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lunedì 1 aprile 2013

Handmadesign Studio Zud - Hotel Correra 241 Napoli



Studio ZUD – Raffaele De Martino 
Personale 1 Aprile 2013
Hotel Correra -
La scoperta – lo stupore – il nuovo mondo all’orizzonte
Una nuova ipotesi compie un percorso verso una nuova apertura mentale e offre una visione  ancora in divenire per la memoria -  attraverso l’opera della ricerca, della semplicità del fare, del muoversi verso ambiti di riqualificazione e di riutilizzo, si pone come una nuova porta di comunicazione, come concetto da riaffermare contro lo spreco del consumo. ZUD ne coglie la velleità di nuova apparizione, ne ricuce il senso, ne costruisce una motivazione valida di reinserimento ambientale. Un oggetto che in partenza è diverso per ruolo e materiali, per uso e per assodata conoscenza -  un oggetto scordato dai flussi di consumo smodato, nelle discariche di una società che non riesce a stare al passo con la sua stessa brama imposta dallo spreco-  ecco che nella nuova funzione diviene utile vestito di nuova bellezza. L’utilità apre una nuova ipotesi sul senso stesso dell’operare di ZUD, che ne formula la scoperta, indica il nuovo progetto ne attua la costruzione. La sua memoria romantica ricuce con il  ludico, quindi rielaborare non solo l’oggetto ma il ruolo stesso ricoperto; una lavorazione manuale, dove il “sistema” viene ricondotto ad un tempo d’azione umano, con la cadenza del pensare, della scoperta della nuova funzione, sino a una collocazione che dal design puro, coglie anche quello artistico, dell’opera unica che anche nella serie, manterrà forte la sua caratteristica di unicità. Un ponte lanciato tra l’imposizione del mercato globale di imporci oggetti che consumiamo senza accorgerci della forma, e la nuova funzione, dove è proprio la forma che balza subito evidente per la sua nuova funzione non codificata – certamente abbiamo inserito una nuova ipotesi nella nostra memoria. Ma ZUD è lineare, semplice, deciso, nel tracciare una modernizzazione che trova terra, nel rinnovamento, nella rielaborazione, nel proiettare una ipotesi che sia vera, comprensibile, accettabile, soddisfacente per un futuro fruibile, dove l’attenzione e il tempo per affermarla, saranno dettati dal rispetto dell’uomo per il suo habitat.           
L’arte è comunicazione, è volontà di affermare nuovi linguaggi visivi, che nel design divengono di fruibile utilità – come dovrebbe essere e come in forma unica, nella rielaborazione e nel riciclo ZUD propone, non come alternativa, ma come processo interno e fondante della sua comunicazione, che si concretizza in linguaggio ecocompatibile, si costruisce con macchine artigianali, si riforma a nuova funzione come esemplificazione delle contaminazioni – se un oggetto è stato buttato si fonde con un altro e ne diventa un altro ancora – Quindi ipotesi che si concreta nel divenire – passaggio fondamentale nel cui svolgersi, la memoria genetica della funzione, si ricrea nella nuova visione artistica, che solo con la nuova dimensione di unicità fa diventare utile, non solo l’utilizzo, ma anche il pensiero che l’ha generato. La genesi di un nuovo oggetto, è scritta nell’atto e nel momento dello scarto. L’attenta ricerca stilistica che lo studio ZUD ha operato in questi anni, spazia nella dimensione del possibile, della manualità e della creatività di Raffaele  De Martino, che solcando a piedi nudi le spiagge, scopre nuove soluzioni, nuova vita, nuova fruizione per nuove formule, per nuovi unicum che da inutili, divengono belli. Una riaffermazione della bellezza della fruizione, che al di là del senso estetico, si compie proprio nella rilettura della capacità di formulare una nuova ipotesi. Un ciclo senza soste, dove la ricollocazione è il suggello di un desiderio, della sorpresa della scoperta di un nuovo ambito, dell’eliminazione della retorica.
Gianni Nappa
Marzo 2013

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