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martedì 30 settembre 2008

CARLO BERNARDINI, SPAZIO PERMEABILE. Museo d'Arte Contemporanea di Lissone MI



MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
LISSONE – MI

CARLO BERNARDINI
SPAZIO PERMEABILE

Apertura mostra: Sabato 4 Ottobre 2008
Ore 15-19
DAL 4 OTTOBRE AL 26 OTTOBRE 2008
a cura di LUIGI CAVADINI

GIORNATA DEL CONTEMPORANEO


Museo d'arte contemporanea, Viale Padania 6, (fronte stazione FS)
20035 Lissone-MI

tel. 039/2145174 - 039/7397.368 - fax 039/461523
info: museo@comune.lissone.mb.it
Orari: martedì - mercoledì - venerdì 15.00 - 19.00, giovedì 15.00 - 23.00,
sabato e domenica 10.00 - 12.00 / 15.00 - 19.00, lunedì chiuso – ingresso libero

Al Museo d'Arte Contemporanea di Lissone in una grande sala oscurata,
Carlo Bernardini realizza un'installazione site-specific dal titolo
"Spazio Permeabile" costituita da una struttura fissa in sottile fibra
ottica che ingloba lo spazio come un volume illusorio.
Curata da Luigi Cavadini, la mostra è basata esclusivamente su questo
grande intervento di luce teso a trasformare lo spazio da contenitore
dell'opera a forma aperta e "permeabile", attaverso un disegno mentale
materializzato dalla luce fisica della fibra ottica.
La trasformazione dello spazio e la percettività visiva animano tutta
la ricerca di Carlo Bernardini. Le sue installazioni sperimentali con
le fibre ottiche cambiano la percezione modificando le coordinate
visive all'ambiente reale.
La luce crea un disegno nello spazio, un disegno che cambia secondo i
punti di vista e secondo gli spostamenti dello spettatore, che si
trova a vivere dentro l'opera.
Nel testo introduttivo Luigi Cavadini scrive: "La presenza della luce
è condizione indispensabile per la visione. Senza luce, oggetti,
persone e luoghi scompaiono. Il nero finisce per inghiottire tutto.
L'uomo è tanto abituato alla presenza/assenza della luce, che
corrisponde in natura all'avvicendarsi naturale di notte e giorno, da
non prestare più attenzione al ruolo che la luce ha nella nostra vita.
Basti pensare alla funzione di persuasione più o meno occulta che le è
affidato nella pubblicità e nell'allestimento di vetrine e luoghi
commerciali. O alla sua presenza vitale di sera e di notte nei luoghi
di incontro o di traffico, di movimento in genere.
Gli artisti ne hanno sempre messe a profitto le qualità, vuoi per
rilevare una figura vuoi per rendere plastica una forma. Il pensiero
corre senza dubbio a un maestro come Caravaggio che alla luce ha
assegnato nelle sue narrazioni un posto da protagonista. Con un salto
nel tempo arriverei a Lucio Fontana che è andato oltre, dando forma
alla luce e creando con essa quei disegni spaziali che hanno
caratterizzato in modo decisivo la sua opera. In poco più di cento
anni, nel mondo dell'arte, si è passati dallo studio degli effetti
della luce sulla visione (si pensi alle frammentazioni del colore dei
pointillistes e dei divisionisti) ad una diretta manipolazione o
elaborazione di essa in funzione espressiva (si vedano le opere di
Lázló Moholy-Nagy già negli anni '30 e quelle del già citato Fontana,
di Otto Piene ed Heinz Mack, o di James Turrel e Dan Flavin).
L'intervento di Carlo Bernardini, che si articola nello spazio del
piano interrato del museo e che utilizza con leggerezza e intelligenza
gli strumenti della moderna tecnologia, appare quanto mai intrigante
perché egli tiene conto di quanto già sviluppato in passato per poi
operare con una sua sensibilità e originalità. L'azione che l'artista
compie - come già fece Fontana con i neon - è assimilabile a quella
del disegnatore, ma ha come ambito non il foglio, ma lo spazio e come
strumento la fibra ottica e non la matita. Diverso è l'effetto
rispetto al neon di Fontana, materia luminosa in evoluzione nello
spazio. La fibra ottica, infatti, diventa immateriale,
presenza-assenza, veicolo invisibile del raggio luminoso che - segno
puro - attraversa lo spazio in un percorso fatto di segmenti che si
inseguono "disegnando" nelle tre dimensioni, secondo una logica che è
altra da quella consueta e che può far solo presagire le difficoltà di
comprensione degli sviluppi geometrico-matematici nelle 4, 5 o n
dimensioni. Un disegno che, nella logica delle cose, va a scolpire lo
spazio, a dargli forma, a viverne la piena permeabilità, sottraendo
virtualmente ad esso - con il raggio luminoso - parte della leggera
materia di cui è composto.
La spezzata tridimensionale che si delinea, rigorosa nel succedersi
dei segmenti di luce, costituisce un percorso impalpabile che vive di
sé, ma anche dell'ambiente in cui è immerso, ambiente che pare
dilatarsi e lasciare che i raggi luminosi diventino il tramite di un
pensiero che è nello stesso tempo immobile e in rapida e continua
evoluzione. Una sottile vibrazione, generata dal fluire della luce,
anima l'ambiente e sollecita a fondo la sensibilità del fruitore".

CARLO BERNARDINI è nato a Viterbo nel 1966. Vive e lavora a Roma e a
Milano. Si e` diplomato nel 1987 all'Accademia di Belle Arti di Roma.
Nel 1997 ha pubblicato il saggio teorico sulla "Divisione dell'unità
visiva" edito da Stampa Alternativa. Ha vinto per 2 volte nel 2000 e
nel 2005 il premio "Overseas Grantee" della Pollock Krasner Foundation
di New York, e nel 2002 il premio Targetti Art Light Collection "White
Sculpture". Attualmente insegna Installazioni Multimediali presso
l'Accademia di Belle Arti di "Brera" a Milano. L'attenzione di Carlo
Bernardini è rivolta al rapporto dialettico tra la linea e il
monocromo, quali momenti diversificati della concezione raffigurativa
spazio-luce. Il meticoloso percorso di astrazione è una graduale
ricerca sull'elemento della linea per conquistarne l'essenza, quasi un
voler tracciare l'invisibile. La sua ricerca visiva s'incentra oggi
sul concetto di trasformazione percettiva dello spazio attraverso
opere tese fra dimensione scultorea ed installativa. Le installazioni
ambientali, realizzate con fibre ottiche e superfici
elettro-luminescenti creano uno spazio di luce architettonico mentale,
incorporeo ma visibile, che cambia totalmente la funzione e la
struttura dell'ambiente reale. La luce crea un disegno nello spazio,
un disegno che cambia secondo i punti di vista e secondo gli
spostamenti dello spettatore, che si trova a vivere dentro l'opera. Ha
realizzato sculture pubbliche permanenti in acciaio inox e fibre
ottiche in diverse città italiane, nel 2003 le grandi sculture
presentate temporaneamente a Roma in Piazza del Campidoglio per il
Semestre di presidenza italiana nell'Unione Europea, nel 2008 l'opera
permanente presso l'Aeroporto di Brindisi, grandi installazioni
ambientali in fibre ottiche in esterno come Valencia alla Ciudad De
Las Artes Y Las Ciencias, a Reggio Emilia ai Chiostri di S.Domenico in
occasione della mostra "2000 Anni Luce", a Padova in via Fiume ad
angolo con il Palazzo della Ragione per "Accordi di Luce" e ad Ancona
in Piazza Cavour per "Luci di Ancona". Le sue mostre personali recenti
sono state nel 1998 "Accordi di Luce" Galleria Nazionale della
Pilotta, Parma; 1999 Galleria Spaziotemporaneo, Milano; Museo
Laboratorio di Arte Contemporanea Università "La Sapienza" Roma;
"Light" Galeria Arsenal, Bialystok (Poland); 2000 Galleria L'Isola,
Trento; 2001 Galleria Fioretto, Padova; 2002 Sculpture Space, Utica,
New York; 2003 Galleria del Naviglio, Milano; Galleria
Spaziotemporaneo, Milano; 2004 Museo Passo Imperiale, "Espaço
permeável 2004", Rio De Janeiro; Galleria Milano, Milano; Galleria
Bruna Soletti, Milano; Galleria Spazia, Bologna; 2005, Galleria Les
Chances de l'Art, Bolzano; Il Sole Arte Contemporanea, Roma; Velan
Centro Arte Contemporanea, Torino; 2006 Galleria Milly Pozzi, Como;
2007 Swing Space, LMCC, New York. Frà le principali mostre collettive
si ricordano nel 1992 "Giovani Artisti a Roma 4", Palazzo delle
Esposizioni, Roma; nel 1996 la partecipazione alla XII Quadriennale di
Roma, Italia 1950 - 1990 "Ultime Generazioni", Palazzo delle
Esposizioni, Roma; 1997 "Arte a Roma" Galleria Comunale d'Arte Moderna
e Contemporanea, Roma; 1998 "Nuove Contaminazioni" Galleria d'Arte
Moderna, Udine; 1999 "Translacje" Collection De La Fin Du Siecle,
Piotrkow Trybunalsky (Poland); 2000 "2000 Anni Luce" Galleria
Parmiggiani, Reggio Emilia; "Thai - Italian Art Space 2000" Art
Gallery Silpakorn University, Bangkok; 2001"Oriente d'Occidente" Museo
Nazionale d'Arte Orientale, Roma; "Glimmers" Inner Spaces Multimedia,
Poznan (Poland); "InPressione" Bovisa, Officine del gas AEM, Milano;
2002 "Light Accords-East of West" Nacional Gallery of Contemporary
Art, Bangkok; XX Triennale di Milano, "Le città In/visibili", Palazzo
della Triennale, Milano; 2003 "Targetti Art Light Collection" Centre
for Contemporary Art Ujazdowski Castle, Varsavia, Chelsea Art Museum,
New York; "Anteprima" XIV Quadriennale Nazionale d'Arte, Palazzo
Reale, Napoli; "Enter Invito al Futuro" Premio Casoli - Galleria
Spazia, Bologna; 2004 Barbara Behan Gallery, Londra; "Lumen" Galleria
Fioretto, Padova; 2005 "FiloLuce" Museo della Permanente, Milano;
"Fontana e la sua eredità" Palazzo Pirocchi, Castelbasso (TE); "56°
Premio Michetti" Museo Michetti, Francavilla al mare (CH); Sculpture
Now, "Sculpture in the Public Arena 2005/06", Main Street, Great
Barrington, (Massachusetts USA); 2006 "Filophilo", Hotel de ville de
Montrouge, Parigi; "Targetti Art Light Collection", "White Sculpture",
MUAR, Museo Nazionale di Architettura Schusev, Mosca; "Light On",
Artiscope, Bruxelles; 2007 "Come Along to the Future",
Vychodoslovenská Galéria, Kosice (Slovakia); "Energy" Villa Ottello
Savorgnan, Ariis di Rivignano; "International Light Workshop", Gallery
A22, Budapest; 2008 "Digital Media", LA NAU - Universidad de Valencia,
Valencia; "Drawing all over – the power of the line", Kunstverein KISS
Kunst im Schloss Untergröningen Temporares Museum, Abtsgmünd
Untergröningen (Stuttgart); "Tinab 2008" Castello di Praga, Praga.


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Postato su IL COMUNICATO STAMPA


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