l'attività di alcune realtà espositive della Provincia, rappresentandone perciò, la naturale evoluzione progettuale.
L'apertura del MAN rappresenta infatti, una delle numerose iniziative culturali che la Provincia, attraverso l'impegno costante e la determinazione delle realtà artistiche presenti nel territorio, ha proposto in questi ultimi anni, e che hanno portato Oristano a guadagnarsi, nonostante le sue ridotte dimensioni e l'assenza di finanziamenti, una forte connotazione intellettuale all'interno della Sardegna.
Il sostegno attivo degli artisti che si muovono con la stessa forza e decisione in altre parti dell'Isola, hanno dato la spinta finale per dare vita a una realtà che intende porgersi indipendente, mobile e soprattutto "aperta" alla trasversalità espositiva.
 
Askosarte
3407201761
3420063562




WHO'S THAT MAN?

13 settembre 2012 ore 17.30

Project Space
 Askosarte


 
 
Nella relatività del sapere nessuno può credere di possedere la verità certa e quindi tutti siamo portatori di conoscenze opinabili.
(Sofisti)
 
Posso avere un'opinione?
(Askosarte)
 
                                 
 
Quando nel gennaio 1898,  sull'Aurore fu pubblicata la lettera aperta dello scrittore Emile Zola contro lo scandaloso processo a Dreyfus, in nome dei valori superiori di giustizia e verità, numerosi furono gli accademici, ma anche gli architetti, avvocati, medici, artisti, scrittori e musicisti, che fecero sentire la loro voce, scrivendo le famose protestations (pubblicate sul quotidiano per 15 giorni di fila), manifestando l'avvento di una nuova, potente forza, nata dal senso di responsabilità di un comprendere superiore, a sostegno di un'idea con-divisa, da difendere oltre  la partigianeria e l'interesse personale.
Questi uomini furono definiti, per la prima volta da Gorge Clemanceau, con l'appellativo di "intellettuali": aspettativa e speranza erano che con l'impegno di questi uomini si delineasse una forza indipendente dagli schieramenti consolidati, neutra e al servizio dell'intera società.
Le cose, non sempre sono andate in questo modo, e intellettuali al servizio di regimi, o prostituiti avidi solo di fama e di denaro, sono esistiti ed esistono.
Non si può negare tuttavia, che tra l'intellettuale narciso, scollegato dalla realtà sociale, impegnato unicamente a fare bella mostra di sé, e il sempre presente intellettuale organico, piegato a ideologie costrittive e manipolatrici, co-esista, a fatica ma in maniera inconfutabile, l'intellettuale protagonista del suo pensiero, animale sempre più raro che non accetta limiti alla sua libertà di pensatore, e che rivendica la perfetta autonomia delle sue opinioni da qualsiasi dogma o dottrina chiusa.
Ma questi individui che, a volte, si chiamano anche artisti (o così dovrebbero chiamarsi in virtù del loro essere capaci di partecipare e influenzare il clima e il modo di sentire comune), riluttanti per definizione al moralismo e a qualsiasi forma di censura, liberi di raccontare, con la propria arte, il contemporaneo fatto di bene e di male, di trasformazioni politiche, etiche e sociali, di  conflitti ed emozioni, esistono ancora?
E qual potrebbe essere il loro "senso" in un tempo in cui si definisce "artista" chiunque, compresi tronisti, attori pornografici e veline?
Lungi dal voler fare del moralismo, nel pieno rispetto di qualsiasi scelta umana o artistica e coscienti che tra avere un'opinione e fornire una verità assolutamente valida ci sia una bella differenza, la sola cosa certa è che, forse, (e magari in buona fede) molti individui si sono calati nel ruolo di "artista" con troppa convinzione e pochi dubbi, ponendosi un gradino sopra gli altri.
L'arte dovrebbe, invece, metterci un gradino più in basso, non più in alto.
Dall'alto infatti, si vede sfocato, mentre per poter percepire il mondo e continuare a parlarne come artisti, occorre essere nel mondo, e spesso con tormento.
Da bambini abbiamo imparato a considerare l'artista come colui che più di tutti merita onori e successo e questo sarà vero fino a quando, a questo MAN, onori e successo saranno indifferenti.
 
Chiara Schirru











Opening MAN di Oristano


COMUNICATO STAMPA

Gent.mi della Redazione,

Con l'inaugurazione del MAN di Oristano,  fissato per le ore 16.00 del 13 settembre 2012 a Solarussa,
si consolida quella vocazione verso la cultura del contemporaneo, che già connotava l'attività di alcune realtà espositive della Provincia, rappresentandone perciò, la naturale evoluzione progettuale.
L'apertura del MAN rappresenta infatti, una delle numerose iniziative culturali che la Provincia, attraverso l'impegno costante e la determinazione delle realtà artistiche presenti nel territorio, ha proposto in questi ultimi anni, e che hanno portato Oristano a guadagnarsi, nonostante le sue ridotte dimensioni e l'assenza di finanziamenti, una forte connotazione intellettuale all'interno della Sardegna.
Il sostegno attivo degli artisti che si muovono con la stessa forza e decisione in altre parti dell'Isola, hanno dato la spinta finale per dare vita a una realtà che intende porgersi indipendente, mobile e soprattutto "aperta" alla trasversalità espositiva.
 
Askosarte
3407201761
3420063562




WHO'S THAT MAN?

13 settembre 2012 ore 17.30

Project Space
 Askosarte


 
 
Nella relatività del sapere nessuno può credere di possedere la verità certa e quindi tutti siamo portatori di conoscenze opinabili.
(Sofisti)
 
Posso avere un'opinione?
(Askosarte)
 
                                 
 
Quando nel gennaio 1898,  sull'Aurore fu pubblicata la lettera aperta dello scrittore Emile Zola contro lo scandaloso processo a Dreyfus, in nome dei valori superiori di giustizia e verità, numerosi furono gli accademici, ma anche gli architetti, avvocati, medici, artisti, scrittori e musicisti, che fecero sentire la loro voce, scrivendo le famose protestations (pubblicate sul quotidiano per 15 giorni di fila), manifestando l'avvento di una nuova, potente forza, nata dal senso di responsabilità di un comprendere superiore, a sostegno di un'idea con-divisa, da difendere oltre  la partigianeria e l'interesse personale.
Questi uomini furono definiti, per la prima volta da Gorge Clemanceau, con l'appellativo di "intellettuali": aspettativa e speranza erano che con l'impegno di questi uomini si delineasse una forza indipendente dagli schieramenti consolidati, neutra e al servizio dell'intera società.
Le cose, non sempre sono andate in questo modo, e intellettuali al servizio di regimi, o prostituiti avidi solo di fama e di denaro, sono esistiti ed esistono.
Non si può negare tuttavia, che tra l'intellettuale narciso, scollegato dalla realtà sociale, impegnato unicamente a fare bella mostra di sé, e il sempre presente intellettuale organico, piegato a ideologie costrittive e manipolatrici, co-esista, a fatica ma in maniera inconfutabile, l'intellettuale protagonista del suo pensiero, animale sempre più raro che non accetta limiti alla sua libertà di pensatore, e che rivendica la perfetta autonomia delle sue opinioni da qualsiasi dogma o dottrina chiusa.
Ma questi individui che, a volte, si chiamano anche artisti (o così dovrebbero chiamarsi in virtù del loro essere capaci di partecipare e influenzare il clima e il modo di sentire comune), riluttanti per definizione al moralismo e a qualsiasi forma di censura, liberi di raccontare, con la propria arte, il contemporaneo fatto di bene e di male, di trasformazioni politiche, etiche e sociali, di  conflitti ed emozioni, esistono ancora?
E qual potrebbe essere il loro "senso" in un tempo in cui si definisce "artista" chiunque, compresi tronisti, attori pornografici e veline?
Lungi dal voler fare del moralismo, nel pieno rispetto di qualsiasi scelta umana o artistica e coscienti che tra avere un'opinione e fornire una verità assolutamente valida ci sia una bella differenza, la sola cosa certa è che, forse, (e magari in buona fede) molti individui si sono calati nel ruolo di "artista" con troppa convinzione e pochi dubbi, ponendosi un gradino sopra gli altri.
L'arte dovrebbe, invece, metterci un gradino più in basso, non più in alto.
Dall'alto infatti, si vede sfocato, mentre per poter percepire il mondo e continuare a parlarne come artisti, occorre essere nel mondo, e spesso con tormento.
Da bambini abbiamo imparato a considerare l'artista come colui che più di tutti merita onori e successo e questo sarà vero fino a quando, a questo MAN, onori e successo saranno indifferenti.
 
Chiara Schirru

NASCE A BOLOGNA "Setup ArtFair" NUOVA FIERA D'ARTE CONTEMPORANEA INDIPENDENTE




Nasce a Bologna Setup Art Fair fiera d'arte contemporanea indipendente. La prima edizione si svolge nel capoluogo emiliano dal 25 al 27 gennaio 2013, in concomitanza ad ArteFiera 2013.

Ideata, organizzata e promossa da Simona Gavioli, Marco Aion Mangani e Alice Zannoni, Setup inserisce Bologna nel panorama internazionale delle città che da tempo ospitano, accanto alle proprie storiche fiere d’arte, manifestazioni analoghe incentrate sull’arte emergente. Non un evento off, ma una fiera parallela in linea con iniziative simili quali The Others (Torino), Just Mad (Madrid), Liste e Volta (Basilea), Frieze e Zoo (Londra), Slick (Bruxelles), Pulse (New York) e molte altre.

La scelta stessa del nome indica l’intenzione di proporre un arricchimento del sistema dell’arte tradizionale, sostenendo l’avvio di progetti espositivi e d’indagine realizzati da gallerie che vogliono rivolgere il proprio interesse all’arte emergente e che lanciano giovani talenti creativi.

La particolarità di Setup sta nel suo format innovativo. Ogni galleria dovrà proporre il lavoro di un giovane artista emergente, under 35, sul quale ha già rivolto l’attenzione, ma con cui non ha mai precedentemente collaborato, presentandolo insieme agli artisti in organico con il supporto critico di un giovane curatore.
Setup propone, dunque, di mettere in relazione le tre figure chiave del mondo dell’arte (artista, curatore-critico, gallerista) facendole collaborare anche in ambito fieristico, dove normalmente la sinergia è esclusa o non contemplata.

Il comitato scientifico, composto da Martina Cavallarin, Valerio Dehò, Viviana Siviero, Giulietta Speranza, vaglierà le proposte delle gallerie, che potranno presentare il loro progetto a partire da settembre 2012 scaricando l’application-form dal sito www.setup-artfair.com.

A conclusione della rassegna, il comitato scientifico si trasformerà in giuria assegnando un premio al giovane artista emergente e uno alla galleria che l’ha proposto; la stessa si aggiudicherà uno spazio stand omaggio per la seconda edizione di Setup.

Setup avrà un'apertura serale, marginalmente alla chiusura di Arte Fiera. La location è
ancora top secret.
Vernissage il 24 gennaio, con apertura al pubblico a partire dal 25 al 27 gennaio 2013.


Informazioni:

Simona Gavioli
+39 339 3290120
Marco Aion Mangani
+39 392 6031331
Alice Zannoni
+39 329 8142669

Pressoffice:

Culturalia - Bologna, Vicolo Bolognetti 11
Tel. 051 6569105 fax 051 29 14955,
info@culturaliart.com www.culturaliart.com

sabato 1 settembre 2012

MOSTRA ENRICA PIZZICORI LIBRERIA MODERNA RIETI, 15 SETTEMBRE 2012

Si aprirà sabato 15 settembre 2012, presso la Libreria Moderna, Via Garibaldi 272, Rieti, Opereinmusica, la nuova mostra personale di Enrica Pizzicori, a cura di Barbara Pavan.

 

Il nuovo progetto espositivo di Enrica Pizzicori si compone di una serie di opere eseguite a tecnica mista su carta dove l'artista, pur mantenendo la propria caratteristica cifra stilistica, utilizza una nuova tavolozza di colori che lasciano al disegno il ruolo da protagonista. Tutte dedicate alle diverse sfaccettature dell'amore o ai differenti amori, le opere traggono ispirazione da brani musicali che compongono la 'colonna sonora' ed emotiva della mostra. Dopo le fiabe, è stata stavolta la musica la musa ispiratrice dei nuovi lavori della Pizzicori, un'artista capace di evolversi e seguire la propria ricerca artistica attraverso i percorsi della memoria e delle emozioni pur rimanendo coerente con il proprio personalissimo stile.

 

Enrica Pizzicori è nata a Prato nel 1976. Ha vissuto a Brema (D) dove ha lavorato come aiuto restauratrice presso il "Vocke Museum". Ha studiato affresco presso la scuola "L.Tintori" di Prato e presso la "Facultad de Bellas Artes" di Salamanca (E). Ha frequentato i corsi di illustrazione di Sarmede (TV) condotti da A. Cimatoribus, S. Junakovjic, e da Linda Wolfsgruber; e quelli di Macerata condotti da V. Kostantinov. E' diplomata in Decorazione presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara. Dal 2000 si occupa di Illustrazione infantile. Ha pubblicato con la casa editrice Eldec Roma la serie di racconti "100 fiabe da salvare". Ha collaborato con la casa editrice Edizioni Clandestine per la quale ha curato una copertina. Collabora con l'Associazione "Prospettiva Creativa" (VE) con cui ha vari progetti editoriali tra cui il libro "Il piccolo angelo" e "Il campo di cuori". Ha  illustrato il libro "Il carillon dei desideri" per la casa editrice "Edigiò". Si occupa da anni di progetti creativi per l'infanzia  e di promozione della lettura.Ha all'attivo numerose partecipazioni a  mostre in Italia ed all'estero.

 

La mostra sarà visitabile fino al 20 ottobre 2012. Ingresso libero

 

Scheda tecnica:

Titolo:                                                                      Opereinmusica

Artista:              Enrica Pizzicori

A cura di Barbara Pavan

Date:                                                                      15 settembre – 20 ottobre 2012

Sede espositiva:                                          Libreria Moderna

Via Garibaldi 272 - Rieti

orari:                                                                      lun 16-20; mar-sab 10-13 e 16-20

Info:                                                                       cell.3204571689;

email: studio7artecont@gmail.com

Ufficio stampa:                                          studio7

Ingresso libero.

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